Il potere dell’amministrazione sulle attività commerciali
Numerose sono le attività commerciali di “strada” presenti nel nostro Paese. Basti pensare ai venditori di calde arroste, di beveraggio , souvenir o frutta e verdura. Tutte attività svolte sul suolo comunale e ben visibili in tutti i luoghi turistici e non.
Quello che peró sembra interessare è proprio il primo aspetto: ossia l’ingombro continuo delle “bancarelle” pronte ad oscurare i più bei monumenti storici. E l’amministrazione comunale che fa? Numerose sono le cittá sommerse dal problema. Pensiamo a Napoli, Roma, Firenze o Venezia.
La presenza di vari commercianti su tutto il territorio turistico è sottoposta in realtà a una legislazione in evoluzione, caratterizzata da numerosi decreti legislativi. Nella specie è stato necessario identificare il nuovo concetto di decoro urbano soprattutto dopo le sentenze emesse dal consiglio di stato n. 3680 e 3681 del 2016.
Con la legislazione affidata al D.L. 20/2/2017 n.14, il legislatore definisce che cosa s’intende per “sicurezza” urbana” posto che l’art. 4 del D.L. 14/17 la definisce come “il bene pubblico che afferisce alla vivibilitá e al decoro della città”, locuzione che esprime un bene individuato come bene pubblico. Il regolamento comunale puó fare riferimento ai luoghi sensibili quale quelli di interesse storico, artistico, culturale e paesaggistico.
Sotto il profilo soggettivo l’interprese assiste ad un capovolgimento delle competenze: si passa dal rapporto tra Stato-Regione-Comune ex art. 52 comma 1 ter del Dlsg 42/04 alla duplice intesa Regione-Comune in base all’art. 1 comma 4 del dlsg 222/16. Il provvedimento finale è infatti assunto dal Comune che con una deliberazione ossia tramite l’atto consiliare, ha poteri decisori in tutto e per tutto. Potrá decidere, infatti, di tutelare il proprio territorio e di estromettere gli “abusi”. Di delocalizzarli in luoghi differenti senza peró alcuna discriminazione (condizione necessaria).
Il rispetto del decoro urbano è superiore rispetto alle attività commerciali che oscurano la visuale di opere uniche al mondo. È un po’ questo il concetto di preservazione del patrimonio artistico. È avvenuto a Venezia dove il consiglio comunale ha deciso con delibera di non autorizzare più apertura di banchi commerciali su tutto il centro storico, è avvenuto a Roma, dove l’amministrazione ha delocalizzato numerosi commercianti con i loro camion bar che oscuravano la vista del Colosseo e non solo.
Si tratta di un “potere” giustificato dalla circostanza che le amministrazioni sentono di dover far rispettare anche a chi – in bella mostra – vende le banane davanti ad un monumento unico al mondo.
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