È reato gettare a terra e calpestare la particola consacrata
Giunge in Cassazione la vicenda di un detenuto della Casa Circondariale “Ucciardone” di Palermo, imputato per i reati di cui agli artt. 404 e 405 c.p.
L’articolo 404 c.p. rubricato come “Offese alla religione di Stato mediante vilipendio di cose” punisce: “Chiunque, in luogo destinato al culto, o in luogo pubblico o aperto al pubblico, offendendo una confessione religiosa, vilipende con espressioni ingiuriose cose che formino oggetto di culto, o siano consacrate al culto, o siano destinate necessariamente all’esercizio del culto, ovvero commette il fatto in occasione di funzioni religiose, compiute in luogo privato da un ministro del culto, è punito con la multa da euro 1.000 a euro 5.000”.
Ed ancora il secondo comma punisce: “chiunque pubblicamente e intenzionalmente distrugge, disperde, deteriora, rende inservibili o imbratta cose che formino oggetto di culto o siano consacrate al culto o siano destinate necessariamente all’esercizio del culto è punito con la reclusione fino a due anni”.
L’articolo 405 c.p. è rubricato “Turbamento di funzioni religiose del culto di una confessione religiosa”, punisce: “chiunque impedisce o turba l’esercizio di funzioni, cerimonie o pratiche religiose del culto di una confessione religiosa (1), le quali si compiano con l’assistenza di un ministro del culto medesimo o in un luogo destinato al culto, o in un luogo pubblico o aperto al pubblico (409), è punito con la reclusione fino a due anni. Se concorrono fatti di violenza alle persone o di minaccia, si applica la reclusione da uno a tre anni”.
Ebbene il detenuto, imputato per i fatti di causa, durante la celebrazione di una messa nella cappella circondariale, nel ricevere l’ostia consacrata, la gettava a terra e la calpestava, sputandogli sopra.
L’evento causava trambusto tra gli altri detenuti che partecipavano alla celebrazione, tanto che il detenuto fu subito allontanato e riportato in cella.
L’imputato nel ricorrere in Cassazione solleva tre motivi di doglianza. Con il primo ritiene erronea la valutazione dei giudici di merito dell’elemento soggettivo, in quanto lo stesso non avrebbe avuto coscienza e volontà nel compiere il fatto, perché vittima di un grave stato patologico dovuto alla sua situazione familiare.
Nel secondo motivo ritiene non corretta la valutazione dell’elemento soggettivo per il reato di turbamento di funzioni sacre. Secondo la tesi prospettata dalla difesa, la condotta dell’imputato sarebbe stata talmente breve da non impedire il prosieguo delle celebrazione religiosa.
Con il terzo motivo, si lamenta la mancata concessione delle cause di non punibilità, in quanto la condotta non sarebbe stata così grave da offendere il bene giuridico protetto, quale quello della religione cattolica.
La Suprema Corte (sentenza n. 23337/2021 – terza sezione penale) dichiara totalmente inammissibile il ricorso. Invero, lo stato confusionale dell’imputato al momento dei fatti non era conseguenza dei farmaci antidepressivi dallo stesso assunti, ma al contrario, manifesta la piena coscienza e volontà di offendere la religione cattolica mediante il gesto plateale di gettare l’ostia a terra, calpestarla e sputarvi sopra.
Anche in riferimento al turbamento di funzioni religiose, la Corte ritiene la sussistenza dell’elemento soggettivo, a seguito del trambusto che si aveva tra i detenuti e l’allontanamento dell’imputato.
Infine, non è applicabile nemmeno la causa di non punibilità, per i precedenti dell’imputato e per la modalità della condotta.
L’imputato, pertanto, si è beccato la condanna alle spese processuali ed alla pena pecuniaria di 3.000,00 € da versare allo Stato.
Salvis Juribus – Rivista di informazione giuridica
Direttore responsabile Avv. Giacomo Romano
Listed in ROAD, con patrocinio UNESCO
Copyrights © 2015 - ISSN 2464-9775
Ufficio Redazione: redazione@salvisjuribus.it
Ufficio Risorse Umane: recruitment@salvisjuribus.it
Ufficio Commerciale: info@salvisjuribus.it
***
Metti una stella e seguici anche su Google News
The following two tabs change content below.
