Concorsi pubblici: in base alla legge il voto di laurea è (già) inutile

Concorsi pubblici: in base alla legge il voto di laurea è (già) inutile

Negli ultimi giorni il dibattito intorno all’inserimento del voto di laurea come requisito di ammissione nei concorsi pubblici si è nuovamente accesso, anche grazie alla proposta della deputata del Movimento 5 Stelle Maria Pallini che punta ad introdurre uno specifico divieto su base legislativa.

Per i pentastellati <<la previsione del requisito minimo del voto di laurea in bandi di concorso pubblico deve essere vietata perché tale limitazione tende ad escludere a priori e senza alcuna reale motivazione una parte degli aventi diritto>>.

Molti siti di informazione stanno commentando la proposta della deputata come un cambio “rivoluzionario” di prospettiva ai fini della selezione del personale nella Pubblica Amministrazione.

In realtà, il voto di laurea è già attualmente inutile ed i concorsi pubblici che prevedono un punteggio minimo di laurea per potere accedere ad una selezione sono sempre stati da noi censurati e ripetutamente dichiarati illegittimi dalla giurisprudenza.

Per Salvis Juribus Law Firm, infatti, la tematica rappresenta una vera e propria battaglia di legalità che anche quest’anno abbiamo combattuto con successo nelle aule giudiziarie.

Tra le Amministrazioni più “ostinate”, quest’anno, certamente si è inserita l’E.N.A.C. che, per ben due volte, ha pubblicato bandi di concorso richiedendo ai candidati il possesso di una laurea con <<votazione non inferiore a 105/110 o equivalente>>.

Concorso ENAC, 37 Ispettori aeroportuali

La prima volta è capitato con un bando di concorso pubblico finalizzato all’assunzione di 37 Ispettori Aeroportuali nei ruoli del personale dell’ENAC, area operativa – categoria C, posizione economica C1 di cui al CCNL del personale non dirigente, il quale richiedeva un punteggio minimo di laurea pari almeno a 105/110 per la partecipazione alla procedura.

Ebbene, prontamente censurata la clausola in discorso, i Giudici del T.A.R. Lazio hanno accolto tutti i ricorsi presentati dallo Studio. In particolare, l’avvocato Giacomo Romano, ha chiesto ed ottenuto dai Giudici romani l’ammissione dei candidati esclusi dal concorso bandito dall’E.N.A.C. perché ritenuti preventivamente ed illegittimamente non meritevoli dall’Amministrazione a causa del loro voto di laurea, inferiore a 105/110.

Concorso ENAC, 20 Ingegneri Professionisti

La seconda volta è ricapitato, invece, con un bando di concorso per l’assunzione di 20 Ingegneri Professionisti, il quale richiedeva per la partecipazione il possesso di un <<diploma di laurea quinquennale vecchio ordinamento in ingegneria aerospaziale, ingegneria civile, ingegneria elettrica, ingegneria elettronica nonché le corrispondenti lauree specialistiche/magistrali del nuovo ordinamento, conseguito con una votazione non inferiore a 105/110 o equivalente>>.

Anche questa volta lo Studio – in persona dell’avv. Giacomo Romano – ha agito in giudizio per contestare il comportamento dell’Ente ed anche questa volta i Giudici ci hanno dato pienamente ragione evidenziando che <<la questione sollevata con riferimento al bando di concorso, nella parte in cui quest’ultimo limita l’ammissione alle prove in funzione del voto di laurea (minimo 105/110), non appare “prima facie” destituita di fondamento con riferimento alle doglianze relative al carattere ingiustificato e penalizzante di uno sbarramento in entrata alquanto elevato […], atteso che il bando prevede anche una prova preselettiva in funzione di scrematura dei candidati da ammettere alle fasi successive e prove ulteriori per vagliarne pienamente il merito;>> (cfr. T.A.R. Lazio, sede di Roma, sez. III, ord. 23 luglio 2018, n. 4523).

Serve un cambio di mentalità

I bandi di concorso che contengono limitazioni all’accesso in base al voto di laurea, oltre a mortificare in maniera evidente il favor partecipationis, si pongono in netto contrasto con quanto recentemente stabilito dalla legge delega n. 124/2015 che, all’art 17, punto d) reca: <<soppressione del requisito del voto minimo di laurea per la partecipazione ai concorsi per l’accesso agli impieghi nelle pubbliche amministrazioni>>.

Com’è evidente, il problema non è la legge. Il principio esiste già in Italia, ma si tratta, purtroppo, di un problema “culturale”. Si fatica a capire che garantire l’accesso ai concorsi pubblici a prescindere da un voto di laurea non significa in alcun modo ledere la meritocrazia, ma favorire l’occupazione rispettando i princìpi costituzionali di uguaglianza e di libertà.

Segnala il concorso illegittimo

Tutti coloro che dovessero ritrovarsi esclusi da un concorso poiché privi del voto di laurea richiesto dall’Amministrazione possono (e devono) prontamente contestare l’arbitrio.

Il nostro Studio offrirà assistenza con tenacia e competenza fino a garantire ai ricorrenti la giusta vittoria! Per ricevere maggiori dettagli basta inviare un messaggio all’indirizzo e-mail info@salvisjuribus.it scrivendo nell’oggetto “Ricorso voto minimo di laurea”.


Salvis Juribus – Rivista di informazione giuridica
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Avv. Giacomo Romano

Ideatore e Coordinatore at Salvis Juribus
Nato a Napoli nel 1989, ha conseguito la laurea in giurisprudenza nell’ottobre 2012 con pieni voti e lode, presso l'Università degli Studi di Napoli Federico II, discutendo una tesi in diritto amministrativo dal titolo "Le c.d. clausole esorbitanti nell’esecuzione dell’appalto di opere pubbliche", relatore Prof. Fiorenzo Liguori. Nel luglio 2014 ha conseguito il diploma presso la Scuola di specializzazione per le professioni legali dell'Università degli Studi di Napoli Federico II. Subito dopo, ha collaborato per un anno con l’Avvocatura Distrettuale dello Stato di Napoli occupandosi, prevalentemente, del contenzioso amministrativo. Nell’anno successivo, ha collaborato con uno studio legale napoletano operante nel settore amministrativo. Successivamente, si è occupato del contenzioso bancario e amministrativo presso studi legali con sede in Napoli e Verona. La passione per l’editoria gli ha permesso di intrattenere una collaborazione professionale con una nota casa editrice italiana. È autore di innumerevoli pubblicazioni sulla rivista “Gazzetta Forense” con la quale collabora assiduamente da giugno 2013. Ad oggi, intrattiene collaborazioni professionali con svariate riviste di settore e studi professionali. È titolare di “Salvis Juribus Law Firm”, studio legale presso cui, insieme ai suoi collaboratori, svolge quotidianamente l’attività professionale avendo modo di occuparsi, in particolare, di problematiche giuridiche relative ai Concorsi Pubblici, Esami di Stato, Esami d’Abilitazione, Urbanistica ed Edilizia, Contratti Pubblici ed Appalti.

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