Il TAR Roma dà ragione all’avv. Giacomo Romano: il voto di laurea non può essere un requisito di ammissione
Storica sentenza del T.A.R. Lazio, che anticipa probabilmente prossimi interventi legislativi. Parliamo della possibilità di inserire un voto minimo di laurea come requisito per la partecipazione ai concorsi pubblici, tema molto dibattuto e di grande attualità nel dibattito politico italiano.
L’E.N.A.C. – Ente Nazionale Aviazione Civile aveva indetto un concorso per la copertura 20 posti di “Ingegnere Professionista”, posizione economica 1, di cui al C.C.N.L. del personale dirigente – sezione professionisti di prima qualifica prevedendo, quale requisito di ammissione, il conseguimento di un <<diploma di laurea … conseguito con una votazione non inferiore a 105/110 o equivalente>>.
Il nostro Studio ha subito agito in giudizio per contrastare l’irragionevole e sproporzionato sbarramento all’accesso poiché, a nostro giudizio, l’introduzione di un voto minimo di laurea non costituisce affatto un indice attendibile della preparazione del candidato, in quanto dipendente da un rilevante numero di variabili.
Il T.A.R. ha subito accolto l’istanza cautelare proposta dall’avv. Giacomo Romano disponendo l’ammissione dei candidati esclusi dal concorso perché ritenuti non meritevoli dall’Amministrazione a causa del loro voto di laurea. In particolare, il T.A.R. ha rilevato che <<la questione sollevata con riferimento al bando di concorso, nella parte in cui quest’ultimo limita l’ammissione alle prove in funzione del voto di laurea (minimo 105/110), non appare “prima facie” destituita di fondamento con riferimento alle doglianze relative al carattere ingiustificato e penalizzante di uno sbarramento in entrata alquanto elevato>>.
Ieri, 15 febbraio 2019, è stata pubblicata la sentenza definitiva di merito. Il Collegio ha accolto pienamente il ricorso avanzato dallo Studio disponendo l’ammissione definitiva dei ricorrenti. I Giudici hanno condiviso in toto la tesi secondo cui il voto di laurea è, in buona sostanza, inutile e discriminante se richiesto e valutato in relazione alla partecipazione ad un concorso pubblico.
In particolare, il T.A.R. ha evidenziato come <<il possesso del titolo della laurea sia di per sé requisito sufficiente ai fini della partecipazione al concorso […] indipendentemente dal voto finale riportato […] E’, infatti, evidente che l’ENAC abbia inteso introdurre un illegittimo indice selettivo, correlato ad un predeterminato obiettivo di preparazione culturale degli aspiranti concorrenti, con il fine precipuo di escludere dalla partecipazione al concorso i soggetti che abbiano ottenuto risultati meno brillanti nel corso degli studi universitari, per di più adottando un parametro (il voto di laurea) che, a ben vedere, potrebbe non rappresentare un indice attendibile di preparazione del candidato, dipendendo esso da un rilevante numero di variabili (tra gli altri, il tipo di laurea conseguito e presso quale Università)>>.
È la prima volta che i Giudici affermano in maniera così chiara ed evidente che il voto di laurea di per sé non costituisce un legittimo parametro di valutazione di un candidato perché, in effetti, è chiaro che il voto non ha lo stesso “peso” in tutti gli Atenei e in tutte le Università d’Italia.
Un concetto semplice, ma che nessuno prima di noi aveva mai evidenziato e contestato. Siamo estremamente orgogliosi di aver contribuito a fare Giustizia e ci auguriamo che le Pubbliche Amministrazioni in futuro tengano ben presente tale sentenza prima di perpetrare nuovi abusi.
Segnala il concorso illegittimo
Tutti coloro che dovessero ritrovarsi esclusi da un concorso poiché privi del voto di laurea richiesto dall’Amministrazione possono (e devono) prontamente contestare l’arbitrio. Il nostro Studio offrirà assistenza con tenacia e competenza fino a garantire ai ricorrenti la giusta vittoria! Per ricevere maggiori dettagli basta inviare un messaggio all’indirizzo e-mail info@salvisjuribus.it scrivendo nell’oggetto “Ricorso voto minimo di laurea”.
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Avv. Giacomo Romano
Ideatore e Coordinatore at Salvis Juribus
Nato a Napoli nel 1989, ha conseguito la laurea in giurisprudenza nell’ottobre 2012 con pieni voti e lode, presso l'Università degli Studi di Napoli Federico II, discutendo una tesi in diritto amministrativo dal titolo "Le c.d. clausole esorbitanti nell’esecuzione dell’appalto di opere pubbliche", relatore Prof. Fiorenzo Liguori. Nel luglio 2014 ha conseguito il diploma presso la Scuola di specializzazione per le professioni legali dell'Università degli Studi di Napoli Federico II. Subito dopo, ha collaborato per un anno con l’Avvocatura Distrettuale dello Stato di Napoli occupandosi, prevalentemente, del contenzioso amministrativo. Nell’anno successivo, ha collaborato con uno studio legale napoletano operante nel settore amministrativo. Successivamente, si è occupato del contenzioso bancario e amministrativo presso studi legali con sede in Napoli e Verona. La passione per l’editoria gli ha permesso di intrattenere una collaborazione professionale con una nota casa editrice italiana. È autore di innumerevoli pubblicazioni sulla rivista “Gazzetta Forense” con la quale collabora assiduamente da giugno 2013. Ad oggi, intrattiene collaborazioni professionali con svariate riviste di settore e studi professionali. È titolare di “Salvis Juribus Law Firm”, studio legale presso cui, insieme ai suoi collaboratori, svolge quotidianamente l’attività professionale avendo modo di occuparsi, in particolare, di problematiche giuridiche relative ai Concorsi Pubblici, Esami di Stato, Esami d’Abilitazione, Urbanistica ed Edilizia, Contratti Pubblici ed Appalti.
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