L’Esortazione Apostolica “Amoris Laetitia”. Nuove prospettive per matrimonio e famiglia?
L’esortazione apostolica post-sinodale “Amoris Laetitia”, pubblicata il 19 marzo 2016, raccoglie i risultati dei 2 Sinodi sulla famiglia; il Sinodo straordinario dell’ottobre 2014 e quello ordinario dell’ottobre 2015. Tali Sinodi hanno rappresentato l’orientamento e la riflessione dell’episcopato cattolico sulla famiglia.
L’A.L., potremmo dire, si inserisce nel solco di un’ondata di rinnovamento e di rivalutazione dell’istituto del matrimonio e della famiglia, sia in campo civile che ecclesiastico. Ritorna, dunque, come centrale il dibattito su questi temi sia per la Chiesa che per lo Stato.
L’esortazione apostolica, è un documento complesso ma scorrevole, che va letto interamente anche se a piccoli passi, evitandone una lettura troppo affrettata (n.7). Numerose sono le tematiche considerate: aspetto biblico, sociale, magisteriale, antropologico, pastorale e giuridico.
La riflessione dei Vescovi non ha potuto che avere delle conseguenze: basti pensare alla riforma del processo per la dichiarazione di nullità del matrimonio attuata con i 2 Motu Propri “Mitis Iudex Dominus Iesus” per la Chiesa latina ed il “Mitis et Misericors Iesus” per le Chiese orientali, che hanno generato un dibattito sulla riorganizzazione delle strutture giudiziarie ecclesiastiche.
Ancor più di recente con un Motu Proprio del 4 giugno scorso è stato emanato lo statuto del Dicastero per i Laici, la Famiglia e la Vita, che andrà a sopprimere il Pontificio Consiglio per i Laici e il Pontificio Consiglio per la Famiglia.
Il testo di A.L. affronta problematiche particolarmente rilevanti. Infatti, lo stesso Pontefice ben consapevole della complessità e dell’estensione del testo, non pretende con tale documento di aver risolto i problemi o aver affermato una dottrina generale ed infallibile. Al contrario “non tutte le discussioni dottrinali, morali o pastorali devono essere risolte con intervento di Magistero” (n.3), poiché possono esserci diverse interpretazioni di vedere le cose.
Parlare e riflettere sulla famiglia, non è certo cosa agevole; ragion per cui affrontarne le problematiche significa non concentrarsi su un approccio meramente giuridico, ma anche antropologico e sociale.
Veniamo ai temi caldi del documento:
Unioni omosessuali: nessun riconoscimento a livello canonico circa tali possibili unioni che per nulla possono essere equiparate al matrimonio, l ci fondamento è quello dell’unione tra l’uomo e la donna. Anzi si dichiarano inaccettabili le legislazioni di quei paesi che condizionino eventuali aiuti finanziari all’introduzione di leggi che istituiscano il matrimonio tra persone dello stesso sesso (n.251). Ciò non vuol dire non considerare coloro che hanno tendenze omosessuali, perché “ogni persona indipendentemente dal proprio orientamento sessuale, va rispettata nella sua dignità ed accolta con rispetto”, evitando “ogni marchio di ingiusta discriminazione”, nonché ogni forma di aggressione e violenza. Si può già intravedere una maggiore apertura.
Divorziati risposati: il capitolo ottavo di A.L., è stato quello che, forse, ha suscitato un maggior dibattito, poiché proprio sulla questione dei divorziati ci si attendeva una svolta, soprattutto sulla possibilità per questi ultimi di accedere alla comunione eucaristica. Il Papa è stato chiaro: “non ci si doveva aspettare da questa esortazione una nuova normativa generale di tipo canonico, applicabile a tutti i casi” (n.300). I divorziati risposati, pur nella situazione oggettiva di peccato che hanno commesso, non devono esser considerati come scomunicati, ma c’è bisogno di un’analisi attenta che tenga della specificità delle diverse situazioni, evitando così giudizi troppo affrettati. Viene in tal modo privilegiato un approccio casistico, da adattare ai singoli casi, dove gli stessi pastori sono invitati ad aiutare coloro che vivono situazioni coniugali irregolari verso un percorso di accompagnamento e di integrazione per una maggiore partecipazione alla vita ecclesiale. Non esclusione, ma integrazione.
