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T.A.R. Lombardia, Milano, Sez. III, 10 febbraio 2016, n. 252

L’art. 46 della legge n. 247 del 2012 non rappresenta altro che una modalità di estrinsecazione del dovere di motivazione che comunque è richiesto unitamente all’espressione di un voto in forma puramente numerica; pertanto, se si può ritenere che fino all’entrata in vigore del predetto art. 46 non si può imporre quanto contenuto nello stesso, nondimeno non può ritenersi legittima la semplice apposizione di un voto numerico senza alcun altro indice in grado di chiarire, anche sinteticamente, le ragioni della specifica valutazione.

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