La Nuova Agenda per i consumatori: rafforzare la resilienza dei consumatori per una ripresa sostenibile
Consumatori e cooperazione internazionale sono protagonisti indiscussi della New Consumer Agenda, un quadro strategico globale adottato dalla Commissione europea lo scorso 13 novembre che disegna i contorni delle politiche consumeristiche sino al 2025.
La nuova Agenda è il prodotto di una consultazione pubblica aperta condotta dalla Commissione da giugno ad ottobre 2020: da un lato riprende i dettami dell’Agenda 2012 e del “New Deal for Consumers” del 2018, dall’altro mira ad affrontare al meglio le esigenze legate alla pandemia COVID-19.
La Commissione, difatti, ha inteso indicare le modalità utili ad aumentare la protezione e la resilienza dei consumatori durante e dopo la pandemia che ha inciso indubbiamente diversi aspetti della loro vita, primo fra tutti quello della disponibilità ed accessibilità di prodotti e servizi.
Didier Reynders, Commissario per la Giustizia e i consumatori, ha dichiarato: “I consumatori europei sono al centro di un cambiamento globale. Le loro azioni possono incidere sulla situazione in maniera significativa. Devono essere in grado di compiere scelte sostenibili ed essere certi che i loro diritti saranno tutelati in ogni circostanza. La nuova agenda introduce misure volte a promuovere una società digitale e verde equa, tenendo conto del fatto che il comportamento dei consumatori oltrepassa i confini dei singoli Stati membri.”
La “New Consumer Agenda” fungerà da guida per l’attuazione del programma per il mercato unico nell’ambito del nuovo quadro finanziario pluriennale, promuovendo misure per un mercato unico più verde, più digitale ed equo e garantendo un’efficace protezione degli interessi dei consumatori.
Sono cinque le aree alle quali la nuova Agenda presta particolare attenzione.
La prima è la transizione verde, intendendosi come tale la disponibilità crescente di prodotti sostenibili e di informazioni idonee a rendere più consapevoli le scelte dei consumatori europei.
Essi, invero, hanno sviluppato un crescente interesse nel contribuire personalmente al raggiungimento della neutralità climatica, preservando le risorse naturali e la biodiversità e riducendo l’inquinamento dell’acqua, dell’aria e del suolo.
La Commissione, pertanto, intende favorire questo processo attraverso misure che responsabilizzano, supportano e consentono ad ogni consumatore, indipendentemente dalla sua situazione finanziaria, di svolgere un ruolo attivo nella transizione verde.
Diverse iniziative sono già state prese in tal senso: si pensi alla strategia “Farm to Fork” e a quella sulla biodiversità finalizzate a responsabilizzare i consumatori nel compimento di scelte alimentari informate, sane e sostenibili.
È altresì in programma la presentazione di una proposta intesa a combattere pratiche scorrette come il “greenwashing”, ossia quella strategia di comunicazione di talune imprese, organizzazioni o istituzioni politiche finalizzata a costruire un’immagine di sé ingannevolmente positiva sotto il profilo dell’impatto ambientale.
Di fondamentale importanza saranno poi le scelte energetiche dei consumatori al fine di raggiungere i nuovi obiettivi climatici per il 2030 e la neutralità climatica entro il 2050.
Nella consapevolezza che la transizione verde non potrà avvenire senza l’ausilio delle imprese, la Commissione è determinata a collaborare con gli operatori economici incoraggiandoli ad integrare obiettivi di sostenibilità nelle strategie aziendali e nel processo decisionale.
In tal senso, il monitoraggio degli impatti e dei rischi ambientali e l’inclusione di informazioni ambientali nelle comunicazioni ai consumatori rappresentano senz’altro esempi di buone pratiche.
Il secondo ambito di interesse della Commissione riguarda la trasformazione digitale che porta con sé nuove opportunità ma anche alcune criticità con riguardo alla salvaguardia degli interessi dei consumatori.
L’intento della Commissione è quello di contrastare le pratiche commerciali online che, abusando delle inclinazioni comportamentali dei consumatori ed alterando i loro processi decisionali, violano il diritto ad una scelta informata.
L’obiettivo è duplice: creare uno spazio digitale più sicuro e controllato e garantire condizioni di parità che consentano all’innovazione di fornire servizi più nuovi e migliori a tutti gli europei.
