Delibazione di una sentenza ecclesiastica di nullità per omosessualità di un coniuge
Con l’ordinanza 19329/2020, la prima sezione della Suprema Corte ritorna sul tema della dichiarazione di efficacia di una sentenza canonica di un matrimonio concordatario dichiarato nullo per errore sulla qualità di un coniuge.
Nel caso in esame, il tribunale ecclesiastico riconosceva la nullità del matrimonio celebrato tra i due coniugi, poiché la moglie aveva ignorato la qualità personale dell’attore (l’omosessualità) al momento della celebrazione del matrimonio. Invero, se la moglie avesse conosciuto l’inclinazione sessuale del marito, dapprima manifestata solo in modo latente, non avrebbe dato il suo consenso alla celebrazione del matrimonio.
La Corte di Appello di Roma, alla quale il coniuge si rivolgeva per la declaratoria di efficacia nella Repubblica italiana della sentenza ecclesiastica, rigettava la domanda attorea, anche in conseguenza dell’eccezione formulata dalla moglie sulla convivenza matrimoniale ultratriennale.
Il marito ricorre in Cassazione lamentando soprattutto l’erroneità in cui sarebbe incorsa la Corte di Appello nel dare esclusivamente rilievo alla convivenza ultratriennale quale elemento ostativo alla dichiarazione di efficacia della sentenza ecclesiastica. Per il ricorrente attribuire rilievo sanante alla convivenza triennale significherebbe obbligare alla conservazione di un vincolo non voluto liberamente e coscientemente, né in origine, né a posteriori.
Tuttavia, la Suprema Corte ribadisce l’orientamento affermato dalle Sezioni Unite nel 2014: “secondo il quale la convivenza triennale come coniugi, quale elemento essenziale del matrimonio rapporto, se protrattasi per almeno tre anni dalla celebrazione del matrimonio concordatario, integra una situazione giuridica di “ordine pubblico italiano”, caratterizzata da una complessità fattuale strettamente connessa all’esercizio di diritti, adempimento di doveri e assunzione di responsabilità di natura personalissima; sussiste in proposito una inderogabile esigenza di tutela che trova fondamento nei principi di sovranità e di laicità dello Stato, come affermato dalla Corte Costituzionale con le sentenze n. 18 del 1982 e 203 del 1989, ostativa alla dichiarazione di efficacia della sentenza di nullità pronunciata dal Tribunale ecclesiastico per qualsiasi vizio genetico del “matrimonio atto.”
Tra l’altro, il legislatore italiano ha inteso il matrimonio non solo come atto, ma anche come rapporto, inteso quale instaurazione di una comunanza di vita che implica l’accettazione consapevole e volontaria di qualsiasi vizio genetico afferente il matrimonio, che perciò osta alla delibazione delle sentenze ecclesiastiche.
Inoltre, nel caso di specie il matrimonio è stato celebrato il primo ottobre del 1989. Per 8 anni la vita matrimoniale è trascorsa serenamente, tanto che nel 1991 è nata una bambina. Solo dal 1997, l’inclinazione sessuale dell’uomo, pur preesistente ma latente, ha caratterizzato la sua fisionomia psichica. La Corte D’Appello infatti, nel negare la dichiarazione di efficacia della sentenza Ecclesiastica di nullità del matrimonio, non ha dato rilievo al momento in cui la moglie si è resa effettivamente conto dell’inclinazione sessuale del marito, ma ha dato importanza al numero di anni trascorsi dai coniugi quali indici di una consolidata instaurazione della convivenza.
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Giuseppe Di Micco
Formazione
Giuseppe Di Micco (1986), Avvocato e Ph.D. Ha conseguito la laurea magistrale in Giurisprudenza (LMG/01) con votazione 110 e lode discutendo una tesi in diritto canonico. Durante la pratica forense presso l’Avvocatura Distrettuale dello Stato di Napoli, ha continuato a coltivare l’interesse per il settore del diritto canonico ed ecclesiastico partecipando alle attività culturali ed ai convegni organizzati dalla sezione di Diritto Ecclesiastico e Canonico del Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università di Napoli “Federico II”.
Nell’ottobre del 2012 è stato vincitore al concorso pubblico per l’ammissione alle scuole di dottorato di ricerca dell’Università Statale di Milano, in particolare per il dottorato in Scienze Giuridiche – Curriculum in Diritto Ecclesiastico e Canonico, 28° ciclo. Il 29 gennaio 2016 ha conseguito il titolo di dottore di ricerca, superando l’esame finale con la discussione di una tesi dal titolo "Matrimonio e consumazione nei diritti religiosi".
Nel novembre 2017 ha partecipato al corso di formazione teorico e pratico tenutosi presso il Tribunale Apostolico della Rota Romana dal Titolo “Il nuovo processo matrimoniale e la procedura super rato” superando le relative esercitazioni con la votazione ed ottenendo il diploma con votazione “Summa cum laude”.
Nel 2019, ha frequentato il Corso per la formazione dei Postulatori presso lo Studium della Congregazione delle Cause dei Santi, superando l’esame finale con la votazione 9.5/10 Magna cum Laude probatus
Attività professionale ed extra
Svolge la professione forense collaborando con studi legali in materia di diritto civile (in particolare in tema di risarcimento danni, riscossione esattoriale, recupero crediti, diritto del lavoro, diritto bancario, diritto di famiglia e delle successioni).Ha collaborato con la cattedra di diritto ecclesiastico, diritto canonico e diritti confessionali del Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università “Federico II”.E’ stato tutor presso la Scuola di Specializzazione per le Professioni Legali dell’Università degli Studi di Napoli “Federico II” per la materia di diritto del lavoro (AA.2018/2019).
Collabora, inoltre, per il comitato di redazione della rivista on line Salvis Juribus con commenti a sentenze in materia sia di diritto civile che di diritto ecclesiastico.
E’ membro dell’Ordine della Fraternità Francescana Secolare di Afragola (OFS).
E’ membro del Consiglio Direttivo dell’Associazione “Le Beatitudini” ODV con sede presso la Pontificia Basilica Minore di S. Antonio da Padova in Afragola (NA)
Attività scientifiche
Nel maggio del 2016 ha preso parte ad un Campus di Studio presso STILO (RC), organizzato dall’Università Magna Grecia di Catanzaro dal titolo “L’Islam. Dal pregiudizio ai diritti”, prendendo attivamente parte al gruppo di lavoro costituitosi in seno allo stesso, sulla libertà religiosa e integrazione nell’ambito della scuola italiana.E’ stato organizzatore e moderatore del convegno dal titolo “La tutela della famiglia nell’ordinamento secolare e canonico. Aspetti pastorali e riforme processuali”, organizzato il 4 maggio 2018 presso la Pontificia Basilica S. Antonio da Padova Afragola (NA), accreditato presso il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Napoli Nord, con il patrocinio dell’Associazione forense di Afragola e dell’Unione Giuristi Cattolici Italiani.
E’ stato curatore del volume relativo agli atti del Convegno “La tutela della famiglia nell’ordinamento secolare e canonico. Aspetti pastorali e riforme processuali”, pubblicati presso la Key editore nel dicembre 2018.
E’ stato coautore del volume “Il Trust. Origine, analisi e aspetti comparativi” (a cura di Francesco Cecaro), pubblicato presso Turisa editrice, Collana Studia Selecta, 2018.