Peschereccio escluso dal FEAMP: l’avv. Romano vince, arriva il Commissario ad acta
Il Tribunale Amministrativo Regionale della Campania ha recentemente ordinato al Prefetto di Napoli, in qualità di Commissario ad acta, di attivarsi in sostituzione del MASAF – PEMAC IV per tutelare gli interessi di un pescatore colpito da una ingiusta esclusione dal Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca (FEAMP).
I Giudici partenopei hanno, così, deciso di affidare ad un soggetto esterno, ritenuto evidentemente più capace, la gestione della complessa materia riguardante l’organizzazione dei fondi europei in materia di pesca. Si tratta di una misura dirompente che evidenzia la totale inefficienza della PEMAC IV.
Come noto, il Fondo europeo è stato istituito al fine di sostenere finanziariamente gli operatori che rispettano le norme della politica comune della pesca (PCP) e scoraggiare coloro che praticano la pesca illegale mediante l’esclusione dal sussidio.
La normativa europea prevede, allora, che ad un peschereccio impegnato nella pesca illegale e che, dunque, commetta una infrazione grave sia impedito di partecipare al Fondo per un periodo di tempo determinato.
Tuttavia, nella pratica accade che le Autorità competenti siano troppe volte superficiali e goffe nell’applicazione della complessa normativa europea e, così, si finisce con l’escludere indiscriminatamente dal Fondo tantissimi operatori, spesso per un periodo indefinito e senza alcuna reale motivazione.
Proprio quello che è accaduto nel caso in esame. Il Ministero aveva, infatti, archiviato l’istanza di ammissione al Fondo presentata da un peschereccio di Procida in esercizio con il sistema strascico poiché lo stesso, qualche tempo prima, aveva esercitato la pesca professionale in zona non consentita, vale a dire entro una distanza di 1,5 miglia nautiche dalla costa.
Gli Uffici Ministeriali, infatti, ritenevano che tale condotta configurasse automaticamente una infrazione grave comportante, come tale, l’esclusione dal beneficio economico.
In altri termini, secondo il Ministero, alle Autorità competenti basterebbe un “segno di spunta” per escludere un peschereccio dal Fondo europeo, senza alcun’altra motivazione al riguardo.
L’avv. Giacomo Romano, non convinto del buon operato del Ministero, ha assunto le difese del peschereccio evidenziando che l’infrazione contestata non potesse essere aprioristicamente considerata come “grave” solo ed esclusivamente sulla base della sua astratta corrispondenza con la fattispecie descritta nel Regolamento europeo in materia.
Il T.A.R. Napoli ha avallato la tesi dell’avv. Romano ritenendo <<…che la censura meriti accoglimento, in quanto la ricostruzione normativa evidenzia come non possa affermarsi che l’infrazione sia automaticamente “grave” […] essendo necessaria una valutazione in concreto della autorità competente dello Stato membro…>>, che nella specie non risultava effettuata né dalla Guardia di Finanza né dalla Capitaneria di Porto le quali si erano limitate alla sola applicazione delle sanzioni amministrative previste dalla L. 4 del 2012 sequestrando il pescato e assegnando punti alla licenza di pesca.
Non basta, quindi, che ad un peschereccio sia stata comminata una sanzione pecuniaria con consequenziale assegnazione di punti alla licenza di pesca per ritenerlo escluso dal Fondo europeo. Si tratta, infatti, di sanzioni previste dalla sola normativa italiana e non incidono sul sistema europeo di aiuti alla pesca. In questi casi, dunque, l’esclusione dal FEAMP appare una misura decisamente sproporzionata, anche alla luce dei principi europei.
Il Ministero è rimasto, però, inadempiente alla sentenza e così il T.A.R. partenopeo, in accoglimento del ricorso per l’ottemperanza patrocinato dall’avv. Giacomo Romano, ha nuovamente condannato gli Uffici, questa volta ad adottare gli atti necessari a dare esecuzione al provvedimento lasciando sullo sfondo l’ipotesi di un commissariamento nel caso di perdurante inadempimento.
A questo punto, il MASAF, nonostante la riapertura del procedimento e l’emanazione di un preavviso di rigetto, ha scelto però di non concludere il procedimento con l’adozione di un provvedimento espresso lasciando il peschereccio nel “limbo”.
Il provvedimento in commento è interessante e merita di essere segnalato poiché i Giudici partenopei, preso atto della pervicacia del Ministero, hanno ordinato al Prefetto di Napoli, già nominato Commissario ad acta, di attivarsi senza indugio considerando che dall’istruttoria <<…non sembra emergere alcuna motivazione analitica rispetto al preteso carattere di “gravità” dell’infrazione commessa e posta a fondamento del diniego dei sussidi richiesti…>>.
Insomma, una pesante sconfitta per gli Uffici ministeriali oramai “a fondo”.
Ora si attende il Commissario ad acta per scrivere velocemente la parola “fine” alla vicenda.
“Si tratta di una vittoria significativa per il nostro Studio – ha dichiarato l’avv. Giacomo Romano – da tempo apertamente schierato al fianco dei pescatori. Provvedimenti che rappresentano indubbiamente una grande opportunità di tutela per tutti gli operatori del mare ingiustamente e quotidianamente vessati da Amministrazioni poco attente alle esigenze dei pescatori, soprattutto in questa delicata fase economica”.
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Avv. Giacomo Romano
Ideatore e Coordinatore at Salvis Juribus
Nato a Napoli nel 1989, ha conseguito la laurea in giurisprudenza nell’ottobre 2012 con pieni voti e lode, presso l'Università degli Studi di Napoli Federico II, discutendo una tesi in diritto amministrativo dal titolo "Le c.d. clausole esorbitanti nell’esecuzione dell’appalto di opere pubbliche", relatore Prof. Fiorenzo Liguori. Nel luglio 2014 ha conseguito il diploma presso la Scuola di specializzazione per le professioni legali dell'Università degli Studi di Napoli Federico II. Subito dopo, ha collaborato per un anno con l’Avvocatura Distrettuale dello Stato di Napoli occupandosi, prevalentemente, del contenzioso amministrativo. Nell’anno successivo, ha collaborato con uno studio legale napoletano operante nel settore amministrativo. Successivamente, si è occupato del contenzioso bancario e amministrativo presso studi legali con sede in Napoli e Verona. La passione per l’editoria gli ha permesso di intrattenere una collaborazione professionale con una nota casa editrice italiana. È autore di innumerevoli pubblicazioni sulla rivista “Gazzetta Forense” con la quale collabora assiduamente da giugno 2013. Ad oggi, intrattiene collaborazioni professionali con svariate riviste di settore e studi professionali. È titolare di “Salvis Juribus Law Firm”, studio legale presso cui, insieme ai suoi collaboratori, svolge quotidianamente l’attività professionale avendo modo di occuparsi, in particolare, di problematiche giuridiche relative ai Concorsi Pubblici, Esami di Stato, Esami d’Abilitazione, Urbanistica ed Edilizia, Contratti Pubblici ed Appalti.