Matrimonio per “prova”, no al risarcimento danni

Matrimonio per “prova”, no al risarcimento danni

Cass. Civ., 3 Sezione Civile, Ordinanza n. 28390/2024

Un caso particolare quello giunto all’attenzione dei giudici di Piazza Cavour. Un uomo, dopo aver perso sia in primo che in secondo grado con condanna per responsabilità aggravata, non si arrende e giunge in Cassazione.

La vicenda ha avuto ad oggetto il mancato riconoscimento di un’indennità risarcitoria per il comportamento della moglie, che gli avrebbe celato la volontà di volersi sposare per “prova”, per verificare se l’unione coniugale potesse durare o meno. In sostanza l’ex non avrebbe mai voluto impegnarsi per tutta la vita, ma soltanto fare un esperimento circa la possibile durata del matrimonio.

Infatti, dopo circa sei mesi la celebrazione del matrimonio, la convenuta aveva adito l’autorità giudiziaria ecclesiastica che accertava la nullità del matrimonio per riserva mentale ed esclusione dell’indissolubilità. Tuttavia, la sentenza canonica non aveva ottenuto la delibazione statale poiché contraria all’ordine pubblico. La riserva mentale non è un motivo di nullità del matrimonio civile.

Il ricorrente sostiene che ci sarebbero tutti i presupposti dell’illecito civile ai sensi dell’art. 2043 c.c. a causa del comportamento omissivo della moglie e per l’ingannevole reticenza della stessa su circostanze rilevanti e significative per il matrimonio. Secondo l’argomentazione proposta ci sarebbe stata una violazione della libertà di autodeterminazione, tale da integrare una condotta simulatoria. Infatti, sostiene il ricorrente, qualora egli avesse conosciuto la reale volontà della futura moglie non si sarebbe mai sposato. Pertanto, il comportamento ingannevole della convenuta costituirebbe fonte di responsabilità sia per violazione dei principi di buona fede e correttezza, sia per l’affidamento incolpevole e lesione della libertà di autodeterminazione.

La Suprema Corte non condivide tale linea difensiva. Invero, l’assenza della riserva mentale come causa di nullità del matrimonio civile esula da qualsiasi questione circa la responsabilità del coniuge in mala fede (art. 129 bis c.c.).

Nel caso di specie non è configurabile alcuna lesione di un interesse giuridicamente rilevante che potrebbe dare luogo ad un danno ingiusto. Per di più, la libertà matrimoniale è un diritto della personalità (art. 2 Cost., art. 12 CEDU), né può attribuirsi un effetto vincolante allo stesso, poiché ciascun coniuge può legittimamente far cessare il proprio obbligo di fedeltà proponendo domanda di separazione o di divorzio ove ne sussistano i presupposti.

L’atto di impegno matrimoniale è frutto della libera e responsabile scelta del soggetto, quale espressione della libertà di autodeterminarsi per la celebrazione del matrimonio.

Dunque, non esiste alcun obbligo giuridico di comunicare all’altro partner uno stato di incertezza della durata del vincolo e né tale omissione può determinare un obbligo risarcitorio, ma costituisce tutt’al più adempimento di un dovere morale o sociale.

Ne consegue che l’omissione della riserva mentale sulla possibile dissoluzione del matrimonio non rappresenta un fatto costitutivo di responsabilità risarcitoria.


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Giuseppe Di Micco

Formazione Giuseppe Di Micco (1986), Avvocato e Ph.D. Ha conseguito la laurea magistrale in Giurisprudenza (LMG/01) con votazione 110 e lode discutendo una tesi in diritto canonico. Durante la pratica forense presso l’Avvocatura Distrettuale dello Stato di Napoli, ha continuato a coltivare l’interesse per il settore del diritto canonico ed ecclesiastico partecipando alle attività culturali ed ai convegni organizzati dalla sezione di Diritto Ecclesiastico e Canonico del Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università di Napoli “Federico II”. Nell’ottobre del 2012 è stato vincitore al concorso pubblico per l’ammissione alle scuole di dottorato di ricerca dell’Università Statale di Milano, in particolare per il dottorato in Scienze Giuridiche – Curriculum in Diritto Ecclesiastico e Canonico, 28° ciclo. Il 29 gennaio 2016 ha conseguito il titolo di dottore di ricerca, superando l’esame finale con la discussione di una tesi dal titolo "Matrimonio e consumazione nei diritti religiosi". Nel novembre 2017 ha partecipato al corso di formazione teorico e pratico tenutosi presso il Tribunale Apostolico della Rota Romana dal Titolo “Il nuovo processo matrimoniale e la procedura super rato” superando le relative esercitazioni con la votazione ed ottenendo il diploma con votazione “Summa cum laude”. Nel 2019, ha frequentato il Corso per la formazione dei Postulatori presso lo Studium della Congregazione delle Cause dei Santi, superando l’esame finale con la votazione 9.5/10 Magna cum Laude probatus Attività professionale ed extra Svolge la professione forense collaborando con studi legali in materia di diritto civile (in particolare in tema di risarcimento danni, riscossione esattoriale, recupero crediti, diritto del lavoro, diritto bancario, diritto di famiglia e delle successioni).Ha collaborato con la cattedra di diritto ecclesiastico, diritto canonico e diritti confessionali del Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università “Federico II”.E’ stato tutor presso la Scuola di Specializzazione per le Professioni Legali dell’Università degli Studi di Napoli “Federico II” per la materia di diritto del lavoro (AA.2018/2019). Collabora, inoltre, per il comitato di redazione della rivista on line Salvis Juribus con commenti a sentenze in materia sia di diritto civile che di diritto ecclesiastico. E’ membro dell’Ordine della Fraternità Francescana Secolare di Afragola (OFS). E’ membro del Consiglio Direttivo dell’Associazione “Le Beatitudini” ODV con sede presso la Pontificia Basilica Minore di S. Antonio da Padova in Afragola (NA) Attività scientifiche Nel maggio del 2016 ha preso parte ad un Campus di Studio presso STILO (RC), organizzato dall’Università Magna Grecia di Catanzaro dal titolo “L’Islam. Dal pregiudizio ai diritti”, prendendo attivamente parte al gruppo di lavoro costituitosi in seno allo stesso, sulla libertà religiosa e integrazione nell’ambito della scuola italiana.E’ stato organizzatore e moderatore del convegno dal titolo “La tutela della famiglia nell’ordinamento secolare e canonico. Aspetti pastorali e riforme processuali”, organizzato il 4 maggio 2018 presso la Pontificia Basilica S. Antonio da Padova Afragola (NA), accreditato presso il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Napoli Nord, con il patrocinio dell’Associazione forense di Afragola e dell’Unione Giuristi Cattolici Italiani. E’ stato curatore del volume relativo agli atti del Convegno “La tutela della famiglia nell’ordinamento secolare e canonico. Aspetti pastorali e riforme processuali”, pubblicati presso la Key editore nel dicembre 2018. E’ stato coautore del volume “Il Trust. Origine, analisi e aspetti comparativi” (a cura di Francesco Cecaro), pubblicato presso Turisa editrice, Collana Studia Selecta, 2018.

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