L’impegno delle Nazioni Unite nel contrasto alla diffusione del COVID-19

L’impegno delle Nazioni Unite nel contrasto alla diffusione del COVID-19

In un contesto internazionale provato dalla diffusione del virus COVID-19 che sta mettendo a dura prova la vita dei singoli, degli Stati e dei rapporti internazionali, le Istituzioni onusiane si impegnano a garantire assistenza e supporto ai Paesi di tutto il mondo. Come riportato nel titolo della nuova Risoluzione dell’Assemblea generale, Global solidarity to fight the coronavirus disease 2019 (COVID-19)[1] adottata il 2 Aprile 2020, la parola d’ordine più volte enunciata nel testo è solidarietà. L’Assemblea generale ringrazia tutti coloro che si sono impegnati in prima linea in questa battaglia, dal personale sanitario agli scienziati e ricercatori ed auspica ad una maggiore cooperazione multilaterale nella lotta a quella che potrebbe definirsi una nuova guerra.

La Risoluzione evidenzia l’importanza di una risposta globale alla pandemia, che garantisca al contempo una ripresa sostenibile ed il pieno rispetto dei diritti umani, attraverso l’adozione da parte di ogni Stato di misure urgenti per il contrasto ad ogni forma di xenofobia, razzismo e discriminazione. A tal proposito, i due esperti indipendenti ONU sui diritti umani, il cileno Felipe González Morales, relatore speciale sui migranti e l’italiana Maria Grazia Giammarinaro, relatrice sul traffico di esseri umani, hanno recentemente chiesto ai Governi di tutto il mondo di porre particolare attenzione ai migranti ed alle vittime del traffico di esseri umani i quali, a causa della mancanza di dispositivi di protezione e delle condizioni igienico-sanitarie in cui vivono e lavorano, risultano maggiormente esposti al contagio[2].

La tutela delle popolazioni più vulnerabili è stata l’oggetto della raccomandazione rivolta agli Stati dal Segretario Generale ONU Antonio Guterres, che ha invitato al cessate il fuoco nelle zone di guerra, in cui la pandemia rischia di acuire i conflitti, non permettendo così l’arrivo degli aiuti necessari[3]. La prosecuzione delle ostilità rischia inoltre di porre in secondo piano l’emergenza COVID-19, il che porterebbe ad un’escalation dei contagi e della violenza. Sebbene si attendano ulteriori risvolti, il Segretario Guterres ha aggiunto che ad oggi circa 10 Paesi hanno accettato il cessez-le-feu e si stanno impegnando a mantenere una pace -si spera- duratura.

Tuttavia, in un’era informatizzata quale è quella contemporanea, l’approccio multilaterale ed il rispetto dei diritti umani auspicati dall’ONU, includono anche la sicurezza informatica e la tutela da eventuali attacchi cyber, come spiegato nel recente articolo pubblicato sul sito delle Nazioni Unite sulla “infodemia”.

L’infodemia rappresenta la diffusione di false informazioni sulla pandemia in atto attraverso i social network, truffando gli utenti e generando in essi un vero e proprio terrorismo psicologico.  Il contrasto alla cyber criminalità è ormai da anni uno dei principali obiettivi delle Istituzioni onusiane e mai come oggi è importante monitorare il flusso di informazioni presenti in rete.

Il problema ha coinvolto in prima linea l’Organizzazione Mondiale per la Sanità (OMS), il cui Direttore Generale Tedros Adhanom Ghebreyesus ha recentemente affermato che le fake news si diffondono più velocemente e più facilmente del virus stesso, oltre a rappresentarne un pericolo altrettanto grave. Tra queste risaltano la prevenzione del virus tramite il consumo di bevande alcoliche o l’esposizione a temperature superiori ai 25 gradi, così come la possibilità di debellarlo grazie alle lampade UV[4]. Sebbene alcuni falsi consigli appaiano addirittura bizzarri, purtroppo sono in molti a cadere ingenuamente nella trappola dei malintenzionati, che riescono così a scatenare una psicosi globale.

