Sicurezza ed immigrazione: cosa prevede il Decreto Salvini

Sicurezza ed immigrazione: cosa prevede il Decreto Salvini

Sommario: 1. Introduzione – 2. La struttura – 3. Il contenuto

1. Introduzione

Il Decreto Sicurezza è diventato legge. Il governo ha optato per il voto di fiducia, trattasi del primo provvedimento – accorpato a quello sull’immigrazione – recante la firma del Ministro dell’Interno Matteo Salvini. Esso si occupa di numerosi e delicati temi quali il terrorismo, la lotta alle Mafie e la pubblica sicurezza. Alla Camera i voti favorevoli sono stati 336 mentre 249 quelli contrari, il Decreto ha ricevuto approvazione al Senato in data 28 novembre 2018 con 163 sì e 59 no. Astenuto il partito Fratelli d’Italia e voto contrario da parte del PD e LEU.

2. La struttura

Recante “disposizioni urgenti in materia di protezione internazionale e immigrazione, sicurezza pubblica, nonché misure per la funzionalità del Ministero dell’interno e l’organizzazione e il funzionamento dell’Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata”, si presenta suddiviso in diverse parti riguardanti l’immigrazione, la sicurezza pubblica, questioni inerenti ai beni sequestrati o confiscati alla criminalità organizzata e disposizioni finanziarie e finali.

3. Il contenuto

Il testo si compone di 40 articoli riguardanti i punti di seguito analizzati.

A) Immigrazione

– Richiesta di asilo politico: espulsione immediata, a seguito di condanna in primo grado. Aumenta inoltre la lista dei reati, nello specifico trattasi di a) produzione, detenzione e traffico di sostanze stupefacenti, b) rapina ed estorsione, c) furto, d) furto in appartamento, e) minaccia, f) violenza che annullano la sospensione della richiesta di asilo politico.

– Abolizione della protezione umanitaria: secondo la legge in vigore [1] questo tipo di permesso può essere concesso a quei cittadini stranieri che presentano seri motivi e fuggono da conflitti, disastri naturali o altri eventi di particolare gravità. Il decreto in questione, prevede un permesso di soggiorno particolare per le vittime di violenza domestica o grave sfruttamento lavorativo, per chi ha bisogno di cure mediche, ovvero per chi proviene da un paese che si trova in una situazione temporanea di “calamità naturale”. L’attribuzione ai cittadini stranieri che lo richiedono avverrà mediante “procedimento immediato innanzi alla Commissione territoriale per il riconoscimento della protezione internazionale”.

– Trattenimento nei centri per il rimpatrio: raddoppiano i tempi, passando da 90 giorni a 180.

– Revoca della cittadinanza: in caso di condanna in via definitiva per reati legati al terrorismo, non troverà accoglimento la domanda di cittadinanza, anche nel caso in cui venga presentata da chi ha sposato un cittadino italiano.

– Patrocinio gratuito: ove il ricorso di un migrante – contro il diniego della protezione umanitaria – venga dichiarato inammissibile, questi non ha diritto al patrocinio gratuito.

– Fondi per i rimpatri: stanziati 500.000 euro per il 2018, 1,5 milioni per il 2019 e 500.000 euro per il 2020.

– Sprar: si tratta di piccoli centri di accoglienza dei migranti. Potranno trovare accoglienza i minori non accompagnati e coloro che hanno ricevuto la protezione internazionale.

B) Sicurezza urbana

– Piano nazionale sgomberi: censimenti sullo stato delle occupazioni abusive di immobili, ed entro 60 giorni è prevista la definizione  di piani provinciali, per eseguire provvedimenti di sgombero anche mediante intervento della Forza Pubblica.

– Invasione di edifici: inasprimento di sanzioni, reclusione sino a quattro anni e una multa da 206 a 2.064 euro nei confronti di chi promuove o organizza invasioni di edifici o terreni. Si incentiva l’utilizzo delle intercettazioni telefoniche per chi commette questo reato.

– Stanziamenti a Polizia di Stato e Vigili del Fuoco: saranno stanziati 16 milioni diretti alla Polizia di Stato e Vigili del Fuoco,  dal 2019 al 2025 la cifra raggiungerà 50 milioni ogni anno.

 Taser: il suo utilizzo è previsto per le città con più di 100.000 abitanti, anche da parte della Polizia Locale. Il periodo sperimentale durerà sei mesi, decorsi i quali saranno i Comuni a decidere se mettere a regime l’arma a impulsi elettrici nella dotazione della propria municipale.

Daspo urbano: introdotto al fine di tutelare l’ordine pubblico ed il decoro urbano. I vigili possono multare, allontanare o proibire il transito in alcune zone della città a persone che potrebbero generare rischi per i cittadini o il decoro urbano.

– Reato di blocco stradale: depenalizzato nel 1999 ed ora reintrodotto, sono compresi inoltre l’ostruzione o l’ingombro dei binari.

C) Lotta al terrorismo 

– Stretta sul noleggio di tir e furgoni:  chi noleggia – al fine di prevenire attentati – dovrà comunicare ad un Centro Elaborazione i dati identificativi del richiedente. In caso emergano indizi di potenziale pericolo, le Forze dell’Ordine effettueranno controlli per accertarsi della situazione.

Daspo: in caso di manifestazioni sportive, si applica in caso di sospetti attentati o di presenza di organizzazioni terroristiche.

D) Lotta alla mafia

– Contrasto infiltrazioni mafiose: il prefetto ha il compito di segnalare la presenza di situazioni sintomatiche di condotte illecite. In questo caso si prevede la figura di un Commissario Straordinario.

– Sequestro e confisca dei beni: un immobile confiscato alle organizzazioni criminali può essere dato in affitto “sociale” a famiglie in condizioni di disagio.

 


Note
[1] L.286/1998

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