Concorso 140 Commissari PS: illegittimo escludere gli over 30, via al ricorso collettivo
Da qualche giorno è stato pubblicato il bando per il concorso pubblico, per titoli ed esami, per il conferimento di 140 posti di commissario della Polizia di Stato. Purtroppo, per la quarta volta consecutiva, il bando contiene una odiosa discriminazione.
Infatti, tra i requisiti per la partecipazione al concorso, l’Amministrazione ha inserito anche per il 2023 il <<…non aver compiuto il 30° anno di età…>>, elevabile fino ad un massimo di tre anni per i militari. Non c’è un limite d’età per gli appartenenti alla Polizia di Stato. Per i dipendenti dell’Amministrazione civile dell’interno il limite è, invece, di 35 anni.
Non è la prima volta che questo Studio contesta tale clausola ingiusta e non rispettosa dei diritti dei candidati. Si tratta, infatti, di una scelta insensata ed ostinata che ha il solo scopo di estromettere dalla partecipazione al concorso migliaia di candidati meritevoli.
Infatti, sulla questione abbiamo già registrato vittorie giudiziali a partire dal 2019 e, da ultimo, con riferimento al concorso indetto l’anno scorso.
Del resto, pure la Corte UE ha dichiarato illegittimo il limite d’età di trent’anni. I Giudici europei, infatti, hanno affermato che allo stato degli atti non appare giustificato il limite dei 30 anni per poter diventare Commissario di Polizia in Italia.
Infatti, la Corte di Giustizia dell’Unione Europea ha ritenuto sproporzionato tale limite a fronte dell’esigenza espressa dal Ministero dell’Interno di adeguata formazione ed esperienza da raggiungere per ricoprire un ruolo per il quale l’età pensionabile è comunque fissata a 61 anni, come avevano già rilevato i Giudici nazionali.
Il Consiglio di Stato ha, invero, già affermato che: <<…un’età iniziale di 40 anni non è in assoluto incompatibile con le funzioni del commissario…>>.
Il comportamento del Ministero, allora, evidenzia davvero l’arroganza e l’inefficienza di un’Amministrazione che, anziché adeguarsi alle sentenze, preferisce agire senza vergogna per ostacolare il diritto al lavoro di migliaia di giovani che altro non vogliono se non servire lo Stato con lealtà e giustizia.
Lo Studio non intende tirarsi indietro di fronte a questo ennesimo abuso ed annuncia l’avvio di una nuova battaglia di legalità contro il Ministero dell’Interno. Il ricorso sarà patrocinato dall’avv. Giacomo Romano, già noto per la positiva gestione della vicenda dei 1851 Allievi Agenti della Polizia di Stato ingiustamente esclusi dal concorso per ragioni di età.
Tutti coloro che di fatto si ritrovano esclusi dal concorso per aver compiuto il 30° anno di età e che non hanno ancora compiuto il 40° anno di età possono, quindi, rivolgersi al Giudice per reclamare idonea tutela e prendere parte alla selezione.
Lottate per i vostri diritti e non arrendetevi di fronte agli abusi.
N.B. Per aderire all’azione collettiva predisposta da Salvis Juribus Law Firm non c’è bisogno di inoltrare la domanda di partecipazione al concorso entro il 20 marzo 2023!
Come aderire al ricorso
Aderire alla nostra azione è semplicissimo. È possibile aderire da tutta Italia inviando la documentazione (scaricabile in fondo alla pagina) debitamente scansionata e comprensiva degli allegati all’indirizzo e-mail info@salvisjuribus.it seguendo attentamente le istruzioni indicate.
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Adesioni entro le ore 15:00 del 7 aprile 2023
Scarica i moduli di adesione al ricorso cliccando qui
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Direttore responsabile Avv. Giacomo Romano
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Avv. Giacomo Romano
Ideatore e Coordinatore at Salvis Juribus
Nato a Napoli nel 1989, ha conseguito la laurea in giurisprudenza nell’ottobre 2012 con pieni voti e lode, presso l'Università degli Studi di Napoli Federico II, discutendo una tesi in diritto amministrativo dal titolo "Le c.d. clausole esorbitanti nell’esecuzione dell’appalto di opere pubbliche", relatore Prof. Fiorenzo Liguori. Nel luglio 2014 ha conseguito il diploma presso la Scuola di specializzazione per le professioni legali dell'Università degli Studi di Napoli Federico II. Subito dopo, ha collaborato per un anno con l’Avvocatura Distrettuale dello Stato di Napoli occupandosi, prevalentemente, del contenzioso amministrativo. Nell’anno successivo, ha collaborato con uno studio legale napoletano operante nel settore amministrativo. Successivamente, si è occupato del contenzioso bancario e amministrativo presso studi legali con sede in Napoli e Verona. La passione per l’editoria gli ha permesso di intrattenere una collaborazione professionale con una nota casa editrice italiana. È autore di innumerevoli pubblicazioni sulla rivista “Gazzetta Forense” con la quale collabora assiduamente da giugno 2013. Ad oggi, intrattiene collaborazioni professionali con svariate riviste di settore e studi professionali. È titolare di “Salvis Juribus Law Firm”, studio legale presso cui, insieme ai suoi collaboratori, svolge quotidianamente l’attività professionale avendo modo di occuparsi, in particolare, di problematiche giuridiche relative ai Concorsi Pubblici, Esami di Stato, Esami d’Abilitazione, Urbanistica ed Edilizia, Contratti Pubblici ed Appalti.
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