Pensione anticipata: chi può e chi non può?
Il dibattito sulle pensioni anticipate è una questione aperta e, a pochi mesi dalla scadenza di Quota 100, il Governo non sembra aver trovato una soluzione, dunque non si sa ancora se si assisterà ad una Riforma delle pensioni o ad un ritorno in toto della Legge Fornero.
Ma quando si parla di pensione anticipata, a che cosa ci si riferisce?
Nella generalità dei casi, si chiama così la pensione che si può ottenere prima del compimento dell’età per la pensione di vecchiaia. Esistono diverse tipologie di pensione anticipata: alcune consentono di uscire dal lavoro senza limiti di età, se l’interessato è in possesso degli anni di contributi richiesti per il trattamento; in altri casi, la pensione anticipata consente di uscire dal lavoro con un determinato requisito contributivo ed un’età inferiore all’età pensionabile prevista per il trattamento di vecchiaia.
Ad oggi, è possibile uscire dal lavoro a prescindere dal possesso di un’età minima per chi richiede la pensione anticipata ordinaria, la pensione anticipata precoci e la pensione di anzianità in regime di totalizzazione. Le pensioni che, invece, consentono di uscire dal lavoro con un’età inferiore, rispetto a quella richiesta dal trattamento di vecchiaia, sono la pensione anticipata contributiva, l’Ape sociale (che è un trattamento di accompagnamento alla pensione), l’opzione donna e la pensione di anzianità per gli addetti ai lavori usuranti.
Anche le gestioni previdenziali dei liberi professionisti prevedono, normalmente, pensioni anticipate o di anzianità, con limiti di età inferiori rispetto all’età prevista per la pensione di vecchiaia o addirittura raggiungibili sulla sola base degli anni di contributi.
Di seguito sono illustrate brevemente alcune tipologie di trattamenti pensionistici anticipati ed i relativi requisiti di accesso:
Pensione anticipata ordinaria
La pensione anticipata ordinaria richiede il perfezionamento del solo requisito contributivo, ovvero 41 anni e 10 mesi di versamenti per le donne e 42 anni e 10 mesi di versamenti per gli uomini.
Il requisito contributivo si può raggiungere anche attraverso il regime di cumulo, cioè sommando gratuitamente i periodi non coincidenti accreditati presso diverse gestioni di previdenza, comprese le casse dei liberi professionisti.
A partire dalla maturazione del requisito contributivo è prevista, ai fini della decorrenza della pensione, una finestra mobile pari a 3 mesi. Inoltre, durante il periodo compreso tra il 1° gennaio 2019 e il 31 dicembre 2026, è sospesa l’applicazione della dinamica della speranza di vita, quindi i requisiti contributivi non possono aumentare.
Per l’accesso alla pensione anticipata è richiesta, in ogni caso, la cessazione del rapporto di lavoro dipendente.
Pensione anticipata contributiva
I lavoratori subordinati privi di contributi al 31 dicembre 1995, la cui pensione si calcola dunque con il sistema integralmente contributivo, possono conseguire la pensione anticipata con un requisito di età pari a 64 anni (soggetto agli adeguamenti periodici alla speranza di vita media) ed un requisito contributivo pari a 20 anni di versamenti effettivi (non sono utili i contributi figurativi). È previsto un “importo soglia” minimo dell’assegno pensionistico, pari ad almeno 2,8 volte quello dell’assegno sociale, quindi per il 2021 pari a 1.288,78 euro al mese.
È possibile ottenere questa pensione in regime di cumulo, ma i periodi contribuiti presso una cassa professionale, utili per il diritto, rilevano ai fini della misura della pensione solo previa deliberazione della cassa.
Pensione anticipata con requisito ridotto per i lavoratori precoci
A partire dal 1° maggio 2017 è prevista la possibilità di ottenere la pensione anticipata con un requisito contributivo ridotto pari a 41 anni. I beneficiari dell’agevolazione sono i c.d. lavoratori precoci, cioè coloro che possiedono almeno 12 mesi di contribuzione prima del compimento del 19° anno di età, che sono iscritti all’Assicurazione generale obbligatoria (AGO) dell’INPS, alle forme sostitutive ed esclusive o alla gestione Separata e che possiedono almeno un contributo, presso una delle gestioni elencate, alla data del 31 dicembre 1995. Il requisito contributivo si può raggiungere presso una sola gestione o attraverso il regime di cumulo, ma, degli anni di contribuzione complessivamente richiesti, 35 devono risultare al netto di eventuali periodi di disoccupazione indennizzata o di malattia e infortunio non integrati dal datore di lavoro.
