Concorso 466 Infermieri FVG: preselettiva non trasparente, via al ricorso collettivo
Come noto, con il decreto n. 47 del 24 maggio 2017 è stato indetto il concorso pubblico, per titoli ed esami, per la copertura di n. 466 posti di c.p.s. infermiere cat. D da assegnare agli Enti del S.S.R. del F.V.G..
Questo concorso ha attirato subito la nostra attenzione poiché il bando presenta molte anomalie e lo Studio ha, quindi, ritenuto di monitorare tutte le fasi della procedura per la migliore tutela degli interessi dei partecipanti.
Come saprete, lo scorso 22 febbraio 2018 è stato pubblicato l’esito della prova preselettiva che vede “vittoriosi” solo 1.038 candidati tenuto conto dei pari merito rispetto al 1.000^ candidato classificato, che ha totalizzato il punteggio di 39,7.
Prova preselettiva “falsata”
Il test di preselezione, come avevamo già rilevato qualche tempo fa, è illegittimo. Lo Studio, come promesso, ha monitorato tutto lo svolgimento della prova e – anche sulla scorta delle molte segnalazioni ricevute – riteniamo doveroso agire in giudizio per la tutela degli interessi di tutti coloro che sono stati ingiustamente esclusi dalla competizione.
Stando a quanto da noi rilevato, durante lo svolgimento della prova sia la scheda contenente le risposte ai quesiti, sia la scheda anagrafica non sono state sigillate né imbustate, ma sono state lasciate liberamente consultabili dalla Commissione durante e dopo le operazioni di correzione dei test.
Tali modalità di svolgimento della prova hanno consentito senza particolare difficoltà di risalire al nome del candidato che ha risposto ai quiz, con evidente possibilità di alterazione della prova. Per questo, siamo convinti che è stato violato l’anonimato quale effetto della conoscenza del codice identificativo della prova abbinato a ciascun candidato prima della compilazione dei questionari con conseguente possibilità della alterazione dei risultati, ad esempio attraverso l’indicazione delle caselle corrispondenti alle risposte corrette.
A queste gravi violazioni, bisogna aggiungere la totale assenza di controlli durante l’identificazione dei candidati e durante lo svolgimento della prova, che ha favorito l’utilizzo indisturbato di smartphone all’interno dei padiglioni.
Il Dipartimento Penale di Salvis Juribus Law Firm, in relazione alle gravi irregolarità segnalate, sta già provvedendo a depositare un esposto denuncia presso la Procura della Repubblica competente per la migliore tutela dei candidati nel procedimento penale che eventualmente dovesse essere instaurato in conseguenza delle indagini compiute dagli organi inquirenti.
Il ricorso collettivo al T.A.R.
Riteniamo che queste gravissime anomalie abbiano violato il principio dell’anonimato che dovrebbe, invece, caratterizzare tutta la procedura di concorso. La Commissione ha, cioè, potuto conoscere i nomi dei candidati, i loro codici identificativi e ha avuto la possibilità di alterare i risultati della prova, annerendo le caselle corrispondenti alle risposte corrette.
Non serve avere la prova dell’imbroglio. Ciò che basta, secondo i Giudici, è che le modalità di svolgimento della prova abbiano semplicemente reso possibile imbrogliare. In effetti, l’attentato all’anonimato viene <<sanzionato dall’ordinamento in via presuntiva, senza necessità di accertare l’effettiva lesione dell’imparzialità in sede di correzione>>.
Allora, considerato che sono stati violati i principi di anonimato e di par condicio del concorso, Salvis Juribus Law Firm ha avviato una nuova battaglia di legalità. Lo Studio propone un’azione collettiva per consentire a tutti gli esclusi – indipendentemente dal punteggio riportato alla prova – di ottenere l’ammissione alla successiva prova scritta del concorso, come già avvenuto in casi analoghi.
Come aderire al ricorso
Aderire alla nostra azione collettiva è semplicissimo. Basta inviare la documentazione (scaricabile in fondo alla pagina) debitamente scansionata e comprensiva degli allegati all’indirizzo e-mail concorsoinfermieri2017@salvisjuribus.it scrivendo nell’oggetto del messaggio “Concorso 466 Infermieri FVG”. Per rimanere aggiornato sulle novità clicca Mi piace sulla nostra pagina Facebook.
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Adesioni fino al 16 aprile 2018
Scarica i moduli di adesione al ricorso cliccando qui
Salvis Juribus – Rivista di informazione giuridica
Direttore responsabile Avv. Giacomo Romano
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Avv. Giacomo Romano
Ideatore e Coordinatore at Salvis Juribus
Nato a Napoli nel 1989, ha conseguito la laurea in giurisprudenza nell’ottobre 2012 con pieni voti e lode, presso l'Università degli Studi di Napoli Federico II, discutendo una tesi in diritto amministrativo dal titolo "Le c.d. clausole esorbitanti nell’esecuzione dell’appalto di opere pubbliche", relatore Prof. Fiorenzo Liguori. Nel luglio 2014 ha conseguito il diploma presso la Scuola di specializzazione per le professioni legali dell'Università degli Studi di Napoli Federico II. Subito dopo, ha collaborato per un anno con l’Avvocatura Distrettuale dello Stato di Napoli occupandosi, prevalentemente, del contenzioso amministrativo. Nell’anno successivo, ha collaborato con uno studio legale napoletano operante nel settore amministrativo. Successivamente, si è occupato del contenzioso bancario e amministrativo presso studi legali con sede in Napoli e Verona. La passione per l’editoria gli ha permesso di intrattenere una collaborazione professionale con una nota casa editrice italiana. È autore di innumerevoli pubblicazioni sulla rivista “Gazzetta Forense” con la quale collabora assiduamente da giugno 2013. Ad oggi, intrattiene collaborazioni professionali con svariate riviste di settore e studi professionali. È titolare di “Salvis Juribus Law Firm”, studio legale presso cui, insieme ai suoi collaboratori, svolge quotidianamente l’attività professionale avendo modo di occuparsi, in particolare, di problematiche giuridiche relative ai Concorsi Pubblici, Esami di Stato, Esami d’Abilitazione, Urbanistica ed Edilizia, Contratti Pubblici ed Appalti.
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