Decreto Crescita: il testo incentiva il made in Italy e frena i “cervelli in fuga”
Il Dl Crescita 2019 è un decreto legge messo a punto dal ministro Tria e dalla maggioranza giallo-verde. Dopo il via libera definitivo, lo stesso è entrato in vigore nel primo giorno di maggio. Di seguito si elencano brevemente le novità di cui lo stesso si occupa: 1) norma su Alitalia; 2) stanziamento di 500 milioni di euro in favore dei comuni per attivare opere pubbliche di efficientamento energetico e di sviluppo sostenibile sul territorio. Le amministrazioni virtuose, si vedranno assegnate automaticamente contributi, nel limite massimo di 600 milioni di euro per l’anno 2019. Gli interventi e le forniture devono essere avviati entro il 15 ottobre 2019; 3) si prevedono 300 milioni per le Zes ( Zone economiche speciali) al fine di favorire gli investistimenti al Sud Italia; 4) rimborsi ai risparmiatori coinvolti nelle crisi bancarie.
In particolare, il provvedimento si presenta suddiviso in 51 articoli ed in IV capi che si occupano di diverse tematiche quali la crescita economica, misure per il rilancio degli investimenti privati, tutela del Made in Italy, ulteriori misure per la crescita.
Si prevedono inoltre: 1) 100 milioni nel 2019 per rifinanziare il Fondo di garanzia per l’acquisto della prima casa che subirà importanti modifiche mediante la riduzione degli accantonamenti a copertura del rischio passando dal 10% all’8% dell’importo garantito; 2) L’aliquota IRES subisce una riduzione dal 24% al 20,5% in 3 anni, entro il 2022; 3) la deducibilità dell’Imu sui capannoni sarà ridotta del 70% in 3 anni; 4) il superammortamento al 130% sarà mantenuto con la limitazione agli investimenti al massimo di 2,5 milioni di euro.
Il Presidente del Consiglio Conte, per quanto riguarda il tanto discusso “salva Roma”, ha spiegato anche che nel Consiglio dei ministri «è stato definito un percorso normativo a sostegno dei Comuni, a partire da Roma, in difficoltà finanziaria, sul quale il Parlamento potrà intervenire ancora in sede di conversione».
Il testo prevede sgravi e incentivi fiscali, disposizioni per il rilancio degli investimenti privati. Si aggiunge, inoltre – al fine di tutelare e promuovere il “Made in Italy” -, l’introduzione di norme per il contrasto all’italian sounding ( trattasi dell’imitazione dei prodotti italiani attraverso evocazione dell’Italia su prodotti con origine di altro Paese), di incentivi al deposito di brevetti e marchi, del marchio storico di interesse nazionale. Coloro che possiedono marchi d’impresa con almeno 50 anni di storia alle spalle potranno infatti iscriversi al registro “Marchio storico di interesse nazionale” e in caso di crisi potranno accedere a fondi statali d’aiuto.
In tal modo si auspica di evitare di dar luogo ad ulteriori casi “Melegatti” o “Pernigotti”. Il “Made in Italy” diventa quindi un simbolo e verrà inserito in una contrassegno antifalsificazione.
Importanti novità anche per quanto concerne i c.d “cervelli in fuga”, il Cdm ha sottoscritto anche un articolo del decreto che prevede incentivi per docenti e ricercatori che trasferiscano la residenza in Italia dal 2020. Gli stessi, infatti, vedranno aumentare dal 50 al 70% la quota della base imponibile esclusa dalla tassazione e saranno previste agevolazioni in base al numero dei figli o di un acquisto di una casa.
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Anna Guarnaccia
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