Giuseppe Di Micco
Formazione
Giuseppe Di Micco (1986), Avvocato e Ph.D. Ha conseguito la laurea magistrale in Giurisprudenza (LMG/01) con votazione 110 e lode discutendo una tesi in diritto canonico. Durante la pratica forense presso l’Avvocatura Distrettuale dello Stato di Napoli, ha continuato a coltivare l’interesse per il settore del diritto canonico ed ecclesiastico partecipando alle attività culturali ed ai convegni organizzati dalla sezione di Diritto Ecclesiastico e Canonico del Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università di Napoli “Federico II”.
Nell’ottobre del 2012 è stato vincitore al concorso pubblico per l’ammissione alle scuole di dottorato di ricerca dell’Università Statale di Milano, in particolare per il dottorato in Scienze Giuridiche – Curriculum in Diritto Ecclesiastico e Canonico, 28° ciclo. Il 29 gennaio 2016 ha conseguito il titolo di dottore di ricerca, superando l’esame finale con la discussione di una tesi dal titolo "Matrimonio e consumazione nei diritti religiosi".
Nel novembre 2017 ha partecipato al corso di formazione teorico e pratico tenutosi presso il Tribunale Apostolico della Rota Romana dal Titolo “Il nuovo processo matrimoniale e la procedura super rato” superando le relative esercitazioni con la votazione ed ottenendo il diploma con votazione “Summa cum laude”.
Nel 2019, ha frequentato il Corso per la formazione dei Postulatori presso lo Studium della Congregazione delle Cause dei Santi, superando l’esame finale con la votazione 9.5/10 Magna cum Laude probatus
Attività professionale ed extra
Svolge la professione forense collaborando con studi legali in materia di diritto civile (in particolare in tema di risarcimento danni, riscossione esattoriale, recupero crediti, diritto del lavoro, diritto bancario, diritto di famiglia e delle successioni).Ha collaborato con la cattedra di diritto ecclesiastico, diritto canonico e diritti confessionali del Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università “Federico II”.E’ stato tutor presso la Scuola di Specializzazione per le Professioni Legali dell’Università degli Studi di Napoli “Federico II” per la materia di diritto del lavoro (AA.2018/2019).
Collabora, inoltre, per il comitato di redazione della rivista on line Salvis Juribus con commenti a sentenze in materia sia di diritto civile che di diritto ecclesiastico.
E’ membro dell’Ordine della Fraternità Francescana Secolare di Afragola (OFS).
E’ membro del Consiglio Direttivo dell’Associazione “Le Beatitudini” ODV con sede presso la Pontificia Basilica Minore di S. Antonio da Padova in Afragola (NA)
Attività scientifiche
Nel maggio del 2016 ha preso parte ad un Campus di Studio presso STILO (RC), organizzato dall’Università Magna Grecia di Catanzaro dal titolo “L’Islam. Dal pregiudizio ai diritti”, prendendo attivamente parte al gruppo di lavoro costituitosi in seno allo stesso, sulla libertà religiosa e integrazione nell’ambito della scuola italiana.E’ stato organizzatore e moderatore del convegno dal titolo “La tutela della famiglia nell’ordinamento secolare e canonico. Aspetti pastorali e riforme processuali”, organizzato il 4 maggio 2018 presso la Pontificia Basilica S. Antonio da Padova Afragola (NA), accreditato presso il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Napoli Nord, con il patrocinio dell’Associazione forense di Afragola e dell’Unione Giuristi Cattolici Italiani.
E’ stato curatore del volume relativo agli atti del Convegno “La tutela della famiglia nell’ordinamento secolare e canonico. Aspetti pastorali e riforme processuali”, pubblicati presso la Key editore nel dicembre 2018.
E’ stato coautore del volume “Il Trust. Origine, analisi e aspetti comparativi” (a cura di Francesco Cecaro), pubblicato presso Turisa editrice, Collana Studia Selecta, 2018.
Latest posts by Giuseppe Di Micco (see all)
- Matrimonio fittizio e diniego del permesso di soggiorno. Mancanza di effettivo legame coniugale - 28 May 2024
- Turbamento di una processione religiosa: il caso della processione del Santo Patrono di Salerno - 18 March 2024
- Prudentia iuris e discernimento giudiziale. Sul discorso del Santo Padre per l’inaugurazione dell’anno giudiziario del Tribunale della Rota Romana - 1 February 2024