Immaturità del coniuge: matrimonio nullo solo per la Chiesa
La Suprema Corte, nell’ordinanza n. 32148 del 20 novembre 2023, ha respinto un ricorso avente ad oggetto la dichiarazione di efficacia nello Stato Italiano di una sentenza di nullità canonica emessa dal Tribunale Ecclesiastico Siculo e confermata anche in appello. La sentenza ecclesiastica accertava e dichiarava la nullità del matrimonio ai sensi del can. 1095 § 2 CIC “per difetto di discrezione di giudizio da parte dell’attore”.
Il coniuge che aveva ottenuto la nullità canonica, tuttavia, non era riuscito ad ottenere la declaratoria di efficacia del provvedimento ecclesiastico nell’ordinamento civile. Infatti, si costituiva la parte convenuta eccependo la contrarietà della dichiarazione di efficacia all’ordine pubblico interno, poiché tra i coniugi si era instaurata una convivenza ultradecennale comune, stabile e continua nel tempo. La prolungata convivenza, peraltro, aveva già sanato gli eventuali vizi genetici del matrimonio come atto.
Il ricorrente ricorreva, tuttavia, dinanzi alla Suprema Corte sostenendo che l’incapacità psichica era stata accertata dal tribunale ecclesiastico in modo oggettivo e con strumenti scientifici; pertanto, essa non riguardando solo il foro interno, avrebbe impedito l’instaurarsi di un’effettiva convivenza, ritenendo, perfino, applicabile l’art. 120 c.c. sulle cause di invalidità del matrimonio civile.
La Corte ha ritenuto non fondato tale motivo; anzi, proprio in riferimento alla delibazione di sentenze ecclesiastiche per incapacità psichica, i giudici di legittimità hanno avuto occasione di specificare i casi in cui il matrimonio può essere nullo anche per lo Stato.
Infatti, hanno sostenuto gli ermellini, una cosa è l’effettiva incapacità di intendere e di volere al momento del matrimonio rispetto ad una situazione di mera deficienza caratteriale o di immaturità. Ciò che è richiesto dal diritto civile è una vera deficienza psichica, una menomazione della sfera intellettiva e volitiva che impedisca al soggetto di far comprendere il significato e le conseguenze del matrimonio. A tal proposito la Corte ha affermato: “Occorre, quindi, che il soggetto, al momento di compiere l’atto, versi in uno stato patologico – da intendere come alterazione del normale stato fisiologico – che, pur non tale da eliminare in modo totale e assoluto le facoltà psichiche, su di esse comunque incida in un modo decisivo, quindi superiore rispetto alla ordinaria situazione dovuta, ad esempio, alla mera “immaturità o fragilità affettiva”, riconducibile all’essere il soggetto, volta a volta, semplicemente “giovane” o, magari, “anziano”.
Dunque, mancando l’esistenza dei vizi richiesti dall’art. 120 c.c., non essendo sovrapponibili a quelli previsti dal diritto canonico, le censure sono apparse infondate.
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Giuseppe Di Micco
Formazione
Giuseppe Di Micco (1986), Avvocato e Ph.D. Ha conseguito la laurea magistrale in Giurisprudenza (LMG/01) con votazione 110 e lode discutendo una tesi in diritto canonico. Durante la pratica forense presso l’Avvocatura Distrettuale dello Stato di Napoli, ha continuato a coltivare l’interesse per il settore del diritto canonico ed ecclesiastico partecipando alle attività culturali ed ai convegni organizzati dalla sezione di Diritto Ecclesiastico e Canonico del Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università di Napoli “Federico II”.
Nell’ottobre del 2012 è stato vincitore al concorso pubblico per l’ammissione alle scuole di dottorato di ricerca dell’Università Statale di Milano, in particolare per il dottorato in Scienze Giuridiche – Curriculum in Diritto Ecclesiastico e Canonico, 28° ciclo. Il 29 gennaio 2016 ha conseguito il titolo di dottore di ricerca, superando l’esame finale con la discussione di una tesi dal titolo "Matrimonio e consumazione nei diritti religiosi".
Nel novembre 2017 ha partecipato al corso di formazione teorico e pratico tenutosi presso il Tribunale Apostolico della Rota Romana dal Titolo “Il nuovo processo matrimoniale e la procedura super rato” superando le relative esercitazioni con la votazione ed ottenendo il diploma con votazione “Summa cum laude”.
Nel 2019, ha frequentato il Corso per la formazione dei Postulatori presso lo Studium della Congregazione delle Cause dei Santi, superando l’esame finale con la votazione 9.5/10 Magna cum Laude probatus
Attività professionale ed extra
Svolge la professione forense collaborando con studi legali in materia di diritto civile (in particolare in tema di risarcimento danni, riscossione esattoriale, recupero crediti, diritto del lavoro, diritto bancario, diritto di famiglia e delle successioni).Ha collaborato con la cattedra di diritto ecclesiastico, diritto canonico e diritti confessionali del Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università “Federico II”.E’ stato tutor presso la Scuola di Specializzazione per le Professioni Legali dell’Università degli Studi di Napoli “Federico II” per la materia di diritto del lavoro (AA.2018/2019).
Collabora, inoltre, per il comitato di redazione della rivista on line Salvis Juribus con commenti a sentenze in materia sia di diritto civile che di diritto ecclesiastico.
E’ membro dell’Ordine della Fraternità Francescana Secolare di Afragola (OFS).
E’ membro del Consiglio Direttivo dell’Associazione “Le Beatitudini” ODV con sede presso la Pontificia Basilica Minore di S. Antonio da Padova in Afragola (NA)
Attività scientifiche
Nel maggio del 2016 ha preso parte ad un Campus di Studio presso STILO (RC), organizzato dall’Università Magna Grecia di Catanzaro dal titolo “L’Islam. Dal pregiudizio ai diritti”, prendendo attivamente parte al gruppo di lavoro costituitosi in seno allo stesso, sulla libertà religiosa e integrazione nell’ambito della scuola italiana.E’ stato organizzatore e moderatore del convegno dal titolo “La tutela della famiglia nell’ordinamento secolare e canonico. Aspetti pastorali e riforme processuali”, organizzato il 4 maggio 2018 presso la Pontificia Basilica S. Antonio da Padova Afragola (NA), accreditato presso il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Napoli Nord, con il patrocinio dell’Associazione forense di Afragola e dell’Unione Giuristi Cattolici Italiani.
E’ stato curatore del volume relativo agli atti del Convegno “La tutela della famiglia nell’ordinamento secolare e canonico. Aspetti pastorali e riforme processuali”, pubblicati presso la Key editore nel dicembre 2018.
E’ stato coautore del volume “Il Trust. Origine, analisi e aspetti comparativi” (a cura di Francesco Cecaro), pubblicato presso Turisa editrice, Collana Studia Selecta, 2018.