Delibazione ed esclusione dell’indissolubilità matrimoniale
Il tema dell’efficacia giuridica delle sentenze emanate dai Tribunali Ecclesiastici ai fini della declaratoria di nullità di un matrimonio religioso, è oggetto di costante rimessione alla Suprema Corte, soprattutto per quanto attiene alle condizioni affinchè una sentenza canonica possa acquisire effetti nello Stato Italiano.
A tal riguardo, l’ordinanza del 12 settembre 2018 n. 22218 appare interessante, in particolare sotto alcuni aspetti che ci sembra opportuno evidenziare.
Rapporto tra sentenza di divorzio civile che ha acquisito autorità di cosa giudicata e sentenza ecclesiastica.
Nulla impedisce che in presenza di una sentenza di divorzio civile, anche se passata in giudicato, la sentenza canonica possa acquisire efficacia civile, in quanto avente petitum e causa petendi diversi ed investendo la prima il matrimonio-rapporto, la seconda il matrimonio-atto, con una propria autonomia ontologica, cronologica e giuridica.
Ne consegue, quindi, che la sentenza di divorzio una volta passata in giudicato non può assumere valenza ostativa alla delibazione della sentenza ecclesiastica di nullità matrimoniale.
Sulla prova della non conoscibilità al momento delle nozze della pretesa esclusione di indissolubilità del vincolo matrimoniale
La Suprema Corte ritiene inammissibile tale censura atteso che, come è emerso anche dalle deposizione dei testimoni nel processo canonico, era ben evincibile la manifesta esternazione da parte del marito di opinioni negative e contrarie circa l’indissolubilità.
Sull’instaurata convivenza
Ancora una volta gli ermellini statuiscono il principio affermato in Sez. Un. n. 8053/14 secondo cui la prolungata convivenza rappresenta un’eccezione in senso stretto (exceptio juris) che può essere sollevata esclusivamente da un coniuge convenuto nei confronti dell’altro, a pena di decadenza, nella comparsa di risposta, così da dimostrarne la valenza ostativa quale situazione giuridica di ordine pubblico.
Salvis Juribus – Rivista di informazione giuridica
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Giuseppe Di Micco
Formazione
Giuseppe Di Micco (1986), Avvocato e Ph.D. Ha conseguito la laurea magistrale in Giurisprudenza (LMG/01) con votazione 110 e lode discutendo una tesi in diritto canonico. Durante la pratica forense presso l’Avvocatura Distrettuale dello Stato di Napoli, ha continuato a coltivare l’interesse per il settore del diritto canonico ed ecclesiastico partecipando alle attività culturali ed ai convegni organizzati dalla sezione di Diritto Ecclesiastico e Canonico del Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università di Napoli “Federico II”.
Nell’ottobre del 2012 è stato vincitore al concorso pubblico per l’ammissione alle scuole di dottorato di ricerca dell’Università Statale di Milano, in particolare per il dottorato in Scienze Giuridiche – Curriculum in Diritto Ecclesiastico e Canonico, 28° ciclo. Il 29 gennaio 2016 ha conseguito il titolo di dottore di ricerca, superando l’esame finale con la discussione di una tesi dal titolo "Matrimonio e consumazione nei diritti religiosi".
Nel novembre 2017 ha partecipato al corso di formazione teorico e pratico tenutosi presso il Tribunale Apostolico della Rota Romana dal Titolo “Il nuovo processo matrimoniale e la procedura super rato” superando le relative esercitazioni con la votazione ed ottenendo il diploma con votazione “Summa cum laude”.
Nel 2019, ha frequentato il Corso per la formazione dei Postulatori presso lo Studium della Congregazione delle Cause dei Santi, superando l’esame finale con la votazione 9.5/10 Magna cum Laude probatus
Attività professionale ed extra
Svolge la professione forense collaborando con studi legali in materia di diritto civile (in particolare in tema di risarcimento danni, riscossione esattoriale, recupero crediti, diritto del lavoro, diritto bancario, diritto di famiglia e delle successioni).Ha collaborato con la cattedra di diritto ecclesiastico, diritto canonico e diritti confessionali del Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università “Federico II”.E’ stato tutor presso la Scuola di Specializzazione per le Professioni Legali dell’Università degli Studi di Napoli “Federico II” per la materia di diritto del lavoro (AA.2018/2019).
Collabora, inoltre, per il comitato di redazione della rivista on line Salvis Juribus con commenti a sentenze in materia sia di diritto civile che di diritto ecclesiastico.
E’ membro dell’Ordine della Fraternità Francescana Secolare di Afragola (OFS).
E’ membro del Consiglio Direttivo dell’Associazione “Le Beatitudini” ODV con sede presso la Pontificia Basilica Minore di S. Antonio da Padova in Afragola (NA)
Attività scientifiche
Nel maggio del 2016 ha preso parte ad un Campus di Studio presso STILO (RC), organizzato dall’Università Magna Grecia di Catanzaro dal titolo “L’Islam. Dal pregiudizio ai diritti”, prendendo attivamente parte al gruppo di lavoro costituitosi in seno allo stesso, sulla libertà religiosa e integrazione nell’ambito della scuola italiana.E’ stato organizzatore e moderatore del convegno dal titolo “La tutela della famiglia nell’ordinamento secolare e canonico. Aspetti pastorali e riforme processuali”, organizzato il 4 maggio 2018 presso la Pontificia Basilica S. Antonio da Padova Afragola (NA), accreditato presso il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Napoli Nord, con il patrocinio dell’Associazione forense di Afragola e dell’Unione Giuristi Cattolici Italiani.
E’ stato curatore del volume relativo agli atti del Convegno “La tutela della famiglia nell’ordinamento secolare e canonico. Aspetti pastorali e riforme processuali”, pubblicati presso la Key editore nel dicembre 2018.
E’ stato coautore del volume “Il Trust. Origine, analisi e aspetti comparativi” (a cura di Francesco Cecaro), pubblicato presso Turisa editrice, Collana Studia Selecta, 2018.