Non sappiamo come evolverà in questa prospettiva il diritto matrimoniale. Di sicuro, la Chiesa ed il suo diritto non possono venir meno ai valori fondanti del matrimonio e della famiglia come unica possibile forma che crea un vincolo stabile e perpetuo tra due persone di sesso diverso.
Salvis Juribus – Rivista di informazione giuridica
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Giuseppe Di Micco
Formazione
Giuseppe Di Micco (1986), Avvocato e Ph.D. Ha conseguito la laurea magistrale in Giurisprudenza (LMG/01) con votazione 110 e lode discutendo una tesi in diritto canonico. Durante la pratica forense presso l’Avvocatura Distrettuale dello Stato di Napoli, ha continuato a coltivare l’interesse per il settore del diritto canonico ed ecclesiastico partecipando alle attività culturali ed ai convegni organizzati dalla sezione di Diritto Ecclesiastico e Canonico del Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università di Napoli “Federico II”.
Nell’ottobre del 2012 è stato vincitore al concorso pubblico per l’ammissione alle scuole di dottorato di ricerca dell’Università Statale di Milano, in particolare per il dottorato in Scienze Giuridiche – Curriculum in Diritto Ecclesiastico e Canonico, 28° ciclo. Il 29 gennaio 2016 ha conseguito il titolo di dottore di ricerca, superando l’esame finale con la discussione di una tesi dal titolo "Matrimonio e consumazione nei diritti religiosi".
Nel novembre 2017 ha partecipato al corso di formazione teorico e pratico tenutosi presso il Tribunale Apostolico della Rota Romana dal Titolo “Il nuovo processo matrimoniale e la procedura super rato” superando le relative esercitazioni con la votazione ed ottenendo il diploma con votazione “Summa cum laude”.
Nel 2019, ha frequentato il Corso per la formazione dei Postulatori presso lo Studium della Congregazione delle Cause dei Santi, superando l’esame finale con la votazione 9.5/10 Magna cum Laude probatus
Attività professionale ed extra
Svolge la professione forense collaborando con studi legali in materia di diritto civile (in particolare in tema di risarcimento danni, riscossione esattoriale, recupero crediti, diritto del lavoro, diritto bancario, diritto di famiglia e delle successioni).Ha collaborato con la cattedra di diritto ecclesiastico, diritto canonico e diritti confessionali del Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università “Federico II”.E’ stato tutor presso la Scuola di Specializzazione per le Professioni Legali dell’Università degli Studi di Napoli “Federico II” per la materia di diritto del lavoro (AA.2018/2019).
Collabora, inoltre, per il comitato di redazione della rivista on line Salvis Juribus con commenti a sentenze in materia sia di diritto civile che di diritto ecclesiastico.
E’ membro dell’Ordine della Fraternità Francescana Secolare di Afragola (OFS).
E’ membro del Consiglio Direttivo dell’Associazione “Le Beatitudini” ODV con sede presso la Pontificia Basilica Minore di S. Antonio da Padova in Afragola (NA)
Attività scientifiche
Nel maggio del 2016 ha preso parte ad un Campus di Studio presso STILO (RC), organizzato dall’Università Magna Grecia di Catanzaro dal titolo “L’Islam. Dal pregiudizio ai diritti”, prendendo attivamente parte al gruppo di lavoro costituitosi in seno allo stesso, sulla libertà religiosa e integrazione nell’ambito della scuola italiana.E’ stato organizzatore e moderatore del convegno dal titolo “La tutela della famiglia nell’ordinamento secolare e canonico. Aspetti pastorali e riforme processuali”, organizzato il 4 maggio 2018 presso la Pontificia Basilica S. Antonio da Padova Afragola (NA), accreditato presso il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Napoli Nord, con il patrocinio dell’Associazione forense di Afragola e dell’Unione Giuristi Cattolici Italiani.
E’ stato curatore del volume relativo agli atti del Convegno “La tutela della famiglia nell’ordinamento secolare e canonico. Aspetti pastorali e riforme processuali”, pubblicati presso la Key editore nel dicembre 2018.
E’ stato coautore del volume “Il Trust. Origine, analisi e aspetti comparativi” (a cura di Francesco Cecaro), pubblicato presso Turisa editrice, Collana Studia Selecta, 2018.