Convivenza ultratriennale e delibazione della sentenza ecclesiastica di nullità nell’ordinamento interno. Ora è possibile
La Suprema Corte, nella recentissima ordinanza del 4 gennaio 2013 (ordinanza n. 149 della I Sezione Civile), sembrerebbe aver superato il consolidato orientamento sancito dalle Sezioni Unite nel 2014 (sentenza n. 16374), laddove era stato stabilito che la convivenza protrattasi oltre tre anni dalla celebrazione del matrimonio era ostativa al riconoscimento della sentenza canonica di nullità nel nostro ordinamento. Pertanto, seppur il matrimonio fosse stato dichiarato nullo in sede canonica, non era possibile ottenere il riconoscimento dell’efficacia civile della sentenza ecclesiastica, in presenza di convivenza coniugale ultratriennale, in quanto ritenuta circostanza contraria all’ordine pubblico.
Invero, già con l’ordinanza n. 17910/2022 del 1 giugno 2022, gli stessi ermellini si erano già pronunciati per l’eliminazione del limite temporale dei tre anni, quale motivo ostativo alla delibazione; infatti “la prolungata convivenza come coniugi, dopo il matrimonio, non può rilevare come limite generale per la delibazione di sentenze ecclesiastiche che abbiano accertato ipotesi di nullità del matrimonio previste come tali anche dall’ordinamento italiano, senza termini di decadenza o fattispecie di sanatoria o con limiti tutt’affatto distinti dalla protratta convivenza in sé”. Nel caso specifico, si trattava di nullità per errore essenziale su una qualità del coniuge causato da dolo dell’altra parte. In particolare, il coniuge aveva tratto in inganno l’altra parte sull’esistenza di una malattia tale da indurre la sterilità, e quindi da impedire, secondo quanto conforme alla sensibilità del coniuge, lo svolgimento della vita coniugale in un aspetto per lui essenziale, ossia la procreazione. Una simile condizione sarebbe presidiata da nullità anche per l’ordinamento interno (art. 122, commi 2 e 3 c.c.), sul semplice presupposto dell’essenzialità dell’errore in base alla sensibilità dell’altro coniuge. Poiché si tratta di nullità insanabili, proprio perché previste come tali anche dall’ordinamento civile, la convivenza ultratriennale non può impedirne la delibazione.
Ebbene, tale orientamento, sicuramente innovativo rispetto al precedente, viene nuovamente sancito nell’ordinanza n. 149/2023, seppur in relazione ad una fattispecie diversa, concernente l’incapacità psichica del consenso ad un valido matrimonio (can. 1095 CIC § 2 e 3). In questi casi sarebbe vano discettare di matrimonio-rapporto protratto per tre anni come elemento impeditivo della rilevanza della nullità, poiché “la convivenza come coniugi, pur essendo elemento essenziale del matrimonio-rapporto ove protrattasi per almeno tre anni dalla celebrazione del matrimonio concordatario …., non è ostativa alla dichiarazione di efficacia della sentenza di nullità pronunciata dal tribunale ecclesiastico per vizi genetici del matrimonio atto presidiati da nullità anche nell’ordinamento italiano”.
In conclusione, il limite temporale dell’ultratriennalità della convivenza non opera se il vizio che inficia il matrimonio-atto è previsto anche dall’ordinamento italiano.
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Giuseppe Di Micco
Formazione
Giuseppe Di Micco (1986), Avvocato e Ph.D. Ha conseguito la laurea magistrale in Giurisprudenza (LMG/01) con votazione 110 e lode discutendo una tesi in diritto canonico. Durante la pratica forense presso l’Avvocatura Distrettuale dello Stato di Napoli, ha continuato a coltivare l’interesse per il settore del diritto canonico ed ecclesiastico partecipando alle attività culturali ed ai convegni organizzati dalla sezione di Diritto Ecclesiastico e Canonico del Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università di Napoli “Federico II”.
Nell’ottobre del 2012 è stato vincitore al concorso pubblico per l’ammissione alle scuole di dottorato di ricerca dell’Università Statale di Milano, in particolare per il dottorato in Scienze Giuridiche – Curriculum in Diritto Ecclesiastico e Canonico, 28° ciclo. Il 29 gennaio 2016 ha conseguito il titolo di dottore di ricerca, superando l’esame finale con la discussione di una tesi dal titolo "Matrimonio e consumazione nei diritti religiosi".
Nel novembre 2017 ha partecipato al corso di formazione teorico e pratico tenutosi presso il Tribunale Apostolico della Rota Romana dal Titolo “Il nuovo processo matrimoniale e la procedura super rato” superando le relative esercitazioni con la votazione ed ottenendo il diploma con votazione “Summa cum laude”.
Nel 2019, ha frequentato il Corso per la formazione dei Postulatori presso lo Studium della Congregazione delle Cause dei Santi, superando l’esame finale con la votazione 9.5/10 Magna cum Laude probatus
Attività professionale ed extra
Svolge la professione forense collaborando con studi legali in materia di diritto civile (in particolare in tema di risarcimento danni, riscossione esattoriale, recupero crediti, diritto del lavoro, diritto bancario, diritto di famiglia e delle successioni).Ha collaborato con la cattedra di diritto ecclesiastico, diritto canonico e diritti confessionali del Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università “Federico II”.E’ stato tutor presso la Scuola di Specializzazione per le Professioni Legali dell’Università degli Studi di Napoli “Federico II” per la materia di diritto del lavoro (AA.2018/2019).
Collabora, inoltre, per il comitato di redazione della rivista on line Salvis Juribus con commenti a sentenze in materia sia di diritto civile che di diritto ecclesiastico.
E’ membro dell’Ordine della Fraternità Francescana Secolare di Afragola (OFS).
E’ membro del Consiglio Direttivo dell’Associazione “Le Beatitudini” ODV con sede presso la Pontificia Basilica Minore di S. Antonio da Padova in Afragola (NA)
Attività scientifiche
Nel maggio del 2016 ha preso parte ad un Campus di Studio presso STILO (RC), organizzato dall’Università Magna Grecia di Catanzaro dal titolo “L’Islam. Dal pregiudizio ai diritti”, prendendo attivamente parte al gruppo di lavoro costituitosi in seno allo stesso, sulla libertà religiosa e integrazione nell’ambito della scuola italiana.E’ stato organizzatore e moderatore del convegno dal titolo “La tutela della famiglia nell’ordinamento secolare e canonico. Aspetti pastorali e riforme processuali”, organizzato il 4 maggio 2018 presso la Pontificia Basilica S. Antonio da Padova Afragola (NA), accreditato presso il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Napoli Nord, con il patrocinio dell’Associazione forense di Afragola e dell’Unione Giuristi Cattolici Italiani.
E’ stato curatore del volume relativo agli atti del Convegno “La tutela della famiglia nell’ordinamento secolare e canonico. Aspetti pastorali e riforme processuali”, pubblicati presso la Key editore nel dicembre 2018.
E’ stato coautore del volume “Il Trust. Origine, analisi e aspetti comparativi” (a cura di Francesco Cecaro), pubblicato presso Turisa editrice, Collana Studia Selecta, 2018.