Finalmente il Ddl Concorrenza: tra passi avanti e (tante) polemiche
Si è finalmente concluso, il 2 agosto 2017, il travagliato iter del Disegno di Legge annuale per il mercato e la concorrenza, presentato dal Consiglio dei Ministri su iniziativa dell’ex Ministro dello Sviluppo economico, Federica Guidi. Un percorso cominciato il 20 febbraio 2015, per il quale sono stati necessari 894 giorni di lavori parlamentari e che ottempera, per la prima volta, ad un obbligo introdotto nel 2009 (legge 23 luglio 2009, n. 99).
L’obiettivo annunciato è quello di garantire l’apertura dei mercati promuovendo lo sviluppo della concorrenza, garantendo, allo stesso tempo, la tutela dei consumatori, in applicazione dei principi del diritto dell’Unione europea.
Le novità centrali del provvedimento riguardano, innanzitutto, la tutela del consumatore relativamente al contenimento dei costi telefonici per l’assistenza al cliente bancario, compreso il superamento delle principali regolamentazioni di prezzo. Scatta la liberalizzazione completa del mercato dell’energia (anche se l’addio a quello di maggior tutela partirà solo da luglio 2019). In tema, poi, di notifiche e spedizioni di atti giudiziari il disegno di legge elimina la riserva di Poste Italiane aprendo le porte anche ai privati. Stralciata dal testo la liberalizzazione della vendita dei farmaci C con ricetta (pagati interamente dai cittadini). Vediamo le singole misure.
Il provvedimento, che riguarda da vicino il mondo delle assicurazioni, il mercato dell’energia, i liberi professionisti, la Poste Italiane S.p.a., le banche, ma anche albergatori e farmacie, ha incassato la fiducia chiesta dal Ministro per i rapporti con il Parlamento, Anna Finocchiaro, a nome del Governo nell’Aula del Senato, con 146 sì, 113 no e nessun astenuto, ed è dunque definitivo.
Di particolare interesse quanto stabilito in merito all’esercizio della professione forense in forma societaria, che è consentito non solo a società di persone, bensì anche a società di capitali ed anche alle cooperative iscritte in apposita sezione speciale dell’albo territoriale della circoscrizione in cui ha sede la stessa società. Non sarà consentita, invece, la partecipazione societaria tramite società fiduciarie, trust o per interposta persona.
In tema di Responsabilità Civile Auto, dovranno essere obbligatoriamente applicati, dalle società assicurative, sconti ai proprietari di quei veicoli che acconsentano, o che lo abbiano già fatto in passato, all’installazione di dispositivi elettronici di registrazione dei dati (cd. scatole nere). Entro un’anno dall’entrata in vigore della legge, poi, al Governo verrà delegata l’adozione di ulteriori provvedimenti il cui obiettivo è quello di disciplinare l’istallazione di tali dispositivi anche sui mezzi di trasporto pubblico.
Slitta, ancora una volta, la fine del mercato tutelato dell’energia elettrica e del gas, che partirà dal 1° luglio 2019 invece che dal 30 giugno 2017. Questo è uno dei punti dolenti del provvedimento, atteso che capire esattamente chi guadagna e chi perde con l’abbandono della maggior tutela non è un’impresa facile e da molto tempo si susseguono voci discordanti al riguardo. Viene, inoltre, eliminata la possibilità di mettere all’asta la fornitura di energia elettrica per quegli utenti che non avranno optato per un operatore alla scadenza del regime di mercato tutelato.
Altra norma che ha sollevato, e solleverà, molte polemiche è quella che fa venir meno l’obbligo per gli operatori dei call center di dichiarare l’identità del soggetto per il quale avviene la chiamata, di specificare la natura commerciale della stessa e di proseguirla solo in presenza di assenso del destinatario.
Ogni società di odontoiatri dovrà avere un Diretto Sanitario iscritto all’albo degli odontoiatri.
Altro tasto dolente è quello che concerne l’obbligo per il governo, entro un anno dall’entrata in vigore del ddl, di adottare un decreto legislativo per rivedere la disciplina in materia di autoservizi pubblici non di linea, come Uber e Ncc.
A partire dal 10 giugno 2017, Poste Italiane S.p.a. perde un monopolio storico e non avrà più l’esclusiva sulle notifiche di atti giudiziari e multe.
Finalmente viene semplificata la vita ai clienti delle società di telefonia mobile, sulle quali incombe l’onere di informare questi ultimi, sin dall’inizio, delle spese che dovranno essere affrontate in caso di cambio operatore per il telefono o l’abbonamento tv. Tale operazione, inoltre, così come l’eventuale recesso, potranno essere fatte anche per via telematica e la durata del vincolo contrattuale non potrà superare i 24 mesi.
Sarà possibile pagare tramite smartphone i biglietti di ingresso per musei, concerti ed altri eventi culturali.
Buone notizie anche per coloro che ambiscono all’accesso alla professione notarile, poiché sale il numero di professionisti sul territorio in rapporto al numero di abitanti, da uno ogni 7000 ad uno ogni 5000.
Anche le società di capitali potranno essere titolari di farmacie, pur rispettando un tetto del 20% su base regionale.
Altra novità che incontrerà il favore dei consumatori è quella che riguarda gli alberghi che, d’ora in avanti, saranno liberi di offrire condizioni migliori, rispetto a quelle dei famosi siti Internet di prenotazione online (Booking, Trivago ecc.), ai propri clienti.
Ulteriormente modificata la disciplina che riguarda le attività di dismissione degli impianti di distribuzione dei carburanti che cessano definitivamente l’attività di vendita.
Nel complesso, è molto difficile, per ora, dare un giudizio complessivo del Ddl appena approvato. Sarebbe necessario attendere i primi risultati tangibili, ma, ciò che si può senz’altro dire, è che dalla prima stesura sono state molto profonde e numerose le modifiche apportate al disegno originario e sembra che il Governo potrebbe aver “osato” di più, evitando di effettuare diversi passi indietro rispetto alle varie innovazioni che erano da più parti auspicate. Difatti, grandi assenti sono la norma cd. anti-scorrerie, a gran voce richiesta per tutelare le società quotate italiane, e la norma ‘Salva-Flixbus’ che doveva evitare lo stop alla società tedesca di trasporti.
Gran parte dell’opposizione politica e la quasi totalità delle associazioni di consumatori non sono, poi, soddisfatte dell’operato del Governo in questo senso e ritengono che con la legge finisca addirittura per peggiorare l’esistente, favorendo alcune grandi aziende e penalizzando i consumatori. Perfino l’Antitrust in una nota, pur esprimendo soddisfazione per l’avvenuta approvazione del Ddl, non nasconde le criticità che quest’ultimo presenta, attese le profonde modifiche apportate dal Parlamento al Ddl originario ed auspica, per il futuro, interventi molto più rapidi ed incisivi che consentano di abbassare i prezzi, ridurre le diseguaglianze, stimolare l’innovazione e aumentare il benessere dei consumatori.
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Michele Giaccaglia
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