Cartelle esattoriali ed estratti di ruolo: si può produrre in giudizio la fotocopia della relata di notifica?

Cartelle esattoriali ed estratti di ruolo: si può produrre in giudizio la fotocopia della relata di notifica?

E’ oramai pane quotidiano che la Suprema Corte si esprima in riferimento a giudizi contro il Concessionario per la Riscossione esattoriale, e soprattutto circa la prova dell’avvenuta notifica o meno della cartella. Prova che nella maggior parte dei casi è molto difficile, se si pensa al caso in cui, soprattutto nei giudizi relativi all’impugnazione di estratti di ruolo per contravvenzioni al codice della strada, spesso si tratta di cartelle molto vecchie, che non sempre rendono agevole la prova dell’avvenuta regolare notifica da parte dell’Agente per la Riscossione.

Ebbene, la fotocopia della relata di notifica di una cartella esattoriale prodotta in giudizio può ritenersi conforme all’originale? La risposta proviene da una recente ordinanza della quinta sezione civile della Cassazione (1974/2018, pubblicata il 26 gennaio scorso), la quale ha chiarito che i dipendenti inseriti nella struttura organizzativa dell’ esattore sono considerati pubblici ufficiali o incaricati di pubblico servizio, quando la loro attività è disciplinata da norme pubblicistiche o persegue comunque finalità pubbliche, e che l’esattore è depositario del ruolo rilasciatogli dall’intendente di finanza ed è autorizzato a rilasciarne copia.

Ma, attenzione. Non può l’Agente per la Riscossione nel giudizio di cui è parte, ed al quale è chiesto di dare prova dell’avvenuta notifica, attribuire autenticità agli avvisi di ricevimento provenienti dall’ufficio postale. In questo caso l’autenticità del documento deve provenire dal pubblico ufficiale che ha emanato l’atto o presso il quale è depositato l’originale.

Le copie fotostatiche o fotografiche hanno la stessa efficacia di quelle autentiche, solo se autenticate dal pubblico ufficiale competente o se la conformità non è disconosciuta dalla controparte. Se la controparte disconoscesse la conformità, il giudice è libero di accertarla ricorrendo ad altri mezzi di prova, tra cui le presunzioni.


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Giuseppe Di Micco

Formazione Giuseppe Di Micco (1986), Avvocato e Ph.D. Ha conseguito la laurea magistrale in Giurisprudenza (LMG/01) con votazione 110 e lode discutendo una tesi in diritto canonico. Durante la pratica forense presso l’Avvocatura Distrettuale dello Stato di Napoli, ha continuato a coltivare l’interesse per il settore del diritto canonico ed ecclesiastico partecipando alle attività culturali ed ai convegni organizzati dalla sezione di Diritto Ecclesiastico e Canonico del Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università di Napoli “Federico II”. Nell’ottobre del 2012 è stato vincitore al concorso pubblico per l’ammissione alle scuole di dottorato di ricerca dell’Università Statale di Milano, in particolare per il dottorato in Scienze Giuridiche – Curriculum in Diritto Ecclesiastico e Canonico, 28° ciclo. Il 29 gennaio 2016 ha conseguito il titolo di dottore di ricerca, superando l’esame finale con la discussione di una tesi dal titolo "Matrimonio e consumazione nei diritti religiosi". Nel novembre 2017 ha partecipato al corso di formazione teorico e pratico tenutosi presso il Tribunale Apostolico della Rota Romana dal Titolo “Il nuovo processo matrimoniale e la procedura super rato” superando le relative esercitazioni con la votazione ed ottenendo il diploma con votazione “Summa cum laude”. Nel 2019, ha frequentato il Corso per la formazione dei Postulatori presso lo Studium della Congregazione delle Cause dei Santi, superando l’esame finale con la votazione 9.5/10 Magna cum Laude probatus Attività professionale ed extra Svolge la professione forense collaborando con studi legali in materia di diritto civile (in particolare in tema di risarcimento danni, riscossione esattoriale, recupero crediti, diritto del lavoro, diritto bancario, diritto di famiglia e delle successioni).Ha collaborato con la cattedra di diritto ecclesiastico, diritto canonico e diritti confessionali del Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università “Federico II”.E’ stato tutor presso la Scuola di Specializzazione per le Professioni Legali dell’Università degli Studi di Napoli “Federico II” per la materia di diritto del lavoro (AA.2018/2019). Collabora, inoltre, per il comitato di redazione della rivista on line Salvis Juribus con commenti a sentenze in materia sia di diritto civile che di diritto ecclesiastico. E’ membro dell’Ordine della Fraternità Francescana Secolare di Afragola (OFS). E’ membro del Consiglio Direttivo dell’Associazione “Le Beatitudini” ODV con sede presso la Pontificia Basilica Minore di S. Antonio da Padova in Afragola (NA) Attività scientifiche Nel maggio del 2016 ha preso parte ad un Campus di Studio presso STILO (RC), organizzato dall’Università Magna Grecia di Catanzaro dal titolo “L’Islam. Dal pregiudizio ai diritti”, prendendo attivamente parte al gruppo di lavoro costituitosi in seno allo stesso, sulla libertà religiosa e integrazione nell’ambito della scuola italiana.E’ stato organizzatore e moderatore del convegno dal titolo “La tutela della famiglia nell’ordinamento secolare e canonico. Aspetti pastorali e riforme processuali”, organizzato il 4 maggio 2018 presso la Pontificia Basilica S. Antonio da Padova Afragola (NA), accreditato presso il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Napoli Nord, con il patrocinio dell’Associazione forense di Afragola e dell’Unione Giuristi Cattolici Italiani. E’ stato curatore del volume relativo agli atti del Convegno “La tutela della famiglia nell’ordinamento secolare e canonico. Aspetti pastorali e riforme processuali”, pubblicati presso la Key editore nel dicembre 2018. E’ stato coautore del volume “Il Trust. Origine, analisi e aspetti comparativi” (a cura di Francesco Cecaro), pubblicato presso Turisa editrice, Collana Studia Selecta, 2018.

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