Criticità e prospettive alla luce delle proposte di legge sui crediti deteriorati
Il 16 dicembre 2022 e il 31 gennaio 2023 hanno visto la presentazione di due disegni di legge alle Camere riguardanti la gestione dei Non Performing Loans. I progetti di legge n. 414, proposto dal Senatore Sallemi, e n. 843, a firma Senatore Congedo, hanno l’obiettivo comune di agevolare il recupero dei crediti in sofferenza e di promuovere il ritorno in bonis del debitore ceduto, con l’obiettivo di promuovere lo sviluppo e accrescere la competitività del sistema produttivo nazionale. Entrambi i progetti sono attualmente composti da cinque articoli, delineando le disposizioni che riguardano le cessioni di crediti deteriorati a terzi, come banche e intermediari finanziari iscritti nell’albo di cui all’art. 106 del TUB.
Sommario delle Proposte di Legge:
Articolo 1: introduce l’obiettivo della norma e stabilisce le condizioni in cui le disposizioni trovano applicazione, includendo il periodo di classificazione del credito ceduto, il tipo di debitore, e la data di cessione.
Articolo 2: concede al debitore, alle condizioni specificate nell’articolo precedente, l’opzione di estinguere una o più esposizioni nei confronti del soggetto cessionario, pagando una somma calcolata sul prezzo di acquisto aumentato del 20 per cento.
Articolo 3: impone al cedente e al cessionario di comunicare per iscritto al debitore l’avvenuta cessione entro dieci giorni dalla sua conclusione, indicando il prezzo di acquisto. In mancanza di questa comunicazione, sono precluse azioni esecutive e cautelari sul patrimonio del debitore.
Articolo 4: introduce disposizioni transitorie per le cessioni effettuate prima dell’entrata in vigore della legge, specificando i tempi e le condizioni per la comunicazione e l’esercizio del diritto d’opzione.
Articolo 5: stabilisce che il pagamento del debito comporti l’automatica cancellazione della posizione debitoria in sofferenza dalla Centrale dei rischi.
Le proposte di legge, simili al disegno di legge n. 788 presentato in legislatura precedente (c.d. “Disposizioni volte ad agevolare le prospettive di recupero dei crediti in sofferenza e a favorire e accelerare il ritorno in bonis del debitore ceduto”, primo firmatario Senatore Adolfo Urso), sono state oggetto di attenzione critica da parte della Banca d’Italia. Quest’ultima, infatti, evidenzia il rischio di veder compromesso il mercato secondario dei crediti deteriorati nonché la possibilità di realizzare un “sistema premiale” per i debitori a non onorare i propri debiti, minacciando l’affidabilità e l’attrattività del Paese.
Particolarmente problematico è l’impatto sul mercato secondario, con il meccanismo proposto che espone il cessionario a un prolungato periodo di incertezza e introduce oneri aggiuntivi, influenzando negativamente i prezzi delle cessioni dei crediti deteriorati.
Infine, l’Autorità di Vigilanza esprime preoccupazione per il diritto del debitore di estinguere la propria esposizione indipendentemente dalla volontà del cessionario, ritenendo che ciò comprima l’autonomia negoziale del cessionario e interferisca con la formazione dei prezzi nel mercato secondario.
In definitiva, l’analisi delle proposte di legge mette in luce la complessità della questione e la necessità di un approccio bilanciato. La delicata interazione tra diritti dei debitori, autonomia negoziale dei cessionari e stabilità del mercato richiede una riflessione accurata. Il dibattito in corso evidenzia la necessità di equilibrare le esigenze dei debitori con la stabilità del settore finanziario, promuovendo riforme che sostengano i soggetti in difficoltà senza compromettere il funzionamento efficiente del mercato.
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