La stessa OMS è intervenuta sul problema delle fake news avviando una collaborazione con Google, affinché le notizie provenienti da fonti certe ed affidabili appaiano nella prima pagina delle ricerche effettuate da ciascuno, in modo da lasciare per ultime le notizie ritenute dubbie.

Una grande attenzione è anche rivolta al phishing, un tipo di truffa informatica che – in questo caso -consiste nell’invio di email da parte di hacker che si fingono rappresentanti istituzionali intenzionati a dare informazioni confidenziali ai loro utenti circa le modalità di contrasto al COVID-19. Nella maggior parte dei casi, le email contengono la richiesta di dati personali, ivi compresi i codici bancari. Le Nazioni Unite, direttamente ed attraverso gli Stati membri, hanno allertato i cittadini precisando che nessun rappresentante istituzionale richiederà mai i loro dati personali o il numero delle loro carte di credito[5].

Per assicurare il corretto scambio di informazioni, il sito di messaggistica Whatsapp ha realizzato un polo d’informazione sul coronavirus[6], in collaborazione con l’OMS, l’UNICEF ed il Programma delle Nazioni Unite per lo Sviluppo (UNDP). L’iniziativa si rivolge a diverse categorie di lavoratori e volontari dei settori sanitario e socio-assistenziale, cui propone consigli generali sulle modalità di prevenzione dal contagio, così da scongiurare la diffusione di informazioni fuorvianti e permettere la creazione di gruppi di messaggistica istantanea con cui gli esperti potranno scambiarsi consigli e supporto reciproco anche da un Paese all’altro del mondo.

In attesa di risultati concreti delle misure adottate dall’ONU, ci si domanda se lo strumento di soft law utilizzato sinora sia adatto a far fronte alla diffusione di un virus che sta mietendo migliaia di vittime; soltanto laddove ciò non si rivelasse efficace, si potrebbe pensare al ricorso a misure più drastiche. La sfida che il sistema internazionale sta affrontando rappresenta una novità per le Istituzioni nazionali e sovranazionali, ragion per cui è difficile stabilire a priori le loro future modalità d’azione; tuttavia, la cooperazione di cui gli Stati sono attualmente i protagonisti, appare il principale strumento di contrasto all’invisibile nemico comune.

 

 


[1] Da https://www.un.org/pga/74/2020/03/30/global-solidarity-to-fight-covid-19/.
[2] COVID-19 – Esperti ONU chiedono ai Governi di adottare misure urgenti a tutela di migranti e contro il traffico di esseri umani da https://unric.org/it/covid-19-esperti-onu-chiedono-ai-governi-di-adottare-misure-urgenti-a-tutela-di-migranti-e-contro-il-traffico-di-esseri-umani/.
[3] COVID-19 – Il Segretario Generale ONU invoca il cessate il fuoco globale da https://unric.org/it/covid-19-il-segretario-generale-onu-invoca-il-cessate-il-fuoco-globale/.
[4] Nouveau coronavirus (2019-nCoV) : conseils au grand public – En finir avec les idées reçues da https://www.who.int/fr/emergencies/diseases/novel-coronavirus-2019/advice-for-public/myth-busters.
[5] COVID-19 : le système de l’ONU en alerte contre l’ « infodémie » et la cybercriminalité da https://www.un.org/fr/coronavirus-covid-19-fr/covid-19-lonu-en-alerte-contre-l-%C2%AB-infod%C3%A9mie-%C2%BB-et-la-cybercriminalit%C3%A9%C2%A0.
[6] COVID-19 : l’OMS, l’UNICEF et le PNUD s’associent à WhatsApp da https://www.undp.org/content/undp/fr/home/news-centre/news/2020/COVID-19_WHO_UNICEF_UNDP_Partner_with_WhatsApp_to_Get_Real_Time_Health_Information_to_Billions_around_the_World.html.

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