Cambiamento climatico e violenza: le ripercussioni sulla salute mentale dell’uomo
La terra è soggetta ad irreversibili fenomeni di ondate di calore. Il 2020 è stato uno degli anni più caldi di cui si abbia notizia. L’aumento delle temperature aumenta il rischio di molte malattie, il verificarsi di incendi improvvisi, uragani, inondazioni, precipitazioni, frane. Il Sesto Rapporto del Gruppo Intergovernativo sui Cambiamenti Climatici (IPCC) del 2021 (1) afferma che «si sono verificati cambiamenti diffusi e rapidi nell’atmosfera, nell’oceano, nella criosfera e nella biosfera». Inoltre, secondo la stima della Banca Mondiale, circa 150 milioni di persone saranno ridotte alla miseria a causa degli effetti del cambiamento climatico in atto, aumenteranno le disparità tra gli Stati ed, all’interno di ciascun Paese, le disuguaglianze economiche e sociali cresceranno in modo esponenziale, vanificando e distruggendo il progresso raggiunto in molte parti del mondo negli ultimi decenni.
Abbiamo chiesto ad uno dei pochi studiosi del fenomeno in Italia, il Dott. Paolo Cianconi, medico specialista in psichiatria e psicoterapeuta, quale impatto avrà il cambiamento climatico sulla salute mentale e sulla violenza di genere e domestica.
Il Dott. Cianconi abbina tra i suoi interessi di ricerca e di aiuto clinico sia l’argomento del cambiamento climatico, il benessere e salute mentale nel lavoro con le vittime da traumi relazionali e da partner intimo e violenze domestiche. Lavora per la Asl Roma1 nel carcere di Regina Coeli. È PhD in neuroscienze presso università cattolica di Roma.
Si parla sempre più spesso della drammatica situazione legata al cambiamento climatico. Dott. Cianconi ritiene che esso avrà un impatto negativo anche sulla salute mentale?
Gli studi condotti dalla comunità scientifica internazionale ormai sono abbastanza consistenti in ordine alle conseguenze che il cambiamento climatico in essere avrà sulla salute mentale. Sino al 2020, in realtà, vi erano ben pochi documenti che attestassero il grave impatto che gli sconvolgimenti connessi al clima avrebbero comportato sul benessere psicologico degli esseri umani. A partire dal 2020, al contrario, la bibliografia scientifica sul tema è cresciuta in modo esponenziale. Gli studiosi hanno concordato circa il fatto che gli effetti del cambiamento climatico produrranno gravi ripercussioni sulla salute mentale specie dei soggetti e delle popolazioni più vulnerabili, in particolare per coloro i quali vivano in luoghi ad elevata criticità, come, ad esempio, le zone costiere soggette ad inondazioni, oppure le zone più esposte a carestie o ove vi siano incendi, come accade in California. Queste comunità subiranno quelli che sono denominati eventi climatici estremi. In ogni caso, purtroppo, saremo tutti interessati da quello che è il c.d. cambiamento climatico stabile.
Si definisce evento climatico estremo quello che si manifesta e poi scompare, mentre deve intendersi quale cambiamento climatico stabile un mutamento connotato da stabilità, da cui discende una maggiore ostilità dell’intero pianeta, legata all’aumento della temperatura, alla salificazione dei fiumi, alla desertificazione delle aree, diminuzione delle piogge, diminuzione della biodiversità.
Quali sono, a suo avviso, i soggetti più esposti al rischio di compromissione psicologica?
I soggetti maggiormente esposti a ripercussioni negative sono le popolazioni vulnerabili, i pazienti psichiatrici, i migranti, le classi meno abbienti. E’, difatti, incontrovertibile che chi abbia meno risorse economiche subirà effetti peggiori di chi sia ricco. La maggiore disponibilità di denaro consentirà di limitare l’impatto del cambiamento climatico giacchè le persone ad elevato reddito potranno trasferirsi nelle zone del pianeta meno interessate dagli eventi climatici estremi e stabili, saranno in grado di godere di accorgimenti specifici quali abitazioni costruite secondo tecniche tese a limitare i problemi connessi al clima, accederanno ad un maggiore utilizzo di condizionatori, a luoghi di lavoro attrezzati in modo adeguato, mentre gli altri non potranno evitare l’impatto di questo cambiamento.
Per tali ragioni, le popolazioni più disagiate hanno denominato questo fenomeno climaty disparities perché il cambiamento climatico evidenzia chi nel mondo non abbia alcuna garanzia, scarsa tutela, ridotte capacità economiche e coloro i quali, attraverso la possibilità di poter usufruire in modo più intenso delle risorse esistenti, riuscirà ad evitare gli effetti negativi del mutamento.
Il cambiamento climatico ed i disastri ambientali avranno ripercussioni anche rispetto alla violenza di genere ed alla violenza domestica?
L’umanità ed in particolare i gruppi vulnerabili saranno esposti a gravissime pressioni psicologiche e materiali, quali quelle dirette, come vivere in un luogo ostile ed a quelle indirette quali perdita del lavoro, chiusura delle attività e tracollo finanziario.
Studi specifici circa l’impatto del cambiamento climatico sulla violenza di genere e sulla violenza domestica ancora non ve ne sono; tuttavia, sappiamo che vi siano degli indicatori indiretti poiché le famiglie portate allo stremo ed alla impossibilità di andare avanti in modo dignitoso sono maggiormente esposte al rischio di fenomeni di violenza domestica. Infatti, i dati scientifici e statistici confermano che la crisi economica è sempre connessa all’aumento dei casi di violenza domestica così come le comunità più povere ed emarginate sono interessate da contesti violenti. Il cambiamento climatico comporterà, come si è detto, gravi crisi economiche, peggioramento delle situazioni e relazioni intrafamiliari, difficoltà nel reperimento di occupazione lavorativa, maggiore abuso di sostanze quali droga ed alcool, fattori che costituiscono gli indicatori di elevato rischio per l’esplosione di casi relativi alla violenza domestica.
Ci sono invece numerosi studi scientifici che attestano la stretta connessione tra cambiamento climatico ed aumento dei suicidi, aumento dell’aggressività e dei comportamenti violenti correlati all’aumento della temperatura.
Appare evidente che, parallelamente all’adozione di specifiche strategie tese a ridurre e contrastare il cambiamento climatico attuale, sia assolutamente necessario che gli Stati e le istituzioni locali inizino ad elaborare interventi mirati in favore della comunità, a cominciare dalla informazione, prevenzione, interventi sociali in favore delle famiglie meno abbienti e di quelle già colpite da eventi climatici estremi al fine di limitare ed arginare l’esplosione incontrollata di aggressività e violenza intra ed extra familiare, malattie psichiatriche, suicidi, caos e disordini sociali.
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L'Avv. Marina Marconato è un avvocato Cassazionista e Criminologa già membro della Commissione Famiglia dell'Ordine degli Avvocati di Velletri, Consigliera delegata alla lotta contro la violenza domestica ed abusi sui minori di Terziario Donna Confcommercio di Roma. Esercita la professione di avvocato dal 1996 nell'ambito del diritto di Famiglia. E' riservata particolare attenzione ai casi di violenza psicologica e fisica nella coppia ed alla violenza sui minori. Esperta nella trattazione dei casi di violenza riconducibili a disturbi psicopatologici quali la psicopatia ed il narcisismo patologico
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