Avvocatura: nuove tendenze e vecchi schemi
I dati recentemente forniti dagli archivi informatici della Cassa Forense evidenziano una serie di tendenze, già riscontrate negli anni passati, sull’avvocatura.
Si evidenzia che al 1° gennaio 2018 gli avvocati residenti in Italia superano oramai la soglia dei 242 mila, circa mille unità in più rispetto all’anno precedente, con un incremento del 4 per mille derivante dal saldo tra nuove iscrizioni e cancellazioni dagli ordini professionali.
I dati raccolti confermano che, nonostante il numero degli avvocati sia in aumento, il tasso di crescita su base annua chiuda con un segnale negativo. Trattasi pertanto di aumenti contenuti, segno della ridotta attrattività della professione forense per le nuove generazioni considerando anche il calo demografico che ha colpito la popolazione italiana.
In Italia, secondo quanto riportato dal rapporto, si stimano in media 4 avvocati ogni mille abitanti con evidenti differenze su base territoriale: vi è una media legali/cittadini di 7 avvocati ogni mille in Calabria e meno di due in Trentino Alto Adige.
Secondo gli studi della Cassa Forense la classe forense sta inoltre invecchiando: c’è stato un aumento di circa 3 anni di età dell’età media degli avvocati iscritti alla Cassa Forense, passando dai anni 42 del 2007 ai quasi 45 del 2017. Ovviamente tali considerazioni trovano giustificazione anche alla luce delle recenti riforme pensionistiche della Previdenza Forense che hanno progressivamente innalzato il limite dell’età pensinabile.
Altra importante considerazione che merita rilievo attiene alla presenza di un numero sempre maggiore di donne che svolgono la professione di avvocato. Nonostante nel passato fossero evidenti le disparità nei confronti delle professioniste di sesso femminile, oggi si è assistito ad un sostanziale pareggio numerico. Nello specifico si deve evidenziare come, al di sotto dei cinquant’anni, il genere femminile abbia sorpassato numericamente quello maschile.
Per quanto attiene tuttavia le distribuzioni territoriali nel Nord dell’Italia si riscontra una maggiore concentrazione di avvocati donne (con una percentuale del 52% rispetto al 48% degli uomini), con picchi nei distretti di Perugia e Bologna (53%), e l’ordine con il maggior numero di donne è Busto Arsizio con il 59% delle professioniste.
Per quanto attiene invece al reddito i dati evidenziano una certa stabilità dopo anni di contrazione. Il reddito prodotto nel 2016 rimane sostanzialmente inviariato rispetto a quello dell’anno precedente infatti il monte reddito si assesta sugli 8 miliardi e 500 milioni (nel 2015 era di 8 miliardi e 400 milioni) mentre il reddito medio è di 38.440 euro (rispetto ai 38.330 euro del 2015).
Un segnale rassicurante? Probabilmente no se si considera che nel 2007 il reddito medio era pari a 51.314,00 euro. Secondo i dati il maggior reddito tra gli avvocati si percepisce superati i 60 anni, infatti il reddito medio maggiore (E. 72.960,00) viene percepito dai legali con età compresa tra i 65 ai 69 anni, seguiti da quelli tra i 60 ed i 64 anni (E. 72.208,00) ed infine dagli avvocati con età compresa tra 55 ed i 59 anni (E. 64.113,00).
Non solo. Nonostante il numero delle donne sia pari a quello dei colleghi uomini, i redditi non sono di certo equivalenti: a fronte del reddito medio di categoria pari ad E. 38.000,00 euro, agli avvocati di sesso maschile vengono attribuiti in media E. 52.700,00 mentre alle donne E.23.100 circa.
In conclusione: una professione numericamente stazionaria, sempre più anziana e sempre più donna.
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Elisabetta Natali
Dottore in Giurisprudenza presso l'Università di Macerata nell' A.A. 2012/2013 con la tesi di Laurea in Diritto Civile dal titolo "CESL: un passo verso il codice civile europeo". Ha frequentato la Scuola di Specializzazione per le Professioni Legali presso l'Università di Macerata e si è diplomata nel 2015 con tesi in Diritto Amministrativo dal titolo " Il trattamento giuridico dello straniero irregolare affetto da grave patologia" con votazione 70/70. Ha intrapreso l'attività di pratica forense presso il Foro di Fermo ultimata nel 2015. Ha conseguito l'abilitazione all'esercizio della professione forense nel settembre 2016 ed attualmente esercita la professione di Avvocato. Sta frequentando il "Corso Biennale di formazione tecnica e deontologica dell'avvocato penalista per l'abilitazione alla difesa d'ufficio" per l'anno 2015-2017.
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