La Geologia Forense: aspetti interni ed esterni, criticità e risoluzione

La Geologia Forense: aspetti interni ed esterni, criticità e risoluzione

La Geologia Forense è una scienza che comprende diverse branche delle scienze della terra che possono essere applicate come supporto ai casi giudiziari per la ricerca e le analisi delle fonti di prova. E’ poco conosciuta, nonostante le prime applicazioni di Geologia Forense nel nostro territorio inizino fra gli anni 70’ e 80’, proprio in concomitanza dei famosi sequestri di persona, quindi durante gli anni di piombo. Il primo caso di alto profilo per il quale è stata applicata la Geologia Forense è stato proprio il rapimento e l’omicidio dell’On. Aldo Moro, dove furono analizzate delle particelle di sabbia trovate sul corpo di Moro per cercare la località nella quale Moro poteva essere stato tenuto per i 55 giorni di prigionia o addirittura assassinato.

Riguardo i principali ambiti di applicazione della Geologia Forense, a livello internazionale e statistico, gli ambiti di applicazione sono diversi, nell’esempio di Aldo Moro è l’analisi dei terreni, vale a dire la Pedologia, ossia si analizzano i terreni trovati: per esempio si confrontano le calzature di un indagato con il terreno trovato sulla scena del delitto oppure vicino alla vittima. Contrariamente a quanto si pensi il terreno non è tutto uguale, è estremamente variabile nella sua composizione e nella quantità delle varie tipologie di particelle che lo formano; quindi questa estrema variabilità lo rende un eccellente elemento che può dare delle importanti indicazioni a livello probatorio.

Altre applicazioni sono per esempio la Geochimica e la Geofisica, molto importanti soprattutto per essere applicati in tutti quei casi dove l’ambiente subisce un affronto, perciò tutti i reati ambientali. La Geochimica va ad analizzare tutti gli inquinanti (definiti inquinanti dalla L.156/2005, dove sono riportate tutte le sostanze inquinanti con i valori limiti e massimi che possono essere tollerati nelle varie matrici ambientali, quindi acqua, terreno o aria); la Geofisica, perché attraverso delle tecniche geofisiche si possono ricercare per esempio corpi sepolti, come discariche sotterranee o magari barili di metallo contenenti sostanze radioattive, ecc.

Altra applicazione interessante è la Geotecnica e la Geologia applicata che si interessa fondamentalmente di tutti i dissesti idrogeologici (il nostro paese è molto vulnerabile dal punto di vista idrogeologico, considerando che solo nel Lazio il 98% dei comuni sono a rischio idrogeologico, vale a dire che si tratta di territori vulnerabili per quanto riguarda le frane, gli allagamenti, ecc.; queste frane e dissesti spesse volte sono causate dalle attività antropiche ad es. frane che finiscono sui binari o sulle strade e che causano addirittura il decesso di alcune persone. A volte anche eventi come i terremoti, citando il caso di Giuliano di Puglia dove ci fu una scossa di un certa entità ma le case rimasero in piedi e crollò solo la scuola, e tutta la prima elementare rimase sotto le macerie, compresa la maestra; ci fu un lungo processo che andò a caratterizzare l’infrastruttura che era stata costruita male, poiché inizialmente la scuola era stata costruita tutta su un piano, in seguito è stata fatta una sopraelevazione, i ferri del cemento armato non erano stati ancorati al piano inferiore perciò quando è arrivata la scossa l’edificio ha iniziato a oscillare, precisamente il piano terra ha oscillato con una certa frequenza mentre il secondo piano con un’altra frequenza, la conseguenza fu che le due porzioni di palazzo sono andate in risonanza, quando due onde si incontrano e vanno in risonanza si sommano e si amplificano, perciò la struttura non ha retto a questa grande oscillazione ed è crollato; quindi in quel caso chi è che ha ucciso, il terremoto o il manufatto antropico costruito male? Spesse volte i disastri naturali avvengono per mala gestione del territorio o delle infrastrutture).

Altre applicazioni riguardano per esempio tutte quelle analisi che si fanno sui materiali preziosi, vale a dire: – le pietre preziose (minerali) quindi sono dei materiali geologici; – metalli preziosi quindi oro, argento, palladio, ecc.; – vari altri materiali con i quali per esempio vanno fatti i lingotti di 400 once che sono alla base degli scambi interbancari a livello internazionale; – anche i fossili pregiati, che possono arrivare anche a svariati milioni di euro.

