La Legge Gelli-Bianco: innovazioni e sfide nella responsabilità sanitaria

La Legge Gelli-Bianco: innovazioni e sfide nella responsabilità sanitaria

Sommario: 1. Introduzione – 2. Obiettivi della Legge – 3. Responsabilità civile del medico – 4. Le linee guida e buone pratiche clinico-assistenziali – 5. Il Ruolo delle Assicurazioni – 6. Procedure di risoluzione delle controversie – 7. Critiche e questioni aperte – 8. Conclusione

 

1. Introduzione

La Legge Gelli-Bianco, emanata il 9 marzo 2017, ha segnato un importante passo avanti nella regolamentazione della responsabilità sanitaria in Italia. Prima della sua introduzione, il contenzioso in materia di malpractice medica era cresciuto notevolmente, creando un clima di incertezza giuridica. La legge ha cercato di riequilibrare i diritti dei pazienti con quelli dei professionisti sanitari, introducendo novità significative nel panorama normativo.

2. Obiettivi della Legge

L’obiettivo primario della legge era garantire maggiore sicurezza nelle cure sanitarie, riducendo al contempo il ricorso eccessivo al contenzioso. Il legislatore ha previsto l’introduzione di una chiara disciplina sulla responsabilità degli operatori sanitari e delle strutture, puntando a una maggiore tutela per i pazienti, ma anche a una riduzione dei rischi per i professionisti. L’accento è stato posto sulla prevenzione e sul miglioramento delle pratiche cliniche, anziché sulla mera punizione degli errori.

3. Responsabilità civile del medico

Uno dei cambiamenti più significativi introdotti dalla Legge Gelli-Bianco riguarda la distinzione tra responsabilità contrattuale ed extracontrattuale. Questa distinzione è stata accolta con favore dalla Corte di Cassazione che, con la sentenza n. 28985/2019, ha chiarito come la responsabilità del medico dipendente da una struttura sanitaria debba rientrare nell’ambito della responsabilità extracontrattuale, in linea con quanto disposto dall’art. 7 della Legge Gelli-Bianco. La struttura sanitaria, invece, risponde in via contrattuale per l’attività svolta dai suoi dipendenti, richiamando l’obbligo di mezzi e non di risultato.

4. Le linee guida e buone pratiche clinico-assistenziali

Un aspetto fondamentale della riforma è stato l’inquadramento delle linee guida come parametro centrale per la valutazione della condotta del medico. La giurisprudenza successiva ha interpretato in modo dettagliato il rapporto tra le linee guida e la responsabilità del sanitario. La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 8770/2018, ha stabilito che il medico è tenuto a conformarsi alle linee guida approvate dalle società scientifiche riconosciute, ma ha anche ribadito l’importanza del giudizio clinico personale del medico, che può discostarsi dalle linee guida qualora il caso specifico lo richieda, a patto di giustificare tale scelta. Questa sentenza ha chiarito che l’aderenza rigida alle linee guida non è automatica e che la valutazione della colpa grave deve essere esaminata caso per caso.

5. Il Ruolo delle Assicurazioni

La Legge Gelli-Bianco ha introdotto l’obbligo di copertura assicurativa sia per i professionisti sanitari sia per le strutture sanitarie, a tutela dei pazienti danneggiati. La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 21996/2020, ha ribadito la validità e l’importanza dell’obbligo assicurativo per garantire una giusta compensazione alle vittime di malpractice, sottolineando come le compagnie assicurative siano tenute a rispondere per i danni derivanti dall’attività sanitaria coperta dalla polizza. Questo orientamento rafforza la funzione preventiva del sistema, obbligando i professionisti sanitari a munirsi di coperture assicurative idonee.

6. Procedure di risoluzione delle controversie

La Legge Gelli-Bianco ha previsto, prima di ricorrere al giudice, il tentativo obbligatorio di conciliazione, mediante un procedimento di consulenza tecnica preventiva ex art. 696-bis c.p.c. La Cassazione, con la sentenza n. 10395/2018, ha ribadito l’importanza di tale fase, sottolineando come essa rappresenti un passo imprescindibile per deflazionare il carico giudiziario. Secondo la Corte, la mediazione obbligatoria contribuisce a velocizzare la risoluzione delle controversie in materia di responsabilità medica, riducendo al minimo i tempi e i costi del contenzioso.

7. Critiche e questioni aperte

La distinzione tra responsabilità contrattuale ed extracontrattuale, pur avendo ricevuto un supporto giurisprudenziale, ha sollevato alcune critiche. Alcuni professionisti del settore legale ritengono che possa generare confusione nella prassi, soprattutto in situazioni complesse in cui le competenze tra struttura e medico non sono sempre chiaramente delineate. La sentenza n. 28985/2019 della Cassazione ha fornito importanti chiarimenti su questa distinzione, ma ulteriori interpretazioni saranno necessarie per evitare applicazioni incoerenti nelle future controversie.

Un’altra critica riguarda la questione delle linee guida, che, pur essendo un parametro oggettivo di valutazione, rischiano di comprimere l’autonomia decisionale del medico. La sentenza n. 8770/2018 ha cercato di bilanciare questi due aspetti, ma il dibattito rimane aperto, soprattutto nel campo delle discipline mediche più complesse e soggette a una rapida evoluzione tecnologica.

8. Conclusione

La Legge Gelli-Bianco ha certamente introdotto importanti novità nel campo della responsabilità sanitaria, cercando di bilanciare le esigenze di tutela del paziente con quelle di protezione dei professionisti sanitari. Le prime interpretazioni giurisprudenziali hanno contribuito a chiarire alcuni aspetti critici della legge, ma restano ancora aperte alcune questioni che dovranno essere affrontate dalla dottrina e dalla giurisprudenza nei prossimi anni. La strada intrapresa dalla legge appare, comunque, orientata verso una maggiore responsabilizzazione del sistema sanitario nel suo complesso, con un’attenzione particolare alla prevenzione e alla sicurezza delle cure.


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