Lavoro, legittimo il licenziamento del pubblico dipendente iscritto all’albo degli avvocati
Cassazione civile, sez. Lavoro, 12 dicembre 2018, n. 32156
La vicenda. La Corte d’Appello di Napoli confermava la decisione con la quale il giudice di prime cure aveva rigettato l’impugnativa del licenziamento disciplinare di un dipendente del Comune di Pompei per incompatibilità della funzione di pubblico dipendente con la professione forense.
Il lavoratore agiva in Cassazione evidenziando che egli non esercitava concretamente la professione forense, pur continuando a rimanere iscritto all’albo del Consiglio dell’Ordine al quale ultimo doveva essere imputato il ritardo della cancellazione.
La decisione. L’art. 53 d.lgs. n. 165/2001 dispone che resta ferma per tutti i dipendenti pubblici la disciplina delle incompatibilità dettata dagli artt. 60 e seguenti del d.P.R. n. 3/1957, salvo le deroghe espressamente previste.
In tal modo il legislatore «ha sancito una vera e propria estensione a tutti i dipendenti pubblici, contrattualizzati e non, compresi quelli per i quali vigeva in precedenza una disciplina speciale (quali i dipendenti degli enti del parastato l. n. 70/1975, ex art. 8), della disciplina delle incompatibilità dettata dal testo unico degli impiegati civili dello Stato agli artt. 60 e seguenti. La stessa norma, poi, ha fatto salve le disposizioni speciali in materia di incompatibilità già vigenti per il personale docente, direttivo e ispettivo della scuola, per il personale docente dei conservatori di musica, per il personale degli enti lirici e del servizio sanitario nazionale, nonché per i dipendenti pubblici con rapporto di lavoro a tempo parziale».
In altre parole «l’art. 53 cit. ha ribadito il generale principio dell’incompatibilità, sancito per i dipendenti statali (e degli enti pubblici non economici), con riferimento a tutti i pubblici dipendenti».
In conclusione, la Suprema Corte ha rigettato il ricorso.
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Anna Romano
Co-responsabile di sezione at Salvis Juribus
Nata a Napoli nel 1993, ha conseguito la laurea in giurisprudenza nel marzo 2017 con votazione di 100/110, presso l'Università degli Studi di Napoli Federico II, discutendo una tesi in Cooperazione Giudiziaria dal titolo "Le procedure estradizionali nel contesto dello spazio di libertà, sicurezza e giustizia", relatore Prof.ssa Fabiana Falato.
Spinta da una forte passione per le materie giuridiche, già durante il percorso universitario ha collaborato con una Rivista giuridica, Salvis Juribus, inizialmente redigendo articoli di approfondimento su specifiche tematiche inerenti l’ambito della contrattualistica, la responsabilità civile e l’edilizia. In seguito, ha rivestito un ruolo di responsabilità all’interno della medesima Rivista occupandosi del coordinamento degli Autori e della relativa gestione per quanto concerne la Sezione “Famiglia”.
Nel marzo 2017, inoltre, la tesi di laurea ha ricevuto la dignità scientifica essendo stata pubblicata sulla Rivista Salvis Juribus.
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