Quindi si ha a che fare sia con la falsificazione di questi materiali ma anche con tutto il commercio illecito perché questi materiali geologici preziosi purtroppo, come anche le opere d’arte, vengono utilizzati per il riciclaggio del denaro sporco, soprattutto dalla criminalità organizzata.

Cito alcuni esempi di geologia, e a tal proposito tornando ai reati ambientali, un eccellente lavoro è stato fatto in siti campani, lì la direzione distrettuale antimafia chiese ai geologi di localizzare i siti potenzialmente inquinati; in quel caso erano presenti due criticità, una era la presenza di discariche totalmente abusive create dalla criminalità organizzata e un’altra invece era la presenza di discariche legali che però non erano gestite in maniera legale perché il percolato veniva distribuito nei campi attivi dedicati all’agricoltura. Quindi era necessario dividere le due criticità, perciò i geologi hanno acquisito delle fotografie aeree del territorio con dei velivoli della Guardia di Finanza e le hanno confrontate con le fotografie storiche dello stesso territorio (è bene sapere che il nostro territorio ogni 4-5 anni viene coperto da voli aerei che fotografano tutto il territorio, quindi di uno stesso territorio sono presenti diverse fotografie; questa copertura avviene dalla fine della seconda guerra mondiale ad oggi. Abbiamo quindi, le fotografie di tutto il nostro territorio dalla seconda guerra mondiale ad oggi, la prima copertura fotografica è stata fatta dalla Royal Air Force britannica perché doveva localizzare i siti sensibili da bombardare perciò è presente una fotografia reale del terreno e di una stessa area, e abbiamo la possibilità di vedere negli anni come quella area sia cambiata). Tornando all’esempio della terra dei fuochi, i Geologi hanno confrontato le foto attuali con le foto di 10- 20 anni fa, l’osservazione di queste fotografie ha permesso di avere anche una visione tridimensionale utilizzando uno steroscopio (paragonabile agli occhialetti che mettiamo al cinema per vedere i film in 3D), perciò nel momento in cui hanno visto che era presente una collina e nello stesso luogo 20 anni prima quella collina non esisteva, inoltre sapendo che una collina non si forma in 20 anni ma in migliaia di anni, conseguentemente hanno pensato che ci fosse qualcosa che è stato sversato in elevazione.

Un’altra tipologia morfologica importante sono la presenza di laghetti più o meno rotondi, in luoghi dove magari 10-20 anni prima non c’erano, ciò porta a pensare che lì è stata scavata una fossa, sono stati buttati dei rifiuti che hanno impermeabilizzato il terreno e di conseguenza il terreno ha ceduto e l’acqua piovana ha riempito queste cocche, formando dei laghetti assolutamente inquinati. In tal caso i Geologi hanno individuato dei siti sensibili, in seguito confermati tramite sopralluogo. Consideriamo che il 98% di siti sospetti è stato confermato con il rilevamento sul luogo, quindi l’approccio geologico ha permesso sia di trovare i siti di sversamento ma soprattutto di ridurre i tempi d’indagine perché la fotografia ci permette di fare una fotografia di un’ampia porzione del territorio.

A livello di forza di polizia, i Geologi Forensi sono inquadrati nella Polizia Scientifica. Purtroppo la figura del Geologo non è riconosciuta come figura principale, quindi chi svolge questo lavoro in Polizia ha un grado molto basso, senza riconoscimento della laurea. Premettiamo che in polizia sono riconosciute tutte le lauree scientifiche, quindi biologia, chimica, fisica, matematica e ingegneria, e nonostante la geologia faccia parte della stessa facoltà di fisica, chimica e biologia, non è ancora riconosciuta.

La storia ci racconta come le tecniche scientifiche siano sempre in continuo sviluppo e possono portare informazioni veramente molto interessanti dal punto di vista giuridico.

La geologia è un’area importantissima delle Scienze Forensi. Un tempo gli incarichi su tutti i reati contro il territorio (che non erano ancora reati penali ma illeciti amministrativi) venivano dati agli Ingegneri, perché la figura del Geologo non era conosciuta. La prima volta che è stato chiamato un Geologo per i casi di reati ambientali, è stato chiamato in Calabria da quello che poi divenne il sindaco di Napoli, De Magistris, che era il Pubblico Ministero, lì si aprì un mondo per quanto riguarda le applicazioni geologiche e gli illeciti ambientali. Riguardo gli illeciti ambientali, i Geologi sono stati coinvolti anche in altre regioni ma soprattutto nel Nord Italia lavorano quasi esclusivamente su questa tipologia di reati.

