Concorso Polizia Penitenziaria: escluso per un tatuaggio, il TAR accoglie il ricorso

Concorso Polizia Penitenziaria: escluso per un tatuaggio, il TAR accoglie il ricorso

Continua la nostra battaglia di legalità. Lo Studio già ha abbattuto il tabù dei tatuaggi nella Polizia di Stato quando solo qualche mese fa ha ottenuto un’importantissima vittoria al T.A.R. Lazio riuscendo a fare ammettere una giovane candidata – esclusa per la presenza di un tatuaggio – alle prove successive del concorso per l’assunzione di 1.148 Allievi Agenti.

Anche la Polizia Penitenziaria, purtroppo, sta escludendo tanti candidati adducendo come pretesto la presenza di tatuaggi. Si tratta di provvedimenti illegittimi perché oramai il tatuaggio non può essere più considerato un impedimento al reclutamento.

Tatuaggio su parte del corpo non coperta dall’uniforme

Non basta che il tatuaggio sia visibile per legittimare un’esclusione. Infatti, la visibilità del tatuaggio, per i Giudici, deve presentare una certa evidenza, oppure deve determinare l’impossibilità del tatuaggio di essere coperto indossando ogni tipo di divisa. In altre parole, un provvedimento di esclusione per la presenza di un tatuaggio necessita di una adeguata e corposa motivazione specialmente quando i tatuaggi siano parzialmente visibili soltanto con la divisa estiva utilizzabile solo per attività interne alla sede di servizio!

Tatuaggio “deturpante” o “indice di personalità abnorme”

Anche in questo caso, l’Amministrazione, nel procedere all’esclusione dal concorso di un candidato portatore di un tatuaggio, deve spiegare in modo approfondito perché il tatuaggio è “depurpante”, non essendo sufficiente una motivazione generica. La presenza di un tatuaggio va valutata caso per caso, al fine di verificare se il tatuaggio possa comunque rappresentare, se non un indice di abnormità della personalità, comunque un motivo di non decoro per il Corpo armato.

Infatti, oramai si ritiene il tatuaggio non più in contrasto con il prototipo di figura istituzionale, il che rende irragionevole e sproporzionata, rispetto alle finalità della disciplina di riferimento, un provvedimento di esclusione dal concorso.

Forti delle nostre vittorie in giudizio invitiamo coloro che sono stati esclusi per la presenza di un tatuaggio a non perdere le speranze e continuare a lottare per la realizzazione del loro sogno di indossare la divisa.

Per questo, chi ritiene di aver subito un torto può rivolgersi con determinazione al nostro Studio, sempre pronto a difendere i diritti dei giovani contro gli abusi delle Commissioni di concorso.

Come aderire al ricorso

Aderire alla nostra azione collettiva è semplicissimo. Basta inviare la documentazione (scaricabile in fondo alla pagina) debitamente scansionata e comprensiva degli allegati all’indirizzo e-mail info@salvisjuribus.it scrivendo nell’oggetto del messaggio “Ricorso Esclusione Tatuaggio Polizia”. Per rimanere aggiornato sulle novità clicca Mi piace sulla nostra pagina Facebook.

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Adesioni entro 60 (sessanta) giorni dal provvedimento di esclusione

Scarica i moduli di adesione al ricorso cliccando qui


Salvis Juribus – Rivista di informazione giuridica
Direttore responsabile Avv. Giacomo Romano
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Avv. Giacomo Romano

Ideatore e Coordinatore at Salvis Juribus
Nato a Napoli nel 1989, ha conseguito la laurea in giurisprudenza nell’ottobre 2012 con pieni voti e lode, presso l'Università degli Studi di Napoli Federico II, discutendo una tesi in diritto amministrativo dal titolo "Le c.d. clausole esorbitanti nell’esecuzione dell’appalto di opere pubbliche", relatore Prof. Fiorenzo Liguori. Nel luglio 2014 ha conseguito il diploma presso la Scuola di specializzazione per le professioni legali dell'Università degli Studi di Napoli Federico II. Subito dopo, ha collaborato per un anno con l’Avvocatura Distrettuale dello Stato di Napoli occupandosi, prevalentemente, del contenzioso amministrativo. Nell’anno successivo, ha collaborato con uno studio legale napoletano operante nel settore amministrativo. Successivamente, si è occupato del contenzioso bancario e amministrativo presso studi legali con sede in Napoli e Verona. La passione per l’editoria gli ha permesso di intrattenere una collaborazione professionale con una nota casa editrice italiana. È autore di innumerevoli pubblicazioni sulla rivista “Gazzetta Forense” con la quale collabora assiduamente da giugno 2013. Ad oggi, intrattiene collaborazioni professionali con svariate riviste di settore e studi professionali. È titolare di “Salvis Juribus Law Firm”, studio legale presso cui, insieme ai suoi collaboratori, svolge quotidianamente l’attività professionale avendo modo di occuparsi, in particolare, di problematiche giuridiche relative ai Concorsi Pubblici, Esami di Stato, Esami d’Abilitazione, Urbanistica ed Edilizia, Contratti Pubblici ed Appalti.

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