Sui motivi dell’atto di appello. Intervento delle Sezioni Unite
La sentenza depositata il 16 novembre scorso offre un interessante ed importante chiarimento sulla specificazione dei motivi di appello così come richiesti dall’articolo 342 c.p.c. (riformato nel 2012) e dall’articolo 432 c.p.c. per il rito del lavoro. Invero, nella giurisprudenza sia di merito che di legittimità era sorto un contrasto circa il contenuto del quantum appellatum. Da un lato, vi era chi riteneva sufficiente che l’appellante dovesse dedurre in maniera chiara le deduzioni impugnate e le argomentazioni a sostegno delle stesse, dall’altro, invece, chi esigeva una specificazione molto rigorosa dei motivi di appello, che non soltanto evidenziasse i passaggi ritenuti erronei della decisione gravata, ma offrisse anche la soluzione diversa della controversia, quasi una sorta di “parasentenza”.
Le Sezioni Unite Civili, con la sentenza 27199/17, hanno chiarito che vanno chiaramente formulate le questioni e i punti enucleati della sentenza impugnata; per cui se la doglianza riguarda la ricostruzione dei fatti, questi ultimi vanno indicati con chiarezza, così come l’eventuale violazione di legge. Nell’atto di appello dovrà aversi una parte volitiva ed una parte argomentativa; per cui la maggiore o minore ampiezza e specificità delle doglianze, dipenderà dalla motivazione della decisione di primo grado. Tutto ciò senza che si proponga un progetto alternativo di sentenza, ma che l’appellante ponga il giudice superiore in condizioni di comprendere con chiarezza il contenuto della cesura proposta, dimostrando di aver compreso le ragioni del primo giudice ed indicando il perché queste siano censurabili.
In conclusione i motivi di cui all’articolo 342 c.p.c. devono contenere una chiara individuazione delle questioni e dei punti contestati della sentenza impugnata e con essi delle relative doglianze.
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Giuseppe Di Micco
Formazione
Giuseppe Di Micco (1986), Avvocato e Ph.D. Ha conseguito la laurea magistrale in Giurisprudenza (LMG/01) con votazione 110 e lode discutendo una tesi in diritto canonico. Durante la pratica forense presso l’Avvocatura Distrettuale dello Stato di Napoli, ha continuato a coltivare l’interesse per il settore del diritto canonico ed ecclesiastico partecipando alle attività culturali ed ai convegni organizzati dalla sezione di Diritto Ecclesiastico e Canonico del Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università di Napoli “Federico II”.
Nell’ottobre del 2012 è stato vincitore al concorso pubblico per l’ammissione alle scuole di dottorato di ricerca dell’Università Statale di Milano, in particolare per il dottorato in Scienze Giuridiche – Curriculum in Diritto Ecclesiastico e Canonico, 28° ciclo. Il 29 gennaio 2016 ha conseguito il titolo di dottore di ricerca, superando l’esame finale con la discussione di una tesi dal titolo "Matrimonio e consumazione nei diritti religiosi".
Nel novembre 2017 ha partecipato al corso di formazione teorico e pratico tenutosi presso il Tribunale Apostolico della Rota Romana dal Titolo “Il nuovo processo matrimoniale e la procedura super rato” superando le relative esercitazioni con la votazione ed ottenendo il diploma con votazione “Summa cum laude”.
Nel 2019, ha frequentato il Corso per la formazione dei Postulatori presso lo Studium della Congregazione delle Cause dei Santi, superando l’esame finale con la votazione 9.5/10 Magna cum Laude probatus
Attività professionale ed extra
Svolge la professione forense collaborando con studi legali in materia di diritto civile (in particolare in tema di risarcimento danni, riscossione esattoriale, recupero crediti, diritto del lavoro, diritto bancario, diritto di famiglia e delle successioni).Ha collaborato con la cattedra di diritto ecclesiastico, diritto canonico e diritti confessionali del Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università “Federico II”.E’ stato tutor presso la Scuola di Specializzazione per le Professioni Legali dell’Università degli Studi di Napoli “Federico II” per la materia di diritto del lavoro (AA.2018/2019).
Collabora, inoltre, per il comitato di redazione della rivista on line Salvis Juribus con commenti a sentenze in materia sia di diritto civile che di diritto ecclesiastico.
E’ membro dell’Ordine della Fraternità Francescana Secolare di Afragola (OFS).
E’ membro del Consiglio Direttivo dell’Associazione “Le Beatitudini” ODV con sede presso la Pontificia Basilica Minore di S. Antonio da Padova in Afragola (NA)
Attività scientifiche
Nel maggio del 2016 ha preso parte ad un Campus di Studio presso STILO (RC), organizzato dall’Università Magna Grecia di Catanzaro dal titolo “L’Islam. Dal pregiudizio ai diritti”, prendendo attivamente parte al gruppo di lavoro costituitosi in seno allo stesso, sulla libertà religiosa e integrazione nell’ambito della scuola italiana.E’ stato organizzatore e moderatore del convegno dal titolo “La tutela della famiglia nell’ordinamento secolare e canonico. Aspetti pastorali e riforme processuali”, organizzato il 4 maggio 2018 presso la Pontificia Basilica S. Antonio da Padova Afragola (NA), accreditato presso il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Napoli Nord, con il patrocinio dell’Associazione forense di Afragola e dell’Unione Giuristi Cattolici Italiani.
E’ stato curatore del volume relativo agli atti del Convegno “La tutela della famiglia nell’ordinamento secolare e canonico. Aspetti pastorali e riforme processuali”, pubblicati presso la Key editore nel dicembre 2018.
E’ stato coautore del volume “Il Trust. Origine, analisi e aspetti comparativi” (a cura di Francesco Cecaro), pubblicato presso Turisa editrice, Collana Studia Selecta, 2018.