Cosa fare contro una cartella di pagamento notificata molto tempo fa? Vale sempre la prescrizione breve

Cosa fare contro una cartella di pagamento notificata molto tempo fa? Vale sempre la prescrizione breve

Corte di Cassazione, sez. Unite Civili, 17 novembre 2016, n. 23397

a cura di Giuseppe Di Micco

L’annosa questione che aveva portato le diverse sezioni civile della Cassazione a rimettere gli atti al primo Presidente (ordinanza interlocutoria 1799/16), verteva sul problema della conversione nella prescrizione ordinaria decennale di un credito contenuto in una cartella di pagamento non impugnata e, dunque, divenuta definitiva. In particolare il problema posto all’attenzione della Corte riguardava l’automatica conversione di crediti contributivi, la cui prescrizione è quinquennale, nell’automatica trasformazione nella prescrizione decennale a seguito della mancata opposizione alla cartella di pagamento.

Il principio enunciato è il seguente: la scadenza del termine stabilito per impugnare o opporsi alla cartella determina l’effetto sostanziale della “irretrattabilità del credito”, ossia il credito vantato dall’ente creditore è definitivo, ma ciò, tuttavia, non produce l’automatica conversione del termine di prescrizione breve (5 anni) in quello ordinario (decennale). L’unica eccezione in cui tale conversione avviene, è quando ci sia una sentenza giudiziale definitiva che rigetti l’opposizione del debitore. Si badi bene, solo se c’è una sentenza, ma non per le cartelle di pagamento che sono atti amministrativi e, pertanto, inidonei ad acquisire efficacia di giudicato. Quindi resta la prescrizione breve per tutti quei crediti per i quali è prevista.

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Giuseppe Di Micco

Laureato in Giurisprudenza con votazione di 110 e lode, tesi in diritto canonico, relatore prof. Mario Tedeschi. Ha svolto la pratica forense presso l’Avvocatura Distrettuale dello Stato di Napoli, mediante una diretta attività di partecipazione alle udienze in tribunale, nonché nello studio dei casi pratici per la redazione di atti giudiziari e pareri. Praticante abilitato, collabora presso studi legali in materia di diritto civile e diritto del lavoro. Dottore di ricerca in diritto canonico ed ecclesiastico presso l’Università degli Studi di Milano, ha approfondito come tema di ricerca il problema della consumazione del matrimonio nei diritti religiosi (diritto ebraico, canonico, ed islamico). Collaboratore alle cattedre di diritto ecclesiastico, diritto canonico, diritti confessionali e storia e sistemi dei rapporti tra Stato e Chiesa, del Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università Federico II di Napoli. Collabora attivamente anche presso le strutture ecclesiali, in particolare negli ambiti liturgici e della formazione giovanile.

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