Contravvenzioni a catena: basta pagare solo il primo verbale

Contravvenzioni a catena: basta pagare solo il primo verbale

Giudice di Pace di Milano, 23 febbraio 2016, n. 1376

Un avvocato, circolando in una zona traffico limitato del Comune di Milano, commetteva ben quattro infrazioni, in soli sette minuti.

Questo il caso sottoposto al Giudice di Pace di Milano, il quale ha ammesso il conducente a pagare soltanto il primo verbale, riconoscendo, tra le distinte sanzioni, il vincolo della continuazione.

In particolare, l’articolo 7 comma 14 del Codice della strada statuisce che “la violazione del divieto di circolazione nelle corsie riservate ai mezzi pubblici di trasporto, nelle aree pedonali e nelle zone a traffico limitato è soggetta alla sanzione amministrativa del pagamento di una somma da euro 80 a euro 323“.

Il giudice di pace, in accoglimento del ricorso formulato dal conducente ha rilevato che in ipotesi di due o più infrazioni uguali, poste in essere a pochi minuti di distanza, come nella fattispecie sottoposta, le stesse infrazioni possono considerarsi come facenti parte di una condotta unitaria e, quindi, sanzionabili secondo il principio della continuazione.

Pertanto, il trasgressore potrà estinguere le 4 multe attraverso il pagamento della prima di esse, con conseguente annullamento dei verbali elevati in seguito, e della relative sanzioni.

Osservazioni

La pronuncia de qua (Giudice di Pace Milano, Sezione VI civile, Sentenza 23 febbraio 2016, n. 1376) contraddice l’orientamento giurisprudenziale formatosi in materia. Giova rammentare, infatti, che l’articolo 81 c.p., in tema di continuazione, non sembra essere applicabile analogicamente in materia di sanzioni amministrative, sia in quanto la Legge n. 689 del 1981, all’art. 8, comma II, prevede una simile disciplina solo per le violazioni in materia di previdenza e assistenza obbligatoria, evidenziando in tal modo l’intento del legislatore di non estendere detta disciplina ad ulteriori illeciti amministrativi, sia perché la differenza qualitativa tra illecito penale e illecito amministrativo non consente che, mediante l’interpretazione analogica, le norme di favore previste in materia penale possano essere estese agli illeciti amministrativi (cfr. Cassazione n. 5252/2011).

Il giudice di legittimità (Cass. Civ., sez. VI, Ordinanza 16 dicembre 2014, n. 26434), pronunciando su caso pressoché identico a quello sottoposto al giudice di merito meneghino, puntualizzava che in materia di sanzioni amministrative, quando risultano poste in essere, inequivocabilmente, più condotte realizzatrici della medesima violazione, non è applicabile l’art. 81, II comma, c.p., relativo alla continuazione, bensì esclusivamente il concorso formale.

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Rita Mazzacano

Rita Mazzacano si è laureata nel 2011 in Giurisprudenza con 110 e lode, presso l'Università degli Studi di Napoli Federico II, con una tesi in diritto amministrativo. Ha svolto il tirocinio forense presso l'Avvocatura dello Stato di Napoli. Ha conseguito il titolo di Avvocato nel 2014 ed attualmente collabora con uno studio legale che si occupa principalmente di diritto del lavoro.

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