Scorrimento Polizia Stato 2019: in attesa del voto della Camera, aperte le preadesioni al ricorso
Ormai lo sanno tutti, ma noi vogliamo ribadirlo: quello che è accaduto lo scorso 29 gennaio in Senato è una vergogna nazionale!
L’Aula ha approvato un emendamento che modifica le “regole del gioco” del concorso per il reclutamento di 893 allievi agenti della Polizia di Stato, successivamente elevati a 1182. In base a tale emendamento, infatti, si potranno assumere 1.851 allievi agenti dalla graduatoria dei c.d. civili ma, in barba al bando di concorso, la Polizia non terrà conto di tutti coloro che nel frattempo hanno compiuto 26 anni e che non risultano in possesso di un diploma di scuola superiore.
L’emendamento introduce, inoltre, un ulteriore titolo preferenziale per tutti coloro che pur essendo militari, hanno deciso di partecipare al concorso in qualità di cd. civili. Costoro, infatti, si vedranno valutate annualità in più in virtù della loro pregressa esperienza militare.
Il paradosso è che la categoria dei militari, e cioè di coloro che hanno partecipato ai sensi delle lett. b) e c) dell’art. 1 del bando, non è stata affatto presa in considerazione dall’emendamento ai fini dello scorrimento.
Si tratta di una ingiustizia senza precedenti poiché, invece, il concorso era aperto a coloro che non avevano superato il trentesimo anno di età prima del termine delle iscrizioni ed avevano conseguito la licenza media come titolo di studio.
Questo Studio, prima di tutti, si è attivato per denunciare lo scempio che sta accadendo in questi giorni promuovendo azioni di contrasto in tutte le sedi istituzionali. Anche in Parlamento, molti Senatori hanno spontaneamente appoggiato la nostra battaglia di civiltà dando lettura in Aula del testo integrale di un nostro articolo di protesta. Dopo la discussione in Senato, la vicenda è stata ripresa anche da molti organi di stampa di rilevanza nazionale.
È profondamente ingiusto ciò che sta accadendo. Si stanno penalizzando migliaia di ragazzi volenterosi e meritevoli escludendoli da una competizione nella quale avevano già acquisito l’idoneità.
Questi ragazzi sono stati più volte discriminati e lo Studio ben conosce la situazione di disagio che molti candidati hanno subito e stanno ancora subendo a causa di scelte scellerate fatte sulla loro pelle.
Conosciamo bene i tanti soprusi che ci sono stati in questo concorso. Soprusi che abbiamo combattuto vittoriosamente nelle aule di Giustizia e che ancora portiamo avanti con orgoglio.
Già nell’ottobre 2017 questi candidati vennero arbitrariamente esclusi dalle prove di efficienza fisica perché l’Amministrazione decise di convocare solo una piccolissima parte dei candidati, fregandosene del bando di concorso.
A novembre 2018, poi, fu disposto uno scorrimento con le normali regole del concorso e proprio dalla graduatoria dalla quale oggi si vuole attingere stravolgendone i criteri di selezione.
Non ci arrenderemo di fronte all’atteggiamento miope delle istituzioni, quelle stesse istituzioni che questi ragazzi vorrebbero servire con sacrificio ed onestà. Quelle stesse istituzioni che, ad oggi, sono state sorde ed arroganti nel perseverare nell’ingiustizia.
Non c’è nulla di lodevole nel preferire ad un ventottenne laureato un venticinquenne diplomato. L’età anagrafica non è un merito. Che colpa hanno, poi, questi ragazzi se sono “invecchiati” in una graduatoria pubblica perché l’Amministrazione in due anni non li ha mai convocati? Se proprio vogliamo premiare il demerito, perché non preferire i più anziani, che hanno più urgenza di trovare lavoro?
Speriamo fortemente che dietro questa testardaggine non si nascondano altre ragioni, non vogliamo assistere all’ennesimo gioco politico per “sistemare” i soliti noti. Favorire i giovani ma nel rispetto della legge, è una questione di legalità. Auspichiamo, quindi, un ravvedimento da parte del Parlamento.
In caso contrario, lo Studio ha già annunciato l’avvio di una class action al fine di tutelare tutti gli aspiranti Poliziotti che, del tutto ingiustamente, si ritroveranno esclusi dal concorso. Stop agli abusi di potere. Basta alle raccomandazioni.
Per questi motivi Salvis Juribus Law Firm ha deciso di avviare una serie di azioni giudiziarie differenziate per categoria (es. civile, VFP1 in servizio/congedo, VFP4 in servizio/congedo) e per punteggio riportato alla prova scritta, per tutelare al meglio tutte le diverse tipologie di candidati direttamente lesi da questa legge ingiusta.
Come aderire al ricorso collettivo
Aderire alla nostra azione collettiva è semplicissimo. È possibile aderire da tutta Italia inviando la documentazione (scaricabile in fondo alla pagina) debitamente scansionata e comprensiva degli allegati all’indirizzo e-mail info@salvisjuribus.it scrivendo nell’oggetto del messaggio “ Adesione Scorrimento Allievi Agenti Polizia 2019”.
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Adesioni aperte fino al 30 aprile 2019 (Termine non prorogabile)
Scarica i moduli di adesione al ricorso cliccando qui
Salvis Juribus – Rivista di informazione giuridica
Direttore responsabile Avv. Giacomo Romano
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Avv. Giacomo Romano
Ideatore e Coordinatore at Salvis Juribus
Nato a Napoli nel 1989, ha conseguito la laurea in giurisprudenza nell’ottobre 2012 con pieni voti e lode, presso l'Università degli Studi di Napoli Federico II, discutendo una tesi in diritto amministrativo dal titolo "Le c.d. clausole esorbitanti nell’esecuzione dell’appalto di opere pubbliche", relatore Prof. Fiorenzo Liguori. Nel luglio 2014 ha conseguito il diploma presso la Scuola di specializzazione per le professioni legali dell'Università degli Studi di Napoli Federico II. Subito dopo, ha collaborato per un anno con l’Avvocatura Distrettuale dello Stato di Napoli occupandosi, prevalentemente, del contenzioso amministrativo. Nell’anno successivo, ha collaborato con uno studio legale napoletano operante nel settore amministrativo. Successivamente, si è occupato del contenzioso bancario e amministrativo presso studi legali con sede in Napoli e Verona. La passione per l’editoria gli ha permesso di intrattenere una collaborazione professionale con una nota casa editrice italiana. È autore di innumerevoli pubblicazioni sulla rivista “Gazzetta Forense” con la quale collabora assiduamente da giugno 2013. Ad oggi, intrattiene collaborazioni professionali con svariate riviste di settore e studi professionali. È titolare di “Salvis Juribus Law Firm”, studio legale presso cui, insieme ai suoi collaboratori, svolge quotidianamente l’attività professionale avendo modo di occuparsi, in particolare, di problematiche giuridiche relative ai Concorsi Pubblici, Esami di Stato, Esami d’Abilitazione, Urbanistica ed Edilizia, Contratti Pubblici ed Appalti.
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