I reati di contraffazione e di frode in commercio

I reati di contraffazione e di frode in commercio

Cos’è la contraffazione e quando si configura il reato 

Il reato di contraffazione, regolamentato dagli artt. 473 e 474 del c.p. (codice penale), rappresenta il reato che più di qualsiasi altro danneggia l’economia mondiale, colpendo indistintamente qualsiasi tipo di settore produttivo.

La lotta alla contraffazione, posta in essere nel nostro ordinamento, mira a fronteggiare il fenomeno del traffico illecito di merci contraffatte che arrivano in Italia da Paesi terzi, quelle che vengono sdoganate in atri Paesi europei e quelle prodotte sul territorio nazionale.

A fronte di tale problematica, l’Unione europea si è avvalsa di un efficiente strumento unitario, attuo ad intercettare i prodotti contraffatti ed alterati in entrata ed in uscita da uno dei Paesi europei, con conseguente sequestro merci da parte delle Autorità doganali.

I controllo doganali si rivolgono alle merci contraffatte, ossia: – merci a cui vengono apposti marchi identici ad uno validamente registrato o che non possono essere distinti facilmente, nei lori tratti, da quest’ultimi; – merci che violano un’indicazione geografica nello Stato membro in cui sono state trovate e sui cui è apposto un nome/termine protetto, in relazione a tale indicazione geografica; – imballaggio, etichetta, adesivo, prospetto, foglio informativo, documento di garanzia ed ogni altro elemento analogo che viola un marchio o indicazione geografica, contenente un simbolo/nome/termine identico ad un marchio registrato o ad un’indicazione geografica protetta, o semplicemente non distinguibile.

I controlli riguardano anche: – le merci usurpative, le quali violano un diritto d’autore o un diritto connesso, un disegno o modello nello Stato membro in cui le merci sono state trovate e che rappresentano o contengono copie fabbricate senza il consenso del titolare del diritto; – le merci sospette di violare un diritto di proprietà intellettuale; – le merci deperibili, che secondo le Autorità Doganali si deteriorano se conservate fino a 20 giorni dalla data di sospensione del loro svincolo o blocco; – le merci di piccola spedizione.

Contraffazione reato: quali sono le multe previste? 

La contraffazione è un reato economico che può essere commesso da chiunque, ovvero da colui che, pur sapendo dell’esistenza del titolo di proprietà industriale, contraffà o altera marchi o segni distintivi (nazionali o esteri) di prodotti industriali, ovvero da chi fa uso di tali marchi o segni contraffatti o alterati.

La pena è della reclusione da 6 mesi a 3 anni e la multa da € 2.500,00 ad € 2.000,00.

Chi contraffa o altera brevetti, disegni o modelli industriali, ovvero, senza concorrere nella contraffazione, fa uso di quest’ultimi, soggiace alla reclusione da 1 a 4 anni ed alla multa da € 3.500,00 ad € 35.000,00.

Per comprendere meglio l’azione criminosa punita, è bene ricordare la differenza concettuale tra: – contraffazione, da intendersi quale condotta tesa a far assumere al marchio falsificato una “finta qualità” tale di ingenerare confusione sulla provenienza del prodotto; – alterazione, modifica parziale di un marchio.

Oggetto di tutela è la fede pubblica, o meglio, la fiducia dei cittadini/consumatori nei marchi e segni distintivi di un determinato prodotto.

Elemento essenziale per la configurabilità del reato è la registrazione del marchio.

Secondo un recente arresto della Suprema Corte (sentenza n. 14090/2015), seppur la contraffazione risulti grossolana, e dunque la merce sia chiaramente falsa, il reato è da considerarsi comunque configurabile e perseguibile. Trattasi, infatti, di reato di pericolo per la cui configurazione non serve la realizzazione dell’inganno.

Contraffazione reato: i rischi doganali all’importazione in Italia di merce contraffatta e rischi per l’acquirente 

La contraffazione è un reato economico che prevede delle pene anche in caso di importazione di merce contraffatta di fronte al quale le Autorità doganali provvedono con lo strumento del sequestro. Non affatto infrequenti sono, anche agli onori della cronaca, i maxi sequestri di prodotti di ogni genere, soprattutto merce cinese.

Per quanto riguarda gli acquirenti di merce contraffatta/alterata, gli stessi rischiano multe molto alte, che possono arrivare a fino a € 7.000,00, nonché potranno essere chiamati a rispondere del reato di ricettazione nel caso in cui acquistino non per uso personale, bensì per rivendere o cedere a terzi.

Il reato di contraffazione alimentare 

La contraffazione, reato che negli ultimi anni ha notevolmente minacciato e leso il “made in Italy” e l’economia italiana, si estende anche alla contraffazione alimentare, da intendersi quale sostituzione di una sostanza alimentare con un’altra di pregio inferiore, la quale può rilevarsi anche nociva per la salute.

Da non confondersi con l’adulterazione alimentare che si ha allorquando vengono modificati i componenti di un prodotto alimentare, al fine di ricavarne un maggior rientro economico.

Contraffazione reato: cosa accade se il marchio ce è contraffatto? 

La contraffazione oggigiorno da sempre più origine a cause legali, estendendosi a vari ambiti. E’ bene dunque essere informati sulle ultime sentenze che inaspriscono sempre più le pene e le sanzioni per questo tipo di reato.

Solo di recente, la Suprema Corte di Cassazione con la sentenza n. 33397/2018 ha statuito che integra il reato di frodein commercio (art.515 c.p.) la detenzione di merce recante la marcatura CE (indicativa della locuzione “China Export”), apposta con caratteri tali da ingenerare nel consumatore la erronea convinzione che i prodotti rechino, invece, il marchio CE (Comunità Europea).

La marcatura CE (China Export) si distingue, infatti, da quella europea per la sola minima distanza tra le lettere e, come tale, costituisce a dire della Cassazione, elemento sufficiente ad ingannare il consumatore, sulla origine europea della merce acquistata nonché la conformità della stessa agli standard europei.


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Ha conseguito la Laurea Magistrale in Giurisprudenza presso la Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Palermo discutendo una tesi sperimentale in Diritto Penale Tributario e ha ottenuto il Diploma di Specializzazione in Professioni Legali preso la medesima Università. Al termine del percorso post laurea ha svolto un tirocinio presso gli Uffici della Procura delle Repubblica presso il Tribunale di Palermo, ha conseguito un Diploma in Diritto Tributario Europeo ed Internazionale, ha frequentato un corso telematico in Diritto Penale Internazionale organizzato dalla School of Law della Case Western Reserve University di Cleveland, in Ohio (USA) e ha inoltre frequentato il Master biennale in Difensore Tributario organizzato dall’Unione Nazionale delle Camere degli Avvocati Tributaristi. Negli anni ha maturato una specifica competenza in tema di Diritto internazionale, Diritto immobiliare Diritto tributario, Diritto dell’Immigrazione, nonché in tema di reati fiscali ed reati economici. Approfondito il settore dell'assistenza alle imprese e specificamente dell’auto-imprenditorialità (valido strumento per la creazione di opportunità professionali giovanili), fornisce specifica assistenza in tema di Start-up, Start-up innovative ed internazionalizzazione delle PMI, in stretta correlazione con la nuova normativa italiana in tema di microcredito e mentoring. Di lingua madre italiana, parla fluentemente la lingua inglese e conosce la lingua francese.

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