Sulla stabilizzazione di idonei da concorso a tempo determinato
Abstract. Il presente contributo affronta il tema della stabilizzazione dei lavoratori precari nella Pubblica Amministrazione, con specifico riferimento alla validità delle procedure concorsuali bandite a tempo determinato e alla legittimità delle stabilizzazioni fondate sull’art. 20 del D.Lgs. n. 75/2017. Viene analizzato il rapporto tra la circolare D’Alia n. 5/2013 e la successiva circolare Madia n. 3/2017, nonché l’evoluzione normativa e giurisprudenziale, fino al recentissimo D.L. 25/2025. L’obiettivo è offrire una risposta sistematica e documentata ai dubbi interpretativi e operativi ricorrenti nel comparto Funzioni Locali.
Sommario: 1. Introduzione – 2. Il quadro normativo e le circolari di riferimento – 2.1. La circolare D’Alia n. 5/2013 – 2.2. La circolare Madia n. 3/2017 – 3. Profili di tensione interpretativa tra le circolari – 4. È corretta la stabilizzazione degli idonei assunti inizialmente a termine? – 5. L’interpretazione giurisprudenziale – 6. L’evoluzione normativa più recente: il D.L. 25/2025 – 7. Conclusioni
1. Introduzione
La questione della stabilizzazione del personale precario nella Pubblica Amministrazione si è posta negli ultimi anni con intensità crescente, soprattutto a seguito della promulgazione dell’art. 20 del D.Lgs. n. 75/2017. Il comparto Funzioni Locali, in particolare, ha conosciuto un ricorso diffuso a contratti a tempo determinato, con successiva attivazione di percorsi di stabilizzazione talora fondati su presupposti giuridici controversi. In tale contesto, l’apparente contrasto tra la circolare D’Alia del 2013 e la circolare Madia del 2017 ha sollevato rilevanti interrogativi interpretativi. Questo contributo si propone di ricostruire la disciplina applicabile e di valutarne la coerenza sistematica alla luce della normativa vigente e della giurisprudenza più recente.
2. Il quadro normativo e le circolari di riferimento
2.1. La circolare D’Alia n. 5/2013
La circolare n. 5/2013 del Ministro per la Pubblica Amministrazione e la semplificazione (D’Alia) ha introdotto un principio restrittivo in materia di concorsi pubblici, affermando la regola della riserva del posto a tempo indeterminato e ammettendo l’indizione di procedure selettive per contratti a termine solo in casi eccezionali. Inoltre, si è negata la possibilità di scorrimento delle graduatorie per gli idonei non vincitori di concorsi banditi a tempo determinato.
2.2. La circolare Madia n. 3/2017
La successiva circolare n. 3/2017 (Ministro Madia) ha accompagnato l’entrata in vigore dell’art. 20 del D.Lgs. 75/2017, delineando le condizioni per la stabilizzazione del personale a termine. Essa ha ammesso esplicitamente la possibilità di stabilizzazione di soggetti assunti a tempo determinato, anche mediante concorsi originariamente banditi per posti a termine, a condizione che siano stati maturati almeno tre anni di servizio nell’arco degli ultimi otto anni.
3. Profili di tensione interpretativa tra le circolari
Le due circolari sono chiaramente in tensione tra loro: la D’Alia restringe fortemente la possibilità di bandire concorsi a termine, la Madia sembra invece consentire implicitamente una prassi più ampia e tollerante, volta alla stabilizzazione definitiva dei precari, anche laddove assunti in origine a tempo determinato.
In questo contesto, prevale senz’altro la circolare Madia del 2017, che è diretta attuazione di una disposizione legislativa sopravvenuta (il D.lgs. n. 75/2017, appunto), e che costituisce oggi il riferimento giuridico più solido, nonché più recente e aderente alle intenzioni espresse dal legislatore e dall’Amministrazione Centrale in materia di contrasto al precariato nella PA.
La circolare D’Alia (2013) conserva importanza nel ribadire principi generali, ma in presenza di norme successive (quale l’art. 20 D.Lgs. 75/2017), la sua portata è chiaramente mitigata.
4. È corretta la stabilizzazione degli idonei assunti inizialmente a termine?
La legittimità della stabilizzazione, oggi, discende essenzialmente dalla verifica dei requisiti previsti dall’art. 20 del D.Lgs. 75/2017 e confermati dalla Circolare Madia n. 3/2017:
aver maturato al 31 dicembre 2017 (termine poi ripetutamente prorogato) almeno tre anni di servizio negli ultimi otto anni presso l’amministrazione;
essere stati assunti originariamente tramite procedura concorsuale pubblica (anche da graduatorie valide per assunzioni a tempo determinato).
Pertanto, la stabilizzazione degli idonei (non necessariamente vincitori) assunti a tempo determinato appare, sulla base della normativa vigente, del tutto ammissibile e legittima. Non si ravvisa una automatica nullità delle stabilizzazioni derivanti da proroghe che hanno permesso il raggiungimento dei requisiti.
5. L’interpretazione giurisprudenziale
La giurisprudenza amministrativa ha accolto con favore la logica dell’art. 20 del D.Lgs. 75/2017, riconoscendo la stabilizzazione come procedura eccezionale, ma pienamente legittima, se fondata sul rispetto dei requisiti legali.
In tal senso, è illuminante la sentenza del TAR Lazio, sede di Latina, sez. I, n. 119/2021, che definisce la stabilizzazione come “forma primaria di reclutamento” da preferire al concorso, in presenza dei presupposti previsti (la statuizione è stata, però riformata da Consiglio di Stato, sez. V, con sentenza n. 1052/2022). A livello costituzionale, si segnala la pronuncia n. 303/2010 della Corte Costituzionale, che valorizza il superamento della selezione pubblica come requisito sufficiente a legittimare l’accesso alla stabilizzazione, anche in assenza del titolo di vincitore.
6. L’evoluzione normativa più recente: il D.L. 25/2025
Il recente D.L. n. 25/2025 ha inciso sull’art. 35, comma 5-ter, del D.Lgs. n. 165/2001, introducendo una disciplina che consente lo scorrimento delle graduatorie per l’assunzione a tempo determinato, anche da parte di enti diversi, a condizione che siano rispettati i principi di coerenza programmatoria e compatibilità tra i profili professionali.
Tale innovazione, commentata da Arturo Bianco su LeAutonomie.it, segna un ulteriore superamento delle rigidità imposte dalla circolare D’Alia, favorendo una visione dinamica e funzionale del reclutamento.
7. Conclusioni
L’analisi normativa e giurisprudenziale conferma che:
non si configura alcuna automatica nullità nelle procedure di stabilizzazione degli idonei a tempo determinato, purché siano rispettati i requisiti previsti dall’art. 20 del D.Lgs. 75/2017;
la circolare Madia rappresenta il riferimento interpretativo principale, anche rispetto a eventuali contestazioni;
le più recenti evoluzioni legislative (D.L. 25/2025) consolidano la tendenza a una maggiore apertura verso il reclutamento flessibile e la stabilizzazione di fatto.
Ne deriva un assetto in cui il principio di buon andamento e il contrasto al precariato costituiscono valori preminenti, capaci di orientare in modo sistemico l’intervento della Pubblica Amministrazione nella gestione del personale.
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Benedetto Ferraro
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