Concorsi pubblici: le prove fisiche si possono spostare presentando un certificato medico

Concorsi pubblici: le prove fisiche si possono spostare presentando un certificato medico

Un candidato partecipava al concorso per l’ammissione di 50 Allievi al primo anno del 198° Corso per la formazione di base degli Ufficiali dell’Arma dei Carabinieri.

Nel corso delle prove fisiche, il candidato presentava un certificato medico con prognosi di trenta giorni e chiedeva un differimento delle ulteriori prove ginniche. La commissione gli accordava la richiesta e posticipava la prova ad un altro giorno dello stesso mese.

Alla successiva data il candidato, attese le prescrizioni sanitarie riportate nel certificato medico sopra indicato, non veniva ammesso al prosieguo delle prove di efficienza fisica e, quindi, veniva dichiarato inidoneo ed escluso dal concorso.

Costretto a proporre ricorso per l’illegittimo comportamento dell’Amministrazione, l’aspirante Carabiniere veniva ammesso – in via cautelare – a sostenere la prova ginnica non effettuata, che superava brillantemente collocandosi nella graduatoria finale del concorso.

La decisione dei giudici

L’amministrazione ha applicato una previsione del bando – l’art. 11, comma 7 – che, nel tenore letterale, impediva il differimento delle prove oltre il termine ultimo previsto per ciascuna valutazione.

In realtà, <<tale letterale applicazione della indicata lex specialis, contrasta con i principi di buona amministrazione e leale cooperazione tra le parti, nonché con una interpretazione costituzionalmente orientata della norma, atteso che le prove di concorso, che non prevedono una contestuale partecipazione di tutti i concorrenti, possono e devono, in caso di gravi e giustificati motivi (come nel caso di specie), essere procrastinate sino alla definizione dello stesso, non comportando tale differimento alcun pregiudizio alla par condicio degli altri concorrenti, né favorendo in alcun modo il candidato>> (cfr. T.A.R. Lazio – Roma, sez. I-bis, 19 settembre 2017, n. 9829).

Per tali ragioni, pertanto, il ricorso è stato accolto ed è stato annullato il provvedimento contestato.

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Avv. Giacomo Romano

Ideatore e Coordinatore at Salvis Juribus
Nato a Napoli nel 1989, ha conseguito la laurea in giurisprudenza nell’ottobre 2012 con pieni voti e lode, presso l'Università degli Studi di Napoli Federico II, discutendo una tesi in diritto amministrativo dal titolo "Le c.d. clausole esorbitanti nell’esecuzione dell’appalto di opere pubbliche", relatore Prof. Fiorenzo Liguori. Nel luglio 2014 ha conseguito il diploma presso la Scuola di specializzazione per le professioni legali dell'Università degli Studi di Napoli Federico II. Subito dopo, ha collaborato per un anno con l’Avvocatura Distrettuale dello Stato di Napoli occupandosi, prevalentemente, del contenzioso amministrativo. Nell’anno successivo, ha collaborato con uno studio legale napoletano operante nel settore amministrativo. Successivamente, si è occupato del contenzioso bancario e amministrativo presso studi legali con sede in Napoli e Verona. La passione per l’editoria gli ha permesso di intrattenere una collaborazione professionale con una nota casa editrice italiana. È autore di innumerevoli pubblicazioni sulla rivista “Gazzetta Forense” con la quale collabora assiduamente da giugno 2013. Ad oggi, intrattiene collaborazioni professionali con svariate riviste di settore e studi professionali. È titolare di “Salvis Juribus Law Firm”, studio legale presso cui, insieme ai suoi collaboratori, svolge quotidianamente l’attività professionale avendo modo di occuparsi, in particolare, di problematiche giuridiche relative ai Concorsi Pubblici, Esami di Stato, Esami d’Abilitazione, Urbanistica ed Edilizia, Contratti Pubblici ed Appalti.

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