Giustizia sportiva, su format dei campionati e ripescaggi decide direttamente il TAR Lazio

Giustizia sportiva, su format dei campionati e ripescaggi decide direttamente il TAR Lazio

La data del 4 ottobre è destinata ad entrare nella storia delle Giustizia Sportiva italiana. Dopo un’estate tra le più tormentate dell’ultimo ventennio per il calcio nostrano – caratterizzata da fallimenti, cambi di format, mancati ripescaggi e carte bollate a non finire dalla Serie B in giù – il Consiglio dei Ministri, proprio ad inizio ottobre, su proposta del Presidente Giuseppe Conte, ha approvato un decreto-legge che introduce disposizioni urgenti in materia di giustizia amministrativa, di difesa erariale e per il regolare svolgimento delle competizioni sportive.

Nel c.d. “Decreto Salvini”, infatti, compare l’art. 41 il quale apporta modifiche al Codice del processo amministrativo, introducendo strumenti finalizzati a migliorare l’efficienza e la funzionalità della giustizia amministrativa, nonché della difesa del Comitato olimpico nazionale italiano (CONI) davanti alla giurisdizione amministrativa.

Il decreto disciplina la possibilità, per il CONI, di avvalersi del patrocinio dell’Avvocatura dello Stato e riserva alla competenza del Tribunale amministrativo regionale (TAR) del Lazio le controversie che hanno a oggetto provvedimenti di ammissione ed esclusione da competizioni professionistiche delle società o associazioni sportive professionistiche, escludendo quindi la competenza degli organi di giustizia sportiva, con l’eccezione di determinati casi in grado di garantire statuizioni definitive entro 30 giorni.

Significa, questo, che per alcune materie, queste materie, l’ordinaria giustizia sportiva (quella dei Tribunali Federali e del CONI) viene messa da parte, demandando la competenza al Tribunale Amministrativo del Lazio con rito abbreviato (Articolo 119 Codice del processo amministrativo – D.lgs. 2 luglio 2010, n.104), fino a quel momento attivabile solo dopo aver esaurito tutti i gradi di giudizio prettamente interni alle varie federazioni.

Una norma, insomma, dal forte impatto pratico anche perché vale anche per i procedimenti già in corso, quelli istaurati in estate da cinque società calcistiche affiliate alla Lega Pro (iscritte cioè alla Serie C, che però puntano a un ripescaggio in cadetteria).

Una volta pubblicato il decreto sulla Gazzetta Ufficiale, quindi, il TAR Lazio potrà – dovrà – unificare tutti i procedimenti in atto, a prescindere dal grado e dal giudice in cui stazionano al momento.

Alla base del provvedimento legislativo vi è la volontà dell’Esecutivo di accorciare notevolmente i tempi della giustizia sportiva, puntando a dare alle società interessate risposte celeri circa il loro destino, non solo prettamente sportivo, ma anche e soprattutto patrimoniale.

Aspetto interessante del Decreto è anche quello che incide sui bilanci che le società devono presentare ogni anno ai fini dell’iscrizione ai campionati. Le società professionistiche, infatti, d’ora in poi non potranno più avvalersi di una certificazione di garanzia rilasciata da un qualsiasi revisore, ma solo e soltanto da una società vigilata dalla CONSOB (esattamente come avviene alle compagini societarie quotate in Borsa), e che avrà cadenza triennale.


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Giulio Serafino

Avvocato e Giornalista pubblicista con laurea conseguita presso l'Università del Salento con tesi in Diritto Amministrativo dal titolo "Demanio marittimo e idrico e procedimenti concessori tra Diritto nazionale ed europeo". Collaboratore dello Studio Legale Associato "Pietro Quinto" di Lecce e consulente legale di Amministrazioni locali.

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