Recupero crediti attraverso gli accordi stragiudiziali
Le procedure di recupero del credito nei rapporti tra un privato e degli istituti di credito (banche o finanziarie), rappresentano dei validi strumenti per far fronte alle esigenze delle parti.
Non sempre infatti i privati riescono ad adempiere alle proprie obbligazioni e a fronteggiare i costi dovuti a seguito di prestiti o finanziamenti richiesti, laddove infatti vi si possano presentare mutazioni delle condizioni economiche rispetto al momento in cui sia sorta l’obbligazione stessa, tali da non permettere di rispettare regolarmente gli obblighi assunti.
Per riscuotere le somme loro dovute, talvolta banche e finanziarie si rivolgono a delle società di recupero del credito, con il compito quest’ultime di esigere il versamento delle somme dovute da parte del debitore.
In questo caso risultano dei semplici esattori, dato che agiscono per conto delle società che le ha incaricate, anche se non mancano casi nei quali diventano esse stesse proprietarie del credito, in seguito ad una compravendita realizzata con gli istituti (banche o finanziarie) che ne erano detentori, agendo così direttamente per proprio conto.
Ma veniamo dunque alle procedure di recupero del credito che possono realizzarsi.
Un debito può essere pagato o tramite un accordo “a saldo e stralcio” o con un “piano di rientro”.
Il “saldo e stralcio” viene definito come un accordo bonario, un vero e proprio patto con cui le parti (creditore e debitore) giungono ad un compromesso sulla base di reciproche concessioni. Caratteristica principale di tale accordo, è rappresentata dallo sconto che viene concesso al debitore a condizione però che questi garantisca, alla società di recupero credito, o all’istituto bancario o finanziario, il pagamento immediato della somma pattuita in un’unica soluzione. Ciò implica dunque per il creditore una perdita di valore del credito da una parte, ma un recupero certo ed immediato dall’altro. Alla luce delle concessioni offerte al debitore, è possibile che una società di recupero del credito, la banca o la finanziaria, rinuncino ad una parte del proprio credito? È in ogni caso vantaggioso, in quanto non bisogna trascurare il fatto che tali attività, volte appunto alla restituzione del credito, possono essere molto lunghe e dispendiose per ottenere quanto dovuto, ed è proprio a tal proposito che gli istituti e le società di credito sono disposti ad accontentarsi di una somma inferiore e chiudere così definitivamente la vertenza.
Col “piano di rientro” invece si realizza una rinegoziazione del debito iniziale con rateizzazione dello stesso, e dunque viene effettuato così un pagamento dilazionato nel tempo ma costante. È un procedimento che viene instaurato quando il debitore è intenzionato, o si presume tale, a versare l’intera somma da pagare, ma non possiede le risorse finanziarie immediate per farlo. Il beneficio concesso, questa volta, dal creditore al debitore è quello di pagare a rate in cambio però del pagamento dell’esatto ammontare del debito iniziale. Non otterrà, dunque, nessuno sconto ma potrà contare su condizioni agevolate di pagamento (con le rate appunto).
Salvis Juribus – Rivista di informazione giuridica
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Dott.ssa Marianna Barra
Dottoressa abilitata all'esercizio della professione forense.
Laureata alla facoltà di Giurisprudenza presso l'Università degli Studi di Napoli Federico II, con tesi di laurea in diritto finanziario dal titolo "L'imposizione immobiliare: i vantaggi riconosciuti dalla legge e le possibili insidie" con votazione di 105/110.
Vincitrice della borsa di studio "Sergio Marchionne student achievement awards" indetta dalla FCA e certificata dalla Commissione Italia.