Inoltre, i precoci devono appartenere ad una delle seguenti categorie: disoccupati di lungo corso, caregiver, invalidi dal 74%, addetti ai lavori usuranti, notturni o gravosi.
Per accedere a tale beneficio è necessario presentare una domanda di riconoscimento dell’agevolazione all’INPS entro il 1° marzo di ciascun anno e solo in caso di esito positivo, anche a seguito di verifica della relativa copertura finanziaria, presentare la domanda di pensione anticipata.
Pensione anticipata Quota 100
La pensione anticipata con opzione Quota 100 può essere ottenuta, in via sperimentale, per il triennio 2019-2021. La prestazione spetta ai lavoratori iscritti all’Assicurazione Generale Obbligatoria (AGO) – che comprende il Fondo Pensioni Lavoratori Dipendenti (FPLD) e le gestioni speciali per i lavoratori autonomi (artigiani, commercianti, coltivatori diretti, coloni e mezzadri) – ed alle forme sostitutive ed esclusive della medesima, gestite dall’INPS, nonché ai lavoratori iscritti alla Gestione Separata.
Alla prestazione non può accedere il personale appartenente alle Forze armate, il personale delle forze di Polizia e di Polizia penitenziaria, il personale operativo del corpo nazionale dei Vigili del fuoco ed il personale della Guardia di finanza. È necessario avere un’età pari almeno a 62 anni, da compiere entro il 31 dicembre 2021 ed un’anzianità contributiva almeno pari a 38 anni, da conseguire entro il 31 dicembre 2021.
Il requisito contributivo si può raggiungere presso una sola gestione o attraverso il regime di cumulo, mentre, degli anni di contribuzione complessivamente richiesti, 35 devono risultare al netto di eventuali periodi di disoccupazione indennizzata o di malattia e infortunio non integrati dal datore di lavoro.
Il trattamento può essere conseguito una volta cessata l’attività lavorativa subordinata.
La decorrenza della pensione è soggetta a dei periodi di attesa, detti finestre, differenti a seconda della data di maturazione dei requisiti e della categoria di appartenenza del beneficiario della prestazione.
I requisiti per la Quota 100 possono essere maturati sino al 31 dicembre 2021, successivamente a tale data non è possibile ottenere tale agevolazione.
Pensione anticipata Opzione donna
La cosiddetta “Opzione donna” è un trattamento pensionistico calcolato secondo le regole di calcolo del sistema contributivo ed erogato, previa domanda, in favore delle lavoratrici dipendenti ed autonome. Possono accedere a tale trattamento le donne lavoratrici che abbiano maturato, entro il 31 dicembre 2020, un’anzianità contributiva pari o superiore a 35 anni ed un’età anagrafica pari o superiore a 58 anni per le lavoratrici dipendenti e a 59 anni per le lavoratrici autonome.
Le lavoratrici conseguono il diritto alla decorrenza del trattamento pensionistico trascorsi 12 mesi dalla data di maturazione dei requisiti, nel caso in cui il trattamento pensionistico sia liquidato a carico delle forme di previdenza dei lavoratori dipendenti o 18 mesi dalla data di maturazione dei requisiti, se il trattamento è liquidato a carico delle gestioni previdenziali dei lavoratori autonomi.
Le lavoratrici del comparto scuola e dell’Alta Formazione Artistica Musicale e Coreutica (AFAM), al ricorrere dei requisiti, possono conseguire il trattamento pensionistico rispettivamente a decorrere dal 1° settembre e dal 1° novembre 2021.
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Lisa Bizzarri
Ho conseguito la laurea magistrale in Giurisprudenza all'Università di Macerata con tesi in diritto penale ("Colpa e disastri naturali: prove tecniche di diritto penale del rischio"). Dal 2020 sono abilitata alla professione forense.
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