Dovendo lavorare in team, il Geologo Forense lavora insieme ad altre figure di Consulenti Forensi e in base alla tipologia di caso, in linea di massima, il Geologo è il professionista a cui viene affidata quasi sempre l’analisi di una scena del crimine all’aperto, dove quindi c’è un ‘ambiente naturale’.

Tendenzialmente, il Geologo Forense si trova molte volte a collaborare con Entomologi, ossia gli ‘scienziati’ che analizzano gli insetti, poiché l’Entomologia Forense si occupa di caratterizzare tutti quegli insetti che vanno a colonizzare un cadavere, e attraverso lo sviluppo dell’insetto riescono a capire l’epoca di morte, ciò perché un cadavere viene colonizzato già 15 minuti dopo il decesso; lavora molto spesso con i Botanici, poiché nel terreno sono presenti frammenti vegetali e molto spesso nei terreni si trovano i pollini: ad esempio nel caso delle gemelline Schepp, in cui si affermava che il papà le portò dalla Svizzera in Francia, poi da Marsiglia si imbarcarono e andarono in Corsica, hanno fatto poi tutta la costa tirrenica e in seguito questo papà si è buttato sotto un treno a Cerignola, in quel caso il Geologo ha analizzato il terreno presente sui tappetini dell’auto del papà per capire se lui avesse lasciato queste bambine da qualche parte e magari quel terreno poteva risalire a un luogo di occultamento delle bambine. In quei terreni analizzati, il Geologo trovò dei pollini e avvisò il PM che teneva il caso (era un caso internazionale perché coinvolgeva tre nazioni Svizzera, Francia, Italia, e per tale motivo era anche presente l’Interpol), chiese che quei pollini fossero analizzati da un Botanico, motivo per cui si trovò a lavorare con i Botanici e i Palinologi.

Spesso il Geologo lavora anche con gli Ingegneri, per quanto riguarda tutti quei territori dove è presente una struttura in elevazione: un ponte, una strada, un palazzo; si ritrova anche a lavorare con i Genetisti, per quanto riguarda il profilo del DNA: ad esempio molto spesso capita che il Geologo debba analizzare delle rocce utilizzate come oggetto contundente quindi con sopra di esse delle tracce di sangue.

Capiamo quindi che è necessario anche sapere cosa fanno gli altri professionisti poiché l’analisi di un Geologo potrebbe andare a rovinare la prova di un altro professionista, inoltre sappiamo già che, sulla scena del crimine, la precedenza appartiene alle tracce biologiche perché qualsiasi manipolazione di quella traccia può andare ad inquinare la traccia stessa e quindi anche la prova.

Il Geologo lavora anche con i Fisici e i Geofisici perché un Geologo può essere coinvolto nella ricerca di persone scomparse.

La Geofisica è molto interessante su questo versante perché attraverso il georadar (metal detector) permette di vedere sotto il terreno senza procedere con uno scavo, perciò senza andare a distruggere un terreno; tale professionista conferma ai Geologi se sotto un determinato terreno c’è qualcosa di sepolto, che può anche essere una persona, se si sta cercando una persona scomparsa. Di solito questo apparecchio viene manovrato da Geologi o Geofisici.

Oltretutto se bisogna recuperare un cadavere, il Geologo collabora con un Archeologo Forense, perché bisogna fare uno scavo stratigrafico. Quindi sono tantissimi i professionisti con cui collabora il Geologo.

Notiamo come è importante la formazione, nel senso che quando si accede ad una scena del crimine, le Forze dell’Ordine devono essere addestrate a fare attenzione ad eventuali tracce che possono essere analizzate da un Geologo Forense o da altri professionisti. E’ opportuno quindi tenere dei corsi di formazione prima di entrare in Polizia Scientifica, proprio per conoscere tutte le applicazioni.

L’applicazione della Geologia Forense deve essere portata a conoscenza anche dei Magistrati e degli Avvocati perché conoscendo tale analisi potrebbero decidere di servirsi di un consulente tecnico per alcuni casi. Chi arriva dall’ambito giuridico possiede un background culturale totalmente differente dai Geologi Forensi o Criminalisti, tant’è vero che molti processi si ‘impantanano’ proprio perché non vengono scelti i professionisti giusti al momento giusto.

