PERMESSO DI SOGGIORNO: legittimo il diniego di fronte alla commissione di reati gravi

PERMESSO DI SOGGIORNO: legittimo il diniego di fronte alla commissione di reati gravi

T.A.R. Veneto, Venezia, Sez. III, Sent., 16 giugno 2015, n. 689

a cura di Giacomo Romano

Ai sensi dell’art. 4, L. 30 luglio 2002, n. 189 la commissione da parte dell’extracomunitario di reati di particolare gravità e la conseguente condanna penale comportano un automatico impedimento al rinnovo del suo permesso di soggiorno, senza necessità di un’autonoma valutazione della concreta pericolosità sociale, in quanto si tratta di una preclusione che non costituisce un effetto penale ovvero una sanzione accessoria alla condanna, bensì un effetto amministrativo che la legge fa derivare dal fatto storico consistente nell’avere riportato una condanna per determinati reati, quale indice presuntivo di pericolosità sociale o, quanto meno, di riprovevolezza, ai fini della permanenza in Italia, del comportamento tenuto nel Paese dallo straniero.

Fatto

La Questura di Rovigo denegava al ricorrente il rinnovo del permesso di soggiorno per motivi di lavoro subordinato evidenziando la pericolosità sociale del richiedente, così come derivante dall’avvenuta condanna dello stesso, anche in sede di appello, per reati in materia di stupefacenti.

Lo straniero proponeva ricorso avverso il provvedimento di diniego.

La decisione

I giudici veneziani, nell’affermare il principio di cui in massima, hanno evidenziato come i requisiti per il rilascio del permesso di soggiorno sono i medesimi, giusto il combinato disposto degli artt. 4 e 5, D.Lgs. n. 286 del 1998, nel caso di rinnovo dello stesso.

Tanto premesso, il T.A.R. ha rilevato la legittimità del provvedimento della Questura soprattutto nel richiamare la condanna subita, in rapporto al reato commesso ed alla mancata prova di un reale inserimento sociale, tenuto conto altresì del fatto che il reato veniva commesso quando il cittadino extracomunitario risultava regolarmente soggiornante in Italia.

Per i giudici, i reati ascritti allo straniero, rientrano fra quelli individuati espressamente dall’art. 4 c. 3 del D.lgs. 286/98 come impeditivi ex sé dell’ingresso e quindi della permanenza del ricorrente in territorio italiano.

Pertanto, il provvedimento ha preso in particolare considerazione la condotta che ha portato alla irrogazione della condanna inflitta ed ha concluso in senso sfavorevole al rilascio del rinnovo del permesso di soggiorno, proprio valutando l’entità della pena inflitta, il tipo di reato commesso, nonchè la prevalenza dell’interesse pubblico alla sicurezza.

Per approfondimenti sul tema vedasi anche:

CITTADINANZA: legittimo il diniego di fronte ad una evidente inadeguatezza nella comprensione della lingua italiana

Per la prova d’italiano:  Permesso di soggiorno. Prove d’esame di lingua italiana per soggiornanti di lungo periodo.


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Avv. Giacomo Romano

Ideatore e Coordinatore at Salvis Juribus
Nato a Napoli nel 1989, ha conseguito la laurea in giurisprudenza nell’ottobre 2012 con pieni voti e lode, presso l'Università degli Studi di Napoli Federico II, discutendo una tesi in diritto amministrativo dal titolo "Le c.d. clausole esorbitanti nell’esecuzione dell’appalto di opere pubbliche", relatore Prof. Fiorenzo Liguori. Nel luglio 2014 ha conseguito il diploma presso la Scuola di specializzazione per le professioni legali dell'Università degli Studi di Napoli Federico II. Subito dopo, ha collaborato per un anno con l’Avvocatura Distrettuale dello Stato di Napoli occupandosi, prevalentemente, del contenzioso amministrativo. Nell’anno successivo, ha collaborato con uno studio legale napoletano operante nel settore amministrativo. Successivamente, si è occupato del contenzioso bancario e amministrativo presso studi legali con sede in Napoli e Verona. La passione per l’editoria gli ha permesso di intrattenere una collaborazione professionale con una nota casa editrice italiana. È autore di innumerevoli pubblicazioni sulla rivista “Gazzetta Forense” con la quale collabora assiduamente da giugno 2013. Ad oggi, intrattiene collaborazioni professionali con svariate riviste di settore e studi professionali. È titolare di “Salvis Juribus Law Firm”, studio legale presso cui, insieme ai suoi collaboratori, svolge quotidianamente l’attività professionale avendo modo di occuparsi, in particolare, di problematiche giuridiche relative ai Concorsi Pubblici, Esami di Stato, Esami d’Abilitazione, Urbanistica ed Edilizia, Contratti Pubblici ed Appalti.

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