Il ruolo della pornografia nella commissione di reati a sfondo sessuale
Sommario: 1. La pornografia – 2. Conseguenze della pornografia su alcuni individui – 3. L’individuo misogino – 4. Le fasi del delitto sessuale – 5. Lo snuff-movie – 6. Conclusioni
1. La pornografia
Possiamo intendere la pornografia come l’insieme delle rappresentazioni in forma più o meno esplicita di persone che compiono atti sessuali. L’elemento preponderante per poter parlare di pornografia è certamente lo scopo che il film o il fumetto assume: provocare eccitazione sessuale nel soggetto che la osserva.
La pornografia infatti, non deve essere intesa esclusivamente come due persone che si lasciano andare ad un atto sessuale esplicito, nonostante quest’ultima condizione sia la norma. Esistono infatti, numerose altre forme di pornografia in cui l’atto sessuale non è contemplato. Mi riferisco alle cosiddette parafilie. Ne esistono circa 600 e molte non sono mai state codificate completamente. Ad esempio, il semplice mangiare, per un individuo non parafiliaco, è un atto di nutrimento o di ingordigia. Esistono persone però, che possono intenderlo come un atto eccitatorio e da questi, ne ricavano piacere. Il soggetto arriva a masturbarsi ed eccitarsi nel semplice osservare una persona che mangia.
Pertanto, possiamo affermare che la pornografia è tutto ciò che suscita eccitazione sessuale in un soggetto sessualmente maturo.
2. Conseguenze della pornografia su alcuni individui
La pornografia ha un effetto diverso su ogni singolo soggetto. Generalmente, nella stragrande maggioranza degli individui, l’effetto principale della pornografia è il mero eccitarsi sessualmente. Se il soggetto è osservatore singolo, lo scopo è quello di alzare la soglia di piacere sessuale mediante masturbazione. Se il soggetto è in coppia con un partner, lo scopo può essere meramente eccitatorio, finalizzato ad un atto sessuale oppure emulativo. In questo ultimo caso, la coppia cerca di sperimentare nuove situazioni e ne ricava piacere sessuale. Che sia una coppia o un singolo individuo, la pornografia è propedeutica al raggiungimento dell’orgasmo.
Vi sono però alcune eccezioni.
Prendiamo ad esempio, un soggetto che per qualsiasi ragione (disturbo mentale, soprattutto), si discosta dalla normalità. La pornografia potrebbe quindi assumere un altro ruolo, più nefasto. Il messaggio che l’industria pornografia trasmette nel 90% dei casi è che la donna (prerogativa per eccellenza del film pornografico) è: felice di accoppiarsi con un uomo o una moltitudine di uomini; è una “puttana” perché non ha remore, si presta ad ogni situazione e lo fa con il sorriso; la donna è costantemente ripresa in ginocchio, sorridente e complice di un uomo, a prescindere da cosa quest’ultimo le faccia; la donna appare vogliosa ed in costante ricerca di attenzioni sessuali, tanto è che giunge a fare sesso con chiunque (idraulici, camionisti, forze dell’ordine e persino sacerdoti); la donna trae piacere eccitatorio da qualsiasi situazione sessuale.
Il messaggio che un film pornografico sembra far passare costantemente quindi, è il culto della donna oggetto, “puttana” e costantemente vogliosa di sesso.
Mentre una moltitudine di persone si rende conto che il film pornografico altro non è che una finzione, inteso come un lavoro vero e proprio per gli attori che si cimentano in quella pellicola hard, vi sono tante altre persone che invece, non se ne rendono conto.
Ed è quest’ultimo caso quello studiato maggiormente. L’individuo, magari disturbato mentalmente, si sente autorizzato a compiere violenza sessuale su una donna (o su un uomo ed anche ricomprendendo i casi di omosessualità) perchè crede fermamente che la donna non solo apprezzerà il gesto ma sarà anche maggiormente incline a trarne piacere sessuale, ricambiando le attenzioni esperite dal soggetto sotto forma di violenza sessuale.
La totale follia di questa concezione purtroppo, non è affatto pura utopia ma si verifica nel mondo reale. L’uomo imbottito di pornografia e con un disturbo mentale importante è di fatto, una macchina di violenza.
3. L’individuo misogino
Iniziamo il paragrafo con la definizione di misogino: possiamo descriverlo come un uomo che ha una forte repulsione, finanche odio, per le donne.
La combinazione pornografia/misoginia quindi, appare fin troppo brutale e di facile descrizione. Il misogino, per definizione, è un soggetto che ha un odio costante per le donne. Le reputa inferiori, inutili (o in alcuni casi, buone solo a fare figli), da ignorare e condannare per ogni scelta o cosa che decidano di fare.
Cosa accade quindi, in presenza di un misogino che osserva un film pornografico?
In presenza di una notizia di stupro, la pluralità dei soggetti maschili tende a trattare la donna più come una complice passiva (esempio fra tutti la frase: “se si veste così, è normale che la stuprano! Se l’è cercata!“) mentre un’altra parte di individui maschili tende a provare compassione e solidarietà per la donna vittima di stupro.
