È reato servire a mensa un pasto invaso da muffe o avariato
Il 12 gennaio 2018 è stata depositata la significativa sentenza della Cassazione 916/2018 confermativa della condanna dell’imputato con cui il tribunale di Roma lo aveva condannato al pagamento di un’ammenda di ben 12 mila euro.
Nella sopramenzionata sentenza la Cassazione ha stabilito un principio cardine in materia alimentare secondo cui anche la sola presenza di microorganismi come muffe e batteri determina l’alterazione del cibo che fa scattare la responsabilità penale.
I giudici della terza sezione penale della Suprema Corte hanno dichiarato inammissibile il ricorso del titolare di un’azienda il cui personale provvedeva alla preparazione, cottura, confezionamento e distribuzione dei pasti ai reparti di un ospedale romano.
La vicenda
Nell’anno 2013 la società di catering aveva distribuito ad un paziente ricoverato in terapia intensiva coronarica all’ospedale San Giovanni Addolorata di Roma una «vaschetta contenente minestrina in brodo che presentava evidenti segni di deterioramento ed alterazione». Nel brodino c’era della «muffa».
La decisione
Gli ermellini hanno ribadito che <<per “alterazione” (L. n. 283 del 1962, art. 5, lett. d)) deve intendersi la presenza di un processo modificativo di una sostanza alimentare che diviene altra da sè per un fenomeno di spontanea degenerazione, la cui origine può essere dovuta all’azione di agenti fisici (es. luce, calore) ovvero chimici, tra i quali si collocano i microorganismi viventi, agevolati dall’azione dell’umidità (batteri, muffe, funghi ecc.). Ne consegue che le sostanze alimentari invase da muffe versano in stato di alterazione ed integrano la contravvenzione di cui alla lettera d) dell’art. 5 legge citata (Sez.3, n.18098 del 28/02/2012,Rv.252514; Sez.6, n.8935 del 18/03/1994, Rv.199038); integra, pertanto, il reato previsto dalla L. 30 aprile 1962, n. 283, art. 5, lett. d), in vigore del d.lgs. 19 novembre 2004, n. 297, la distribuzione per il consumo di prodotti alimentari ricoperti da muffe>>.
Alla luce di tali considerazioni per il pasto servito a mensa contenente cibo avariato o muffa non solo verra’ condannato penalmente il fornitore ma è soggetto al reato il legale rappresentante del servizio che somministra la minestra che presenta segni di deterioramento ed alterazione.
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Giusy Pasquariello
Dott.essa Pasquariello Giuseppina, laureata in Giurisprudenza presso Universita' degli studi di Salerno.
Praticante avvocato abilitata al patrocinio sostitutivo.
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