ALT DELLA POLIZIA: non fermarsi configura resistenza a pubblico ufficiale

ALT DELLA POLIZIA: non fermarsi configura resistenza a pubblico ufficiale

Cass. pen., Sez. VI, Sent., 16 giugno 2015, n. 25265

a cura di Giacomo Romano

Configura reato di resistenza a pubblico ufficiale fuggire a tutto gas all’ordine di arresto imposto dalla polizia con uso dell’apposito distintivo di ordinanza, specialmente se con il suo comportamento il conducente del veicolo mette a repentaglio la sicurezza del centro abitato e insiste nell’attività pericolosa nonostante l’inseguimento effettuato dagli organi di vigilanza.

Il fatto

Uno motociclista partenopeo,  guidando un motociclo di grossa cilindrata in modo spericolato ed in violazione delle prescrizioni del codice della strada, non si fermava all’alt intimatogli dai Carabinieri con l’apposito strumento di ordinanza, ma proseguiva la corsa a forte velocità, costringendoli ad un pericoloso inseguimento con l’auto di servizio e mettendo a repentaglio, in un orario di punta per il traffico elevato, la propria e l’altrui incolumità per le vie del centro abitato.

Contro la conseguente condanna per il delitto previsto e punito dall’art. 337 del codice penale l’interessato proponeva ricorso fino in cassazione.

La decisione

Anche se l’inottemperanza all’invito di fermarsi è sanzionato amministrativamente dall’art. 192 del codice stradale nulla impedisce alla polizia stradale di avviare una comunicazione di notizia di reato per i comportamenti più negligenti.

La Cassazione ha, infatti, rilevato come i Giudici di merito avessero fatto buon governo dei principii al riguardo pacificamente fissati in sede di legittimità (Sez. 4, n. 41936 del 14/07/2006, dep. 21/12/2006; Sez. 6, n. 4391 del 06/11/2013, dep. 30/01/2014; Sez. F, n. 40 del 10/09/2013, dep. 02/01/2014), secondo cui nel reato di resistenza a pubblico ufficiale la violenza consiste in un comportamento idoneo ad opporsi, in maniera concreta ed efficace, all’atto che il pubblico ufficiale sta legittimamente compiendo, sicché deve rispondere di tale reato il soggetto che, alla guida di un’autovettura, anziché fermarsi all’alt intimatogli dagli agenti di Polizia, si dia alla fuga ad altissima velocità e, al fine di vanificare l’inseguimento, ponga in essere manovre di guida tali da creare una situazione di generale pericolo.

In conclusione, tenendo siffatti comportamenti, si corre il rischio di trovarsi con una bella multa da pagare e una condanna penale per resistenza a pubblico ufficiale.

Codice penale e di procedura penale e leggi complementari Copertina flessibile – 18 feb 2016

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avv. Giacomo Romano

Ideatore, coordinatore e capo redazione at Salvis Juribus
Nato a Napoli nel 1989, ha conseguito la laurea in giurisprudenza nell’ottobre 2012 con pieni voti e lode, presso l'Università degli Studi di Napoli Federico II, discutendo una tesi in diritto amministrativo dal titolo "Le c.d. clausole esorbitanti nell’esecuzione dell’appalto di opere pubbliche", relatore Prof. Fiorenzo Liguori. Nel luglio 2014 ha conseguito il diploma presso la Scuola di specializzazione per le professioni legali dell'Università degli Studi di Napoli Federico II. Subito dopo, ha collaborato per un anno con l’Avvocatura Distrettuale dello Stato di Napoli occupandosi, prevalentemente, del contenzioso amministrativo. Nell’anno successivo, ha collaborato con uno studio legale napoletano operante nel settore amministrativo. Successivamente, si è occupato del contenzioso bancario e amministrativo presso studi legali con sede in Napoli e Verona. La passione per l’editoria gli ha permesso di intrattenere una collaborazione professionale con una nota casa editrice italiana. È autore di innumerevoli pubblicazioni sulla rivista “Gazzetta Forense” con la quale collabora assiduamente da giugno 2013. Ad oggi, intrattiene collaborazioni professionali con svariate riviste di settore e studi professionali.

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