La violenza assistita: rischi e strategie di tutela per i minori
La violenza assistita è una forma di abuso indiretta che colpisce i minori quando assistono a episodi di violenza domestica, verbale o fisica, tra i genitori o tra un adulto e una persona con cui il bambino ha una relazione di vicinanza affettiva. Anche se il minore non è direttamente coinvolto nel conflitto, la semplice esposizione alla violenza ha conseguenze devastanti sul suo sviluppo psicologico, emotivo e sociale. La violenza assistita, se non affrontata adeguatamente, può compromettere la crescita sana del bambino e perpetuare cicli di violenza nelle generazioni future.
L’esposizione alla violenza domestica può portare i minori a sperimentare una serie di difficoltà psicologiche, tra cui:
Disturbi Emotivi e Comportamentali: I bambini che assistono a violenze familiari possono manifestare ansia, depressione, rabbia, difficoltà nell’autocontrollo e disturbi del comportamento.
Trauma e PTSD: L’esposizione ripetuta alla violenza può portare a disturbi da stress post-traumatico (PTSD), che si manifestano in sogni inquietanti, flashback, evitamento di situazioni che ricordano l’abuso e ipervigilanza.
Rischio di Abuso Successivo: I minori esposti alla violenza domestica corrono un rischio maggiore di diventare vittime di abuso o di sviluppare comportamenti violenti da adulti. Le statistiche suggeriscono che una persona che ha assistito alla violenza in età infantile ha maggiori probabilità di perpetuare o subire abusi da adulto.
In Italia, la tutela dei minori vittime di violenza assistita è sancita da una serie di leggi e normative che pongono l’accento sulla protezione e sul benessere del bambino. Tra queste, la Legge n. 154/2001 contro la violenza domestica e la Convenzione di Istanbul del 2011, ratificata dall’Italia nel 2013, che impone agli Stati membri di adottare misure per proteggere i minori dalla violenza domestica. In particolare, la Convenzione stabilisce che:
I minori devono essere protetti dalla violenza domestica, anche quando non sono direttamente vittime.
Gli Stati devono garantire che i bambini che assistono alla violenza ricevono un adeguato supporto psicologico.
Inoltre, la Legge n. 66/1996 sul maltrattamento dei minori e la Legge 112/2011 sul supporto alle famiglie vulnerabili offrono un quadro normativo di protezione e assistenza per i minori esposti alla violenza.
Per proteggere i minori da questa forma di abuso, è essenziale un intervento tempestivo e una rete di supporto che coinvolga le istituzioni, le scuole, i servizi sociali, i professionisti del settore sanitario e giuridico. Ecco alcune strategie fondamentali per tutelare i minori vittime di violenza assistita:
Segnalazione e Intervento Precoce: Gli insegnanti, i medici, i pediatri e altri professionisti che hanno a che fare con i bambini devono essere formati per riconoscere i segnali di maltrattamento e violenza assistita. Una segnalazione tempestiva ai servizi sociali è essenziale per garantire l’incolumità del minore.
Supporto Psicologico: È fondamentale che i minori vittime di violenza assistita ricevano un adeguato supporto psicoterapeutico per affrontare i traumi emotivi e cognitivi causati dalla violenza. Terapie individuali o di gruppo, come la psicoterapia cognitivo-comportamentale, possono essere efficaci per aiutarli a superare il trauma.
Creazione di Ambienti Sicuri: L’inserimento del minore in ambienti sicuri e protetti, come case-famiglia o servizi di accoglienza, può essere una soluzione temporanea mentre si procede con la separazione dei genitori e con l’intervento delle autorità competenti. È fondamentale che il minore non venga più esposto alla violenza.
Educazione alla Non Violenza: Promuovere programmi educativi nelle scuole che sensibilizzino i giovani riguardo i rischi della violenza domestica e le alternative non violente per risolvere i conflitti è un passo importante per interrompere il ciclo della violenza.
Supporto alle Madri Vittime di Violenza: La protezione del minore passa anche attraverso il supporto alle madri vittime di violenza, che spesso si trovano in situazioni di grande vulnerabilità. Offrire loro protezione, supporto legale e sociale è essenziale per garantire che i bambini siano al sicuro.
Azioni Legali e Protezione Giuridica: I tribunali, attraverso misure di protezione come i provvedimenti di allontanamento, possono contribuire a garantire che i bambini non siano esposti alla violenza dei genitori. In alcuni casi, può essere necessario rivedere la custodia dei figli, affidandoli a uno dei genitori o a un tutore.
È fondamentale sensibilizzare su questo tema e adottare politiche di prevenzione e intervento mirate per garantire un futuro sicuro e sano per le generazioni più giovani. L’adozione di misure adeguate di supporto psicologico, educativo e legale è cruciale per interrompere il ciclo di violenza e tutelare i minori da danni irreparabili.
Dr.Alberto Di Micco
Pedagogista- Giudice Onorario Minorile
Salvis Juribus – Rivista di informazione giuridica
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