Il processus brevior nella riforma di Papa Francesco
Brevi considerazioni circa il discorso del Santo Padre del 25 novembre 2017 ai partecipanti al corso del Tribunale della Rota Romana.
A quasi due anni dalla riforma del processo per la dichiarazione di nullità matrimoniale canonica attuata con i due Motu propri Mitis Iudex Dominus Iesus e Mitis et Misericors Iesus, Papa Francesco ritorna sul tema, che è squisitamente giuridico, ma anche il risultato di un cammino pastorale e sinodale sulla famiglia e sul matrimonio.
Il sottoscritto ha avuto il privilegio di partecipare all’udienza del 25 novembre scorso a conclusione del corso di formazione tenutosi presso il Tribunale Apostolico della Rota Romana dal titolo “Il nuovo processo matrimoniale e la procedura super rato”. E’ stata una vera e propria udienza di magistero, dove il Pontefice in forza del suo ufficio di Vescovo di Roma e Successore di Pietro, ha chiarito alcuni punti fondamentali della riforma, evidentemente anche in virtù della non comprensione della stessa, nonché degli abusi che, purtroppo, si verificano nei tribunali ecclesiastici.
Anzitutto, il processo breve va instaurato quando la nullità di un matrimonio è particolarmente evidente e corroborata da circostanze di fatti e di persone, oltre che da testimonianze e documenti che ne ratifichino la manifesta invalidità. E’ questa la ratio per cui non è necessario svolgere tutto il processo ordinario, senza che sia richiesta un’istruttoria più adeguata.
Il processo breve che si istituisce con la domanda di entrambi i coniugi o di uno solo con il consenso dell’altro, va indirizzata al Vescovo Diocesano, ed è lui solo il giudice personale ed unico in tale processo. Solo nell’istruttoria, egli può farsi coadiuvare dal Vicario Giudiziale o da un altro istruttore, anche laico, nonché con la presenza dell’assessore e del difensore del vincolo. La decisione, che va pronunciata coram Domino, sarà sempre solo del Vescovo diocesano. Essa è personale e non delegabile e dovrà essere sempre affermativa. Viceversa, non potrà emettere una sentenza, ma soltanto un decreto con cui il giudizio è ammesso al processo ordinario.
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Giuseppe Di Micco
Formazione
Giuseppe Di Micco (1986), Avvocato e Ph.D. Ha conseguito la laurea magistrale in Giurisprudenza (LMG/01) con votazione 110 e lode discutendo una tesi in diritto canonico. Durante la pratica forense presso l’Avvocatura Distrettuale dello Stato di Napoli, ha continuato a coltivare l’interesse per il settore del diritto canonico ed ecclesiastico partecipando alle attività culturali ed ai convegni organizzati dalla sezione di Diritto Ecclesiastico e Canonico del Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università di Napoli “Federico II”.
Nell’ottobre del 2012 è stato vincitore al concorso pubblico per l’ammissione alle scuole di dottorato di ricerca dell’Università Statale di Milano, in particolare per il dottorato in Scienze Giuridiche – Curriculum in Diritto Ecclesiastico e Canonico, 28° ciclo. Il 29 gennaio 2016 ha conseguito il titolo di dottore di ricerca, superando l’esame finale con la discussione di una tesi dal titolo "Matrimonio e consumazione nei diritti religiosi".
Nel novembre 2017 ha partecipato al corso di formazione teorico e pratico tenutosi presso il Tribunale Apostolico della Rota Romana dal Titolo “Il nuovo processo matrimoniale e la procedura super rato” superando le relative esercitazioni con la votazione ed ottenendo il diploma con votazione “Summa cum laude”.
Nel 2019, ha frequentato il Corso per la formazione dei Postulatori presso lo Studium della Congregazione delle Cause dei Santi, superando l’esame finale con la votazione 9.5/10 Magna cum Laude probatus
Attività professionale ed extra
Svolge la professione forense collaborando con studi legali in materia di diritto civile (in particolare in tema di risarcimento danni, riscossione esattoriale, recupero crediti, diritto del lavoro, diritto bancario, diritto di famiglia e delle successioni).Ha collaborato con la cattedra di diritto ecclesiastico, diritto canonico e diritti confessionali del Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università “Federico II”.E’ stato tutor presso la Scuola di Specializzazione per le Professioni Legali dell’Università degli Studi di Napoli “Federico II” per la materia di diritto del lavoro (AA.2018/2019).
Collabora, inoltre, per il comitato di redazione della rivista on line Salvis Juribus con commenti a sentenze in materia sia di diritto civile che di diritto ecclesiastico.
E’ membro dell’Ordine della Fraternità Francescana Secolare di Afragola (OFS).
E’ membro del Consiglio Direttivo dell’Associazione “Le Beatitudini” ODV con sede presso la Pontificia Basilica Minore di S. Antonio da Padova in Afragola (NA)
Attività scientifiche
Nel maggio del 2016 ha preso parte ad un Campus di Studio presso STILO (RC), organizzato dall’Università Magna Grecia di Catanzaro dal titolo “L’Islam. Dal pregiudizio ai diritti”, prendendo attivamente parte al gruppo di lavoro costituitosi in seno allo stesso, sulla libertà religiosa e integrazione nell’ambito della scuola italiana.E’ stato organizzatore e moderatore del convegno dal titolo “La tutela della famiglia nell’ordinamento secolare e canonico. Aspetti pastorali e riforme processuali”, organizzato il 4 maggio 2018 presso la Pontificia Basilica S. Antonio da Padova Afragola (NA), accreditato presso il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Napoli Nord, con il patrocinio dell’Associazione forense di Afragola e dell’Unione Giuristi Cattolici Italiani.
E’ stato curatore del volume relativo agli atti del Convegno “La tutela della famiglia nell’ordinamento secolare e canonico. Aspetti pastorali e riforme processuali”, pubblicati presso la Key editore nel dicembre 2018.
E’ stato coautore del volume “Il Trust. Origine, analisi e aspetti comparativi” (a cura di Francesco Cecaro), pubblicato presso Turisa editrice, Collana Studia Selecta, 2018.