Scuola bocciata!

Scuola bocciata!

Il caso (1)

Ermenegilda, studentessa quindicenne dell’Istituto Superiore «Franz Joseph Haydn» nata il tre maggio 2008 ed iscritta al secondo anno, ha deciso, in sede d’iscrizione alla prima classe, di optare per il percorso quadriennale previsto dalla Nota del Ministero dell’Istruzione (ora anche del Merito), Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e formazione, n. 1294 del 21 gennaio 2019: in ossequio ad essa è, infatti, possibile agli alunni nati nell’arco temporale tra il 1° gennaio ed il 30 aprile la scelta del cennato iter studiorum, a condizione che costoro abbiano assolto all’obbligo di frequentare un regolare percorso scolastico di otto anni (primaria e secondaria di primo grado).

A distanza di pochi giorni dalla fine dell’Anno Scolastico 2022/2023 (durante il quale l’interessata ha frequentato la prima classe, riportando voti piuttosto alti), la Dirigente Scolastica, prof.ssa Trinciapolli, contatta i genitori della ragazza mediante posta elettronica certificata, comunicando che ella, in quanto priva dei requisiti anagrafici previsti per la frequenza del corso abbreviato, sarebbe stata iscritta d’ufficio al secondo anno del percorso di studi quinquennale per l’A.S. 2023/2024.

I genitori, ambedue avvocati, si rivolgono allora al T.A.R. Campania in veste di esercenti la responsabilità genitoriale sulla giovane, sostenendo che la preside abbia agito in totale spregio all’art. 21-nonies della Legge n. 241/1990 (Legge sul procedimento amministrativo o, per brevità, anche solo LPA), avendo costei disposto l’annullamento d’ufficio dell’iscrizione suddetta ben oltre il termine di dodici mesi previsto dal Legislatore.

La decisione del T.A.R.

Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Campania, con la sentenza n. 4786 dell’8 agosto 2023, ha ritenuto meritevoli d’accoglimento le doglianze proposte dai genitori dell’adolescente: secondo il Collegio, benvero, il provvedimento varato dalla preside non solo è tardivo per le ragioni dedotte supra, ma è anche palesemente irragionevole, risultando violato il principio del legittimo affidamento. La nota dirigenziale ha, difatti, determinato la brusca interruzione del brillante percorso di studi che Ermenegilda aveva, nelle more, intrapreso, il quale – come scientemente osservato dai ricorrenti – si sarebbe comunque concluso entro il suo diciottesimo genetliaco e, comunque, al termine di un periodo complessivamente superiore a dieci anni.

Il consesso partenopeo ha puntualizzato, condivisibilmente, che «la tutela del legittimo affidamento del destinatario dei provvedimenti amministrativi costituisce un limite all’azione della pubblica amministrazione, la quale, nel rispetto dei principi fondamentali fissati dall’art. 97 della Costituzione, è tenuta ad improntare la sua azione non solo agli specifici principi di legalità, imparzialità e buon andamento, ma anche al principio generale di comportamento secondo buona fede, cui corrisponde l’onere di sopportare le conseguenze sfavorevoli del proprio comportamento che abbia ingenerato nel cittadino incolpevole un legittimo affidamento».

La nota dirigenziale de qua è stata, di conseguenza, annullata per violazione di legge ed eccesso di potere e, contestualmente, si è disposta la condanna, in solido, delle Amministrazioni resistenti a rifondere le spese di lite.

 

 

 

 

 


(1) Nel presente saggio si ricorrerà esclusivamente a nomi di fantasia, con l’obiettivo di non violare la privacy dei soggetti interessati. Il medesimo discorso riguarda lo status dei genitori dell’adolescente.

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Adriano Javier Spagnuolo Vigorita

Laureato in giurisprudenza con una tesi sulla natura giuridica dei rapporti di lavoro secondo la disciplina del Jobs Act (relatore il prof. Francesco Santoni), Adriano Spagnuolo Vigorita (noto anche con il soprannome di "Javier") ha iniziato il suo percorso forense in seno ad un rinomato studio legale napoletano, ove ha sviluppato le proprie capacità di ricerca e, contestualmente, incrementato le conoscenze giuridiche acquisite, con particolare riguardo al diritto civile e del lavoro. Si occupa attualmente della cura di liti giudiziali e stragiudiziali nelle cennate materie e, dal 20 gennaio 2022, è pienamente abilitato all'esercizio dell'avvocatura, professione dei suoi avi. Parla fluentemente l'inglese ed il tedesco, appresi durante le sue numerose esperienze all'estero, ed è in grado di comprendere la lingua spagnola.

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