Concorso Banca d’Italia 2020, preselezione illegittima: via al ricorso collettivo
Abbiamo già denunciato la profonda illegittimità della procedura concorsuale indetta dalla Banca d’Italia per l’assunzione a tempo indeterminato di 105 unità dell’area operativa.
I concorsi sono stati così strutturati: a) 10 Assistenti (profilo amministrativo) con orientamento nelle discipline economiche; b) 10 Assistenti (profilo amministrativo) con orientamento nelle discipline giuridiche; c) 20 Assistenti (profilo amministrativo) con orientamento nelle discipline statistiche; d) 25 Assistenti (profilo tecnico) con orientamento nel campo dell’ICT1; e) 40 Vice assistenti (profilo amministrativo).
In data odierna, 14 luglio 2020, sono stati pubblicati i risultati delle preselezioni per ciascun concorso e, come avevamo anticipato, è stata una “strage”.
Tra i criteri utilizzati dall’Amministrazione per selezionare le numerose domande di partecipazione pervenute (complessivamente n. 64.191), il voto riportato dai candidati alla laurea e/o al diploma necessari per l’accesso alla selezione e l’anno di conseguimento dei titoli.
Non è uno scherzo: per i possessori di laurea triennale e/o di diploma di istruzione secondaria di secondo grado di durata quinquennale i punteggi vanno da un minimo di 0,50 punti se il titolo è stato conseguito prima dell’8 aprile 2013/14 ad un massimo di 6,50 punti se il titolo è stato conseguito successivamente al 7 aprile 2017/18.
Si tratta di un meccanismo fortemente irrazionale e privo di senso, già censurato dal T.A.R. Lazio in tante occasioni. Capita, infatti, molto spesso che uno studente consegua il titolo di studio più tardi del previsto. Si pensi agli studenti “fuori corso” e/o “bocciati” ad uno o più anni scolastici. Questi soggetti, di fatto, sono stati premiati rispetto agli altri candidati più meritevoli poiché hanno conseguito il titolo di studio successivamente ed hanno beneficiato, pertanto, di punteggi più alti.
Sul punto il T.A.R. Lazio ha recentemente affermato che: <<…la applicazione concreta di una simile disposizione (preferenza per la “minore anzianità di laurea”) disvela dunque una propria intrinseca irrazionalità dal momento che finisce per premiare studenti meno meritevoli (in quanto “fuori corso”) rispetto ad altri che, sebbene più giovani, abbiano invece terminato gli studi prima di loro ma senz’altro “in corso”: il tutto con inevitabile violazione dei principi posti a presidio dell’art. 97 Cost. e dunque con il principio meritocratico che, giocoforza, dovrebbe permeare l’intero sistema dei pubblici concorsi…>>.
Applicando questo meccanismo selettivo l’Amministrazione ha “fatto fuori” tantissimi candidati meritevoli in base ad un criterio assurdo ed ingiustificato. Pertanto, tutti coloro che sono stati illegittimamente esclusi dalla prova scritta che si terrà a settembre 2020 possono aderire al nostro ricorso collettivo, patrocinato dall’Avv. Giacomo Romano, che già ha riportato innumerevoli vittorie giudiziali contro Banca d’Italia.
In particolare, l’azione si rivolge ai candidati che: 1) non hanno ottenuto il punteggio massimo (6,50) nella valutazione della loro anzianità di laurea e/o di diploma; b) si distanziano dall’ultimo candidato in graduatoria per non più di 6 punti. Questo requisito varia in base al concorso per cui si partecipa (lettere A, B, C, D, E). Per visualizzare i punteggi minimi di ammissione clicca qui
Come aderire al ricorso
Aderire alla nostra azione collettiva è semplicissimo. È possibile aderire da tutta Italia inviando la documentazione (scaricabile in fondo alla pagina) debitamente scansionata e comprensiva degli allegati all’indirizzo e-mail info@salvisjuribus.it scrivendo nell’oggetto del messaggio “Banca d’Italia 105 Operativi”.
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Adesioni aperte fino al 28 agosto 2020
Scarica i moduli di adesione al ricorso cliccando qui
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Direttore responsabile Avv. Giacomo Romano
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Avv. Giacomo Romano
Ideatore e Coordinatore at Salvis Juribus
Nato a Napoli nel 1989, ha conseguito la laurea in giurisprudenza nell’ottobre 2012 con pieni voti e lode, presso l'Università degli Studi di Napoli Federico II, discutendo una tesi in diritto amministrativo dal titolo "Le c.d. clausole esorbitanti nell’esecuzione dell’appalto di opere pubbliche", relatore Prof. Fiorenzo Liguori. Nel luglio 2014 ha conseguito il diploma presso la Scuola di specializzazione per le professioni legali dell'Università degli Studi di Napoli Federico II. Subito dopo, ha collaborato per un anno con l’Avvocatura Distrettuale dello Stato di Napoli occupandosi, prevalentemente, del contenzioso amministrativo. Nell’anno successivo, ha collaborato con uno studio legale napoletano operante nel settore amministrativo. Successivamente, si è occupato del contenzioso bancario e amministrativo presso studi legali con sede in Napoli e Verona. La passione per l’editoria gli ha permesso di intrattenere una collaborazione professionale con una nota casa editrice italiana. È autore di innumerevoli pubblicazioni sulla rivista “Gazzetta Forense” con la quale collabora assiduamente da giugno 2013. Ad oggi, intrattiene collaborazioni professionali con svariate riviste di settore e studi professionali. È titolare di “Salvis Juribus Law Firm”, studio legale presso cui, insieme ai suoi collaboratori, svolge quotidianamente l’attività professionale avendo modo di occuparsi, in particolare, di problematiche giuridiche relative ai Concorsi Pubblici, Esami di Stato, Esami d’Abilitazione, Urbanistica ed Edilizia, Contratti Pubblici ed Appalti.
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