Assegno divorzile e durata della convivenza prematrimoniale. Rimessa la questione alle Sezioni Unite
Con l’ordinanza interlocutoria del 27.9.2022 (n. 3250), la Prima Sezione Civile della Suprema Corte ha disposto la trasmissione degli atti al Primo Presidente, affinché valuti l’assegnazione della causa alle Sezioni Unite, in merito alla questione del criterio normativo della durata legale del rapporto di convivenza anteriore al matrimonio.
In particolare la quaestio concerne l’importanza e l’incidenza della durata della convivenza prematrimoniale, successivamente legalizzata con il matrimonio, sulla determinazione dell’assegno di divorzio. Dunque, viene paventata la possibilità di tener conto anche del periodo di convivenza dei coniugi, prima di convolare a nozze.
La ricorrente lamentava la violazione dell’articolo 5 della legge sul divorzio (898/1970), poiché la Corte di Appello di Bologna avrebbe, oltre che valutato solo la componente compensativa dell’assegno e non quella assistenziale, omesso di computare, nel quantum dell’assegno, il periodo di convivenza more uxorio vissuto dalla coppia prima di legalizzare la loro unione. D’altronde, il periodo di convivenza era durato sette anni ed era stato caratterizzato da una stabilità affettiva con assunzione di reciproci obblighi di assistenza. Insomma, una vera convivenza di fatto.
Ebbene, la Suprema Corte osserva come la convivenza prematrimoniale risulta sempre più un fenomeno di costume radicato nel tessuto sociale, anche da un punto di vista statistico, inteso come formazione sociale di tendenziale pari dignità rispetto a quelle matrimoniali.
Ragion per cui, tale riconoscimento rende meno coerente il mantenimento di una distinzione tra durata legale del matrimonio e quella della convivenza.
Né osta a tal riguardo la possibilità di tener conto del periodo di convivenza prematrimoniale, cui sia seguito un vero e proprio matrimonio, successivamente fallito, ai fini del computo della determinazione dell’assegno divorzile.
Si attende cosa decideranno le Sezioni Unite.
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Giuseppe Di Micco
Formazione
Giuseppe Di Micco (1986), Avvocato e Ph.D. Ha conseguito la laurea magistrale in Giurisprudenza (LMG/01) con votazione 110 e lode discutendo una tesi in diritto canonico. Durante la pratica forense presso l’Avvocatura Distrettuale dello Stato di Napoli, ha continuato a coltivare l’interesse per il settore del diritto canonico ed ecclesiastico partecipando alle attività culturali ed ai convegni organizzati dalla sezione di Diritto Ecclesiastico e Canonico del Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università di Napoli “Federico II”.
Nell’ottobre del 2012 è stato vincitore al concorso pubblico per l’ammissione alle scuole di dottorato di ricerca dell’Università Statale di Milano, in particolare per il dottorato in Scienze Giuridiche – Curriculum in Diritto Ecclesiastico e Canonico, 28° ciclo. Il 29 gennaio 2016 ha conseguito il titolo di dottore di ricerca, superando l’esame finale con la discussione di una tesi dal titolo "Matrimonio e consumazione nei diritti religiosi".
Nel novembre 2017 ha partecipato al corso di formazione teorico e pratico tenutosi presso il Tribunale Apostolico della Rota Romana dal Titolo “Il nuovo processo matrimoniale e la procedura super rato” superando le relative esercitazioni con la votazione ed ottenendo il diploma con votazione “Summa cum laude”.
Nel 2019, ha frequentato il Corso per la formazione dei Postulatori presso lo Studium della Congregazione delle Cause dei Santi, superando l’esame finale con la votazione 9.5/10 Magna cum Laude probatus
Attività professionale ed extra
Svolge la professione forense collaborando con studi legali in materia di diritto civile (in particolare in tema di risarcimento danni, riscossione esattoriale, recupero crediti, diritto del lavoro, diritto bancario, diritto di famiglia e delle successioni).Ha collaborato con la cattedra di diritto ecclesiastico, diritto canonico e diritti confessionali del Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università “Federico II”.E’ stato tutor presso la Scuola di Specializzazione per le Professioni Legali dell’Università degli Studi di Napoli “Federico II” per la materia di diritto del lavoro (AA.2018/2019).
Collabora, inoltre, per il comitato di redazione della rivista on line Salvis Juribus con commenti a sentenze in materia sia di diritto civile che di diritto ecclesiastico.
E’ membro dell’Ordine della Fraternità Francescana Secolare di Afragola (OFS).
E’ membro del Consiglio Direttivo dell’Associazione “Le Beatitudini” ODV con sede presso la Pontificia Basilica Minore di S. Antonio da Padova in Afragola (NA)
Attività scientifiche
Nel maggio del 2016 ha preso parte ad un Campus di Studio presso STILO (RC), organizzato dall’Università Magna Grecia di Catanzaro dal titolo “L’Islam. Dal pregiudizio ai diritti”, prendendo attivamente parte al gruppo di lavoro costituitosi in seno allo stesso, sulla libertà religiosa e integrazione nell’ambito della scuola italiana.E’ stato organizzatore e moderatore del convegno dal titolo “La tutela della famiglia nell’ordinamento secolare e canonico. Aspetti pastorali e riforme processuali”, organizzato il 4 maggio 2018 presso la Pontificia Basilica S. Antonio da Padova Afragola (NA), accreditato presso il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Napoli Nord, con il patrocinio dell’Associazione forense di Afragola e dell’Unione Giuristi Cattolici Italiani.
E’ stato curatore del volume relativo agli atti del Convegno “La tutela della famiglia nell’ordinamento secolare e canonico. Aspetti pastorali e riforme processuali”, pubblicati presso la Key editore nel dicembre 2018.
E’ stato coautore del volume “Il Trust. Origine, analisi e aspetti comparativi” (a cura di Francesco Cecaro), pubblicato presso Turisa editrice, Collana Studia Selecta, 2018.