Condominio, la determinazione dei criteri per la redazione delle tabelle millesimali
La recente pronuncia della Cassazione – ordinanza n. 21043/2017 – appare di particolare rilevanza per ciò che attiene alla problematica inerente il computo delle tabelle millesimali condominiali.
La questione, che nasce da una domanda di revisione delle tabelle millesimali proposta in appello da un Condomino, riguarda l’approvazione delle stesse a seguito della quale erano state trasformate alcune unità immobiliari in modo incongruo, di talchè queste risultavano non più rispondenti allo stato dei luoghi.
La Corte d’Appello accoglieva parzialmente la domanda e disponeva la modifica delle tabelle ex art. 69 disp. att. c.c., ritenendo essere intervenuta una variazione di consistenza e mutamento di destinazione d’uso soltanto di una delle unità immobiliare trasformate; tuttavia, la Corte escludeva dal computo dei valori delle unità immobiliari oggetto di indagine le pertinenze che fuoriescono dalle proiezioni del perimetro dell’edificio condominiale.
La Cassazione successivamente adita, riconoscendo pienamente i diritti delle parti lese, ha enunciato un principio di diritto diverso ed ignorato dalla stessa Corte d’Appello. Secondo tale principio, il giudice investito della domanda di revisione delle tabelle millesimali deve computare i valori di tutte le porzioni, tenendo conto di tutti gli elementi oggettivi (superficie, altezza di piano, luminosità, esposizione) che incidono sul valore effettivo di esse.
Pertanto la Cassazione si è pronunciata cassando la sentenza con rinvio ad altra sezione d’Appello enunciando il seguente principio di diritto: <<ai fini della redazione delle tabelle millesimali di un condominio, per determinare il valore di ogni piano o porzione di piano occorre prendere in considerazione sia gli elementi intrinseci dei singoli immobili oggetto di proprietà esclusiva che gli elementi estrinseci, nonché le eventuali pertinenze delle proprietà esclusive, in quanto consentono un migliore godimento dei singoli appartamenti al cui servizio ed ornamento sono destinati in modo durevole, determinando un accrescimento del valore patrimoniale dell’immobile>>.
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Roberta Scetti
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