Per il misogino, lo stupro è una naturale conseguenza di un atto della natura, qualcosa compiuto da un uomo dominante su una donna da sottomettere e umiliare. Immaginiamo quindi, l’effetto della pornografia su un soggetto misogino.
4. Le fasi del delitto sessuale
Come per i serial killer che iniziano a uccidere, possiamo individuare alcune fasi che portano il predatore sessuale che si nutre di pornografia, al compimento del reato di violenza sessuale:
Osservazione del film pornografico: in un primo momento, il soggetto osserva un film pornografico con un occhio diverso rispetto ad un qualsiasi altro soggetto. Egli infatti, non osserva il filmato per pura gratificazione sessuale, bensì per immedesimazione. Osservare un uomo che si accoppia con una donna la quale è disposta a tutto (compresa la propria dignità) pur di concedere all’uomo il piacere, è qualcosa che manda in estasi il soggetto. Generalmente infatti, quest’ultimo è rifiutato dal genere femminile oppure troppo timido o disturbato per potersi cimentare in un consueto corteggiamento. Il film porno quindi, come un buon libro, è in grado di far sognare il soggetto;
Specializzazione morbosa su un genere pornografico: non tutti i film pornografici sono in grado di far eccitare un individuo. Come già detto, un soggetto può trovare eccitazione sessuale nell’osservare due persone che mangiano e non provarne affatto nell’osservare due soggetti intenti a fare sesso. Il soggetto deviato quindi individuerà, dopo aver attivamente ricercato il proprio genere pornografico, la tipologia di film porno che più lo eccita e si specializzerà nella sua osservazione. Ogni situazione particolare viene quindi vista e rivista, scoperta e riscoperta ad ogni nuova osservazione;
Il ruolo della masturbazione: il cervello dell’essere umano si nutre di fantasia e il film porno è un’ottimo combustibile. Durante la masturbazione, il soggetto si immedesima al massimo nell’attore pornografico che ha osservato nel filmato. Ovviamente, apporta tutte le varianti che ritiene utili affinché si possa raggiungere la situazione perfetta. Ad esempio, se nel filmato la donna era vestita, il soggetto provvederà a spogliarla e così via. Quando il soggetto ottiene una rappresentazione mentale perfetta, la masturbazione sarà il suo solo metodo di rivivere quella stessa situazione e di immedesimarsi al massimo nella stessa. Persino il filmato originale non avrà più lo stesso mordente del principio e tenderà ad essere abbandonato o rivisto a distanza di molto tempo;
Passaggio all’azione: questa fase è quella finale, in cui il soggetto non trova più alcun piacere nella masturbazione e decide di passare all’azione. Individua la vittima, la sequestra (o consuma il rapporto fugacemente) e rivive nel mondo reale quello che era solamente una fantasia. Il crimine è compiuto ed il soggetto potrebbe provare una scarica di eccitazione tale per cui riproporre lo stesso copione diventerebbe la sua routine, fino all’arresto.
Occorre quindi precisare come questo tipo di violenza sessuale può ma non deve essere ricondotto a quella che fa riferimento all’impulso del momento, ossia quella che avviene per un momentaneo istinto di violenza che un essere umano commette nei confronti di un altro individuo, generalmente una donna.
5. Lo snuff-movie
Nell’industria pornografia, lo snuff-movie è un filmato pornografico che rappresenta una situazione di morte, sia essa per omicidio che suicidio, in cui un soggetto (generalmente un uomo) cagiona la morte di uno o più individui (generalmente, donne), il tutto in una finzione che all’occhio comune, appare ovvia.
Gli snuff movie più realizzati dall’industria pornografica sono:
– Crocifissione (crocifix): generalmente eseguita mediante corde che tengono legate la donna alla classica croce;
– Impiccagione (hanging): generalmente eseguita mediante l’uso di un cappio a nodo scorsoio, su un set più o meno attrezzato. Possono essere ricreate vere e proprie esecuzioni, con tanto di botola per far cadere dentro la donna ed appenderla per il collo mentre in altri video si osserva al classico sgabello che viene tolto al fine di appendere la donna per il collo. Più rari, sono gli snuff-movie in cui è il soggetto attivo che solleva di peso la donna mediante cappio;
– Fucilazione: il soggetto attivo spara al soggetto passivo;
– Soffocamento (breath-play): sono tutti quei filmati in cui un individuo attivo cagiona la morte mediante strangolamento da laccio, da busta, da strumento BDSM (quindi afferente al mondo del sadomasochismo senza, tuttavia averne quasi nulla in comune) o qualsiasi altro oggetto fantasioso che il regista utilizza. Nella stragrande maggioranza, il laccio e la busta sono quelli che si ritrovano maggiormente in discografia pornografica del genere.
Lo snuff-movie commerciato sui siti web pornografici è una mera finzione. Ci si accorge dal posizionamento della corda intorno al collo, del corpo stesso sulla croce e dal laccio stretto intorno al collo.
A tal fine si ricordi infatti che la morte (nella realtà) per quel che concerne la crocifissione avviene per soffocamento (il corpo dell’individuo nel filmato appare con le braccia spesso perpendicolari al suolo o comunque esiste un appiglio per i piedi), l’impiccagione appare con il collo dritto (quindi il peso dell’organismo non incide in modo alcuno sulla sospensione.) mentre nel breath-play, il soffocamento è cagionato da un soggetto altamente esperto nella pratica e sempre presente, pronto ad intervenire. Inoltre, il laccio non viene mai stretto abbastanza da mostrare i classici sintomi da soffocamento, come convulsioni da soffocamento e tentativo di liberazione dal laccio stesso(si ricordi che un soggetto in asfissia tende a cercare di strappare l’oggetto che lo sta soffocando, come naturale riflesso di sopravvivenza).
6. Conclusioni
Girovagando sulla rete, si incrociano molti di questi filmati. Per ovvi motivi, non verranno in alcun modo postati link di collegamento a detti filmati o siti. Tuttavia, a titolo esemplificativo, si riportano alcune frasi prese dai commenti, ai film stessi.
Video di uno stupro ai danni di una donna, con successivo omicidio mediante arma da taglio:
“Vorrei che qualcuno lo facesse alla mia ex moglie”
“Se ciò si verificasse davvero, vorrei che i trasgressori fossero impiccati fino all’orlo della morte, poi lasciarsi andare e violentare, e ripetere fino alla morte. Detto questo, sono venuto.”
“Qualcuno può mettere più cose come questa online? ma preferirei che fosse reale, e di persona per favore?”
“Questa donna ha semplicemente svolto il suo dovere fin dalla nascita. Le donne non sono altro che cassonetti di sperma che dovrebbero essere smaltiti quando la loro utilità è fatta. In questo caso, è stata scopata e poi correttamente finita in modo da non poter più sprecare aria che appartiene agli uomini. Non so perché mi chiedeva perché. Le donne dovrebbero sapere che è tutto ciò per cui sono buone. Cazzo e poi carne per gli animali selvatici da mangiare. Stupida stronza”
Inutile proseguire oltre. Il tenore dei commenti è uguale o simile a quelli elencati in precedenza. Il pericolo quindi che lo snuff-movie sia la base per un crimine di violenza sessuale, omicidio a sfondo sessuale o similari tipologie di reato è decisamente alto. Si tralascia il fatto che molti di questi commenti non sono da prendere in considerazione come vere e proprie promesse di imitazione ma non si può non fare a meno di notare come esistano individui in grado di scrivere determinati commenti, seppur coperti da anonimato e seppur spinti dall’onda eccitatoria del momento.
Il pericolo che si cela dietro un film pornografico, correlato ad un disturbo psicotico o ad una condizione cronica di misoginia, appare imprescindibile e va studiato approfonditamente, soprattutto in presenza di un reato. L’incapacità di intendere e di volere infatti, potrebbe essere grandemente elisa in presenza di un soggetto disturbato che abbia agito sotto l’impulso di un film pornografico del tipo “snuff-movie” ed in correlazione con quanto appreso sulla pornografia in generale.
La concentrazione ormonale ed eccitatoria che il soggetto potrebbe avere nell’osservare ripetutamente scene di sesso violento, in cui donne (o uomini) arrivano con l’essere addirittura assassinati (seppur per finzione), potrebbe essere un motore che spinge la persona verso un’azione delittuosa a sfondo sessuale.
Il fatto che alcuni soggetti non si rendano conto che il film pornografico altro non è che finzione (nel dark web ne esistono di genuini, dove l’evento morte è reale) è premonizione di delitto a sfondo sessuale.
Non possiamo che concludere affermando che il ruolo della pornografia nella vita di un individuo, può essere altamente nefasta in tutti quei soggetti che ne prendono esempio, tentano l’emulazione e provano piacere nell’arrecare sofferenza e morte in altri esseri umani. Se il soggetto è equilibrato psicologicamente, vive queste sue parafilie nell’intimo della masturbazione. Il problema però, sorge quando la persona passa all’azione e decide di vivere l’esperienza fantasiosa nella realtà. Il connubio infermità mentale-misoginia/pornografia possono far nascere una relazione fortemente pericolosa per la società stessa.
Bibliografia
Enciclopedia Essenziale ed Illustrata delle Parafilie Sessuali, Conte Massimiliano, Youcanprint Edizioni, Lecce, 2020
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Massimiliano dr Conte
Laurea in scienze e tecniche psicologiche, conseguita nel 2008;
Laurea magistrale in psicologia, conseguita nel 2019;
Esperto in psicodiagnostica clinica e forense;
Facilitatore in Mindfulness;
Musicoterapeuta ed arteterapeuta;
Criminal Profiler;
Pubblicato due libri:
Come e perchè amiamo;
Enciclopedia Essenziale ed Illustrata delle Parafilie Sessuali.
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