A tal proposito la Commissione proporrà una nuova legge sui servizi digitali (DSA) allo scopo di rafforzare la
responsabilità dei servizi online, di intermediari e piattaforme ed attuerà iniziative volte a proteggere i consumatori nei pagamenti in rete.
La trasformazione digitale, infine, richiederà necessariamente il potenziamento dell’alfabetizzazione digitale da promuovere nei programmi scolastici in un’ottica di apprendimento permanente.
La terzo settore prioritario attiene, invece, all’applicazione efficace dei diritti dei consumatori.
La Commissione svolge un ruolo di coordinamento e sostegno agli Stati membri responsabili della corretta applicazione dei diritti dei consumatori.
In particolare, il nuovo regolamento sulla cooperazione per la protezione dei consumatori, entrato in vigore nel gennaio 2020, fornisce una base più solida per l’azione comune dell’Unione europea rafforzando i meccanismi di cooperazione ed il sistema di raccolta di informazioni di intelligence per affrontare le violazioni su larga scala e garantendo un livello coerente di protezione dei consumatori ed offrire uno “sportello unico” per le imprese.
In linea con le priorità strategiche di questa agenda, il lavoro si concentrerà sull’affrontare anche l’impatto del COVID-19 sui diritti dei consumatori considerati soggetti vulnerabili, sempre più spesso vittime di truffe.
Inoltre, l’Unione europea ha recentemente rivisto il proprio quadro giuridico per la protezione dei consumatori: la nuova direttiva su una migliore applicazione e la modernizzazione del diritto dei consumatori (Dir. EU 2019/2161) rafforzerà sostanzialmente i diritti dei consumatori, in particolare prevedendo una maggiore equità digitale, sanzioni più severe e un meccanismo efficace di ricorso collettivo.
Rispondere ad esigenze specifiche di determinati gruppi di consumatori è il quarto settore prioritario affrontato nell’Agenda.
In generale si presume che il consumatore sia la parte più debole in una transazione e che la sua salute, la sua sicurezza ed i suoi interessi economici necessitino di protezione.
Tuttavia, alcuni gruppi di consumatori, in determinate situazioni, possono risultare particolarmente vulnerabili e dunque necessitare di garanzie specifiche: tale vulnerabilità può essere determinata da circostanze sociali o da caratteristiche particolari come l’età, il sesso, lo stato di salute, il livello di alfabetizzazione digitale e la situazione finanziaria.
A tal proposito, la vulnerabilità finanziaria di molte famiglie europee si è rilevata particolarmente preoccupante: un recente sondaggio condotto in 21 Stati membri ha mostrato che dall’inizio della pandemia 6 consumatori su 10 hanno dovuto affrontare difficoltà finanziarie con conseguente eccessivo indebitamento.
Per tale ragione, lo scorso giugno, la Commissione ha pubblicato il codice europeo di buona condotta aggiornato per l’erogazione di micro crediti e continua ad elaborare le migliori opportunità di finanziamento nell’ambito del nuovo quadro finanziario pluriennale.
Le persone anziane e le persone con disabilità hanno altresì esigenze specifiche legate al consumo che richiederanno un intervento importante al fine di garantire che informazioni chiare, di facile utilizzo e accessibili siano disponibili sia online che offline.
Parimenti i minori sono spesso vittime di pratiche commerciali ingannevoli o aggressive online, sicché la Commissione riconosce l’importanza di investire nell’educazione e nella sensibilizzazione digitale anche attraverso l’adozione di nuovi approcci pedagogici.
L’attenzione della Commissione si è concentrata, infine, sul ruolo fondamentale della cooperazione internazionale.
In un mondo globalizzato in cui gli acquisti online oltrepassano le frontiere, difatti, la cooperazione con i partner internazionali diviene un elemento essenziale al raggiungimento di un più elevato livello di protezione e sicurezza dei consumatori.
Pertanto, la Commissione continuerà ad esercitare la sua influenza nelle organizzazioni internazionali, come l’Organizzazione mondiale del commercio (OMC), la Conferenza delle Nazioni Unite sul commercio e lo sviluppo (UNCTAD) o l’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE), al fine di raggiungere questi obiettivi.
Inoltre, a partire dal 2021, verrà elaborato un piano d’azione con la Cina per migliorare la sicurezza dei prodotti venduti online e verrà sviluppato il sostegno normativo, l’assistenza tecnica e lo sviluppo di capacità a favore delle regioni partner dell’UE, comprese quelle africane.
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Claudia Cea
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