Esame avvocato: cosa fare se il compito non è stato corretto
Quest’anno parecchi i compiti valutati insufficienti e, quindi, molti candidati non potranno accedere alla fase orale. Tuttavia, c’è sempre la strada del ricorso all’autorità giurisdizionale.
Molti elaborati, purtroppo, sembrano non essere stati corretti poiché sui compiti manca qualsiasi annotazione o segno grafico. Spesso, infatti, c’è solo il timbro con la valutazione espressa in numeri senza neanche una valutazione sul merito.
Parecchi candidati, così, agiranno per le vie legali.
Si può contestare la legittimità del giudizio reso in forma esclusivamente numerica poiché il mero voto numerico non può dirsi idoneo a motivare un giudizio nell’ipotesi in cui questo sia stato espresso in senso negativo.
Il candidato, in questo caso, ha un indubbio interesse a conoscere in quali errori o inesattezze sia incorso o comunque le ragioni per le quali lo svolgimento sia stato ritenuto insufficiente per potere esercitare quel controllo ad externo sulla logicità e coerenza del giudizio che, altrimenti, resterebbe precluso.
Si veda, a tal proposito:
T.A.R. Puglia – Bari, Sez. II, 24 febbraio 2016, n. 229
Il metodo di correzione basato sull’uso del solo voto numerico si rivela insufficiente in considerazione del carattere generico dei criteri elaborati dalla Commissione Centrale e seguiti dalla Commissione esaminatrice senza alcuna integrazione e/o specificazione; con la connessa impossibilità – in assenza di ulteriori esternazioni – di un serio riscontro dell’effettiva e corretta applicazione dei criteri stessi.
L’Amministrazione, pertanto, dovrà riesaminare gli elaborati della ricorrente apponendo le annotazioni necessarie a far emergere l’iter logico seguito, in commissione con diversa composizione ed insieme agli elaborati di altri candidati estratti a caso (in numero minimo di dieci), attribuendo anche a questi ultimi un giudizio ai soli fini di assicurare l’anonimato.
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