La “carta” dei diritti dei figli nella separazione dei genitori
Il 2 ottobre 2018, l’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza, ha presentato la “Carta dei diritti dei figli nella separazione dei genitori”.
L’obbiettivo principale della “Carta” è quello di gestire al meglio uno dei periodi più complessi e dolorosi per il nucleo familiare. Senza ombra di dubbio la separazione ha sempre dei risvolti traumatici per i figli. Per questa ragione è necessario tutelarli e fare in modo che questi possano mantenere un rapporto sano con entrambi i genitori.
Quindi i figli delle coppie che stanno affrontando una separazione sono stati messi al centro di quanto è contenuto nella “Carta”; questo perché? Perché il ruolo di genitore non cessa con la separazione, anzi il suo ruolo continua nonostante i problemi di coppia.
Quindi sono stati individuati dieci punti che vanno a precisare altrettanti diritti dei bambini e dei ragazzi che sono alle prese con un percorso di separazione intrapreso dai genitori.
La dott.ssa Filomena Albano, titolare dell’Autorità Garante per l’ Infanzia e l’Adolescenza, ha affermato che: “I bambini e i ragazzi hanno diritto a preservare le relazioni familiari, a non esser separati dai genitori, a mantenere rapporti regolari e frequenti con ciascuno di essi e, soprattutto, a essere ascoltati sulle questioni che li riguardano“.
La Carta sarà inviata ad agenzie educative, consultori, tribunali, ordini professionali e associazioni ed è scaricabile dal sito dell’Autorità garante (www.garanteinfanzia.org).
Quali sono i punti trattati dalla Carta dei diritti?
Come abbiamo accennato, i punti trattati dalla Carta sono 10; ognuno dei quali tratta un aspetto e un diritto importante del minore. Ma riassumiamoli brevemente.
Il primo punto afferma che: “I figli hanno il diritto di continuare ad amare ed essere amati da entrambi i genitori e di mantenere i loro affetti. I figli hanno il diritto di essere liberi di continuare a voler bene ad entrambi i genitori, hanno il diritto di manifestare il loro amore senza paura di ferire o di offendere l’uno o l’altro. I figli hanno il diritto di conservare intatti i loro affetti, di restare uniti ai fratelli, di mantenere inalterata la relazione con i nonni, di continuare a frequentare i parenti di entrambi i rami genitoriali e gli amici. L’amore non si misura con il tempo ma con la cura e l’attenzione.”.
Il secondo punto prevede che: “I figli hanno il diritto di continuare ad essere figli e di vivere la loro età. I figli hanno il diritto alla spensieratezza e alla leggerezza, hanno il diritto di non essere travolti dalla sofferenza degli adulti. I figli hanno il diritto di non essere trattati come adulti, di non diventare i confidenti o gli amici dei loro genitori, di non doverli sostenere o consolare. I figli hanno il diritto di sentirsi protetti e rassicurati, confortati e sostenuti dai loro genitori nell’affrontare i cambiamenti della separazione”.
Il terzo punto prevede che: “I figli hanno il diritto di essere informati e aiutati a comprendere la separazione dei genitori. I figli hanno il diritto di non essere coinvolti nella decisione della separazione e di essere informati da entrambi i genitori, in modo adeguato alla loro età e maturità, senza essere caricati di responsabilità o colpe, senza essere messi a conoscenza di informazioni che possano influenzare negativamente il rapporto con uno o entrambi i genitori. Hanno il diritto di non subire la separazione come un fulmine, né di essere inondati dalle incertezze e dalle emozioni dei genitori. Hanno il diritto di essere accompagnati dai genitori a comprendere e a vivere il passaggio ad una nuova fase familiare”.
Il quarto punto afferma che: “I figli hanno il diritto di essere ascoltati e di esprimere i loro sentimenti. I figli hanno il diritto di essere ascoltati prima di tutto dai genitori, insieme, in famiglia. I figli hanno il diritto di poter parlare sentendosi accolti e rispettati, senza essere giudicati. I figli hanno il diritto di essere arrabbiati, tristi, di stare male, di avere paura e di avere incertezze, senza sentirsi dire che “va tutto bene”. Anche nelle separazioni più serene i figli possono provare questi sentimenti e hanno il diritto di esprimerli”.
Il quinto punto prevede che: “I figli hanno il diritto di non subire pressioni da parte dei genitori e dei parenti. I figli hanno il diritto di non essere strumentalizzati, di non essere messaggeri di comunicazioni e richieste esplicite o implicite rivolte all’altro genitore. I figli hanno il diritto di non essere indotti a mentire e di non essere coinvolti nelle menzogne”.
Il sesto punto afferma che: “I figli hanno il diritto che le scelte che li riguardano siano condivise da entrambi i genitori. I figli hanno il diritto che le scelte più importanti su residenza, educazione, istruzione e salute continuino ad essere prese da entrambi i genitori di comune accordo, nel rispetto della continuità delle loro abitudini. I figli hanno il diritto che eventuali cambiamenti tengano conto delle loro esigenze affettive e relazionali”.
Il settimo punto prevede che: “I figli hanno il diritto di non essere coinvolti nei conflitti tra genitori. I figli hanno il diritto di non assistere e di non subire i conflitti tra genitori, di non essere costretti a prendere le parti dell’uno o dell’altro, di non dover scegliere tra loro. I figli hanno il diritto di non essere costretti a schierarsi con uno o con l’altro genitore e con le rispettive famiglie”.
L’ottavo punto afferma che: “I figli hanno il diritto al rispetto dei loro tempi. I figli hanno bisogno di tempo per elaborare la separazione, per comprendere la nuova situazione, per adattarsi a vivere nel diverso equilibrio familiare. I figli hanno bisogno di tempo per abituarsi ai cambiamenti, per accettare i nuovi fratelli, i nuovi partner e le loro famiglie. Hanno il diritto di essere rassicurati rispetto alla paura di perdere l’affetto di uno o di entrambi i genitori, o di essere posti in secondo piano rispetto ai nuovi legami dei genitori”.
Il nono punto prevede che: “I figli hanno il diritto di essere preservati dalle questioni economiche. I figli hanno il diritto di non essere coinvolti nelle decisioni economiche e che entrambi i genitori contribuiscano adeguatamente alle loro necessità. I figli hanno il diritto di non sentire il peso del disagio economico del nuovo equilibrio familiare, di non subire ingiustificati cambiamenti del tenore e dello stile di vita familiare, di non vivere forme di violenza economica da parte di un genitore”.
Infine il decimo punto prevede che: “I figli hanno il diritto di ricevere spiegazioni sulle decisioni che li riguardano. I figli hanno il diritto di essere ascoltati, ma le decisioni devono essere assunte dai genitori o, in caso di disaccordo, dal giudice. I figli hanno il diritto di ricevere spiegazioni sulle decisioni prese, in particolare quando divergenti rispetto alle loro richieste e ai desideri manifestati. Il figlio ha il diritto di ricevere spiegazioni non contrastanti da parte dei genitori”.
Come vediamo, quindi, la Carta disciplina ogni singolo aspetto che riguardi la tutela dei minori coinvolti in una separazione.
L’obbiettivo è quello di promuovere i comportamenti che i genitori dovrebbero tenere, evitando quelli nocivi. L’augurio è che il contenuto della Carta possa essere realizzato nell’interesse dei minori.
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Francesca Micolucci
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