Attualmente in Italia non sono presenti scuole per diventare Geologi Forensi, ma si consiglia di seguire dei Master in Scienze Forensi poiché quasi tutti prevedono l’insegnamento della Geologia Forense. E’ importante tale formazione forense perché chi va sulla scena del crimine, a prescindere dalla propria professione, deve conoscere tutte le applicazioni proprio perché dovrà interagire con le altre figure professionali. E’ opportuno prepararsi quindi su più discipline poiché la scena del crimine e le sue varie informazioni possono essere visti da diversi punti di vista, di conseguenza più ci sono punti di vista più l’errore si restringerà. Inoltre seguire un corso di Scienze Forensi o di Criminalistica dà anche una base di Giurisprudenza, ciò perché gli ‘scienziati’ mettono il loro sapere a disposizione della Giurisprudenza ma devono comunque sapere quali sono i mezzi con i quali si esprime la Giurisprudenza, perciò è fondamentale conoscere anche le leggi (ad esempio se uno ‘scienziato’ non conosce la differenza tra un incarico dato ai sensi dell’Art. 359 cpp o dell’Art. 360 cpp può andare ad inficiare una prova perché la va a distruggere senza avvisare le parti, senza farsi dare l’incarico ai sensi dell’Art. 360 cpp; purtroppo le analisi irripetibili sono la ‘tomba’ di molti processi perché magari i consulenti tecnici o i periti non sanno che facendo quell’analisi si va a distruggere una prova). Dall’altro punto di vista, il consulente deve essere consapevole del suo ruolo e deve essere preparato riguardo le modalità in cui si espone un dato, si prepara, si accede.

Di fondamentale importanza inoltre è l’etica comunicativa perché non può prescindere dalla formazione; l’informazione scientifica deve essere fruibile dal Magistrato o dall’Avvocato poiché non è opportuno che un Geologo Forense o un Criminalista dia il risultato delle sue analisi utilizzando parole conosciute solo nel loro ambito, quindi è necessario rendere l’informazione in modo semplice ma non superficiale, utilizzando quindi parole che siano comprensibili ma che non facciano scadere nella superficialità il consulente stesso perché può accadere che dall’altra parte ci sia un consulente che potrebbe ribattere su ciò. Quindi si deve utilizzare un’etica comunicativa corretta a cui si deve aggiungere un’etica comunicativa sia con il mondo della Giurisprudenza sia con il mondo dei Media perché purtroppo in tanti casi di alto profilo, i consulenti si trovano a dover interagire con i giornalisti, e spesso alcuni di essi, per avere un minimo di visibilità, rilasciano interviste ‘poco etiche’.

In conclusione ci dobbiamo impegnare tutti per una diffusione corretta della Scienza Forense, come anche per le Geoscienze.


Salvis Juribus – Rivista di informazione giuridica
Direttore responsabile Avv. Giacomo Romano
Listed in ROAD, con patrocinio UNESCO
Copyrights © 2015 - ISSN 2464-9775
Ufficio Redazione: redazione@salvisjuribus.it
Ufficio Risorse Umane: recruitment@salvisjuribus.it
Ufficio Commerciale: info@salvisjuribus.it
***
Metti una stella e seguici anche su Google News
The following two tabs change content below.

Vittoria Petrolo

Laureata in Scienze Giuridiche con specializzazione in Criminologia, Investigazione e Sicurezza, attualmente laureanda in Giurisprudenza Magistrale a ciclo unico. Ho conseguito un Master biennale in Scienze Forensi e Criminologia presso la FSA - Forensic Science Academy. Inoltre, sono registrata come Esperta Forense nel Forensics Group (n.137) e come Criminologa qualificata ai sensi della Legge 4/2013 (NORMA UNI 11783:2020) iscritta nel Registro Nazionale dei Criminologi (n.406) dell’AICIS- Associazione Italiana Criminologi per l’investigazione e la Sicurezza. Detengo la qualifica di Criminalista ai sensi della Legge 4/2013 (NORMA UNI 11822:2021) derivante dalla certificazione Pekit Criminalistics IFCL in diritto penale investigativo e forense. Sono qualificata come Consulente per la ricostruzione di incidenti stradali (Livello 1). Mi occupo di ricerca nell'ambito dell'Antiterrorismo e della Criminologia Neuroscientifica e Antropologica e sono attivamente coinvolta in diverse associazioni nazionali e internazionali dedicate all'analisi criminale, all’investigazione e alla sicurezza cibernetica. Infine, essendo autrice di pubblicazioni scientifiche e articoli, contribuisco al dibattito accademico e sociale nel campo della criminologia, del diritto, della geopolitica e dell’attualità.

Articoli inerenti