Il “Sud”: una meta da riscoprire

Il “Sud”: una meta da riscoprire

Riflettere* al giorno d’oggi sulla “Questione meridionale” richiede impegno e coraggio.

Da sempre considerato come un pericolo da evitare, il Mezzogiorno si rende protagonista solo nel momento in cui la sua politica  risulta coerente con quella nazionale.

Nel XXI secolo, poche voci hanno tenuto a sottolineare come il “Sud” possa favorire l’integrazione culturale, giacché punto di incontro tra i ” due mari”.

Secondo taluni, la “Questione meridionale” potrebbe concepirsi come “complessa e intricata sequela di barriere invisibili – negli effetti, sin troppo visibili – che diversificano la fruizione dei diritti fondamentali sanciti dalla nostra Costituzione”.

Come noto, la risoluzione dei divari italiani non costituisce affatto un problema per il contesto politico italiano.

Una prova è data dalla riforma costituzionale del 2001, che sopprime il comma dell’art. 119 Cost., volto a conferire alla “Questione meridionale” dignità costituzionale, con la seguente formula: “Per provvedere a scopi determinati, e particolarmente per valorizzare il Mezzogiorno e le Isole, lo Stato assegna per legge a singole Regioni contributi speciali”.

Le forze politiche hanno così pensato bene di appoggiare la visione di Benito Mussolini, il quale in occasione di un celebre discorso del 1939 sosteneva che “i vecchi governi hanno inventato, allo scopo di non risolverla mai, la questione meridionale. Non esistono questioni settentrionali o meridionali. Esistono questioni nazionali”.

A proposito di diritti fondamentali, occorre chiedersi se il ruolo assolto oggi dalle Università meridionali sia realmente inferiore a quello delle omonime settentrionali.

Prima di imputare colpe inesistenti agli Atenei meridionali, sarebbe opportuno soffermarsi sul peso di taluni fattori: livelli di reddito delle famiglie comparativamente bassi; disponibilità di servizi di quantità e qualità mediamente inferiori; minore presenza sui territori di insediamento di imprese e di altri attori economici; ridotte opportunità di lavoro nei medesimi territori.

In tale senso, si segnala la dedizione di Sergio Marchionne, il quale invitava ad un rapido investimento sui giovani, esortando gli stessi con le seguenti parole: “Siate come i giardinieri, investite le vostre energie e i vostri talenti in modo tale che qualsiasi cosa facciate duri una vita intera o perfino più a lungo”.

L’emergenza sanitaria da Covid-19 ha posto in risalto le gravi lacune del sistema sanitario meridionale, da più di un anno in estrema sofferenza.

Stando all’art. 32 Cost., la salute è un “diritto fondamentale”. A fronte di uno scenario sanitario così drammatico, è inevitabile denunciare la violazione del diritto in questione.

Le scomposte politiche degli ultimi anni hanno indotto a parlare non più di “sanità”, bensì “delle sanità”, giacché “fatte di diversità organizzative che diventano differenziazioni, mutano in divaricazioni e si incancreniscono sino a tramutare in vere e proprie disuguaglianze”.

Il “Sud” è famiglia. In questa immensa famiglia, la gente meridionale si riconosce in toto, al punto da difenderla dalle critiche più feroci.

Esso, altresì, è terra di grandi donne. Donne di ieri, oggi e domani. Mamme, nonne, figlie. Ciascuna portatrice di una storia da narrare, di un bagaglio di esperienze da tramandare, di amore plateale.

È una terra magica, suggestiva e misteriosa.

Cominciamo a conoscerla, in modo tale da imparare a rispettarla, a rispecchiarci fino in fondo, a sostenerla oltre i confini territoriali.

Che sia un inizio, senza fine!

 


Riflessione della dott.ssa Luana Leo (Università del Salento) in merito a “Sud”.  Quaderni Salentini n. 2/2021. Istituzioni e Società Civile. Collana diretta da Enrico Cuccodoro, a cura di Riccardo Scorza, con Enrico Cuccodoro e Alessandro Carnevale, Editoriale Scientifica, Napoli, Febbraio 2021.

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Dott.ssa Luana Leo

La dottoressa Luana Leo è dottoranda di ricerca in "Teoria generale del processo" presso l'Università LUM Jean Monnet. È cultrice di Diritto pubblico generale e Diritto costituzionale nell'Università del Salento. Ha conseguito la Laurea Magistrale in Giurisprudenza presso il medesimo ateneo discutendo una tesi in Diritto Processuale Civile dal titolo ”Famiglie al collasso: nuovi approcci alla gestione della crisi coniugale”. È co-autrice dell'opera "Il Presidente di tutti". Ha compiuto un percorso di perfezionamento in Diritto costituzionale presso l´Università di Firenze. Ha preso parte al Congresso annuale DPCE con una relazione intitolata ”La scalata delle ordinanze sindacali ”. Ha presentato una relazione intitolata ”La crisi del costituzionalismo italiano. Verso il tramonto?” al Global Summit ”The International Forum on the Future of Constitutionalism”. È stata borsista del Corso di Alta Formazione in Diritto costituzionale 2020 (“Tutela dell’ambiente: diritti e politiche”) presso l´Università del Piemonte Orientale. È autore di molteplici pubblicazioni sulle più importanti riviste scientifiche in materia. Si occupa principalmente di tematiche legate alla sfera familiare, ai diritti fondamentali, alle dinamiche istituzionali, al meretricio, alla figura della donna